CULTURA

"La Piave", storia fotografica di un fiume

Duecentotrenta chilometri di fiume, dalla sorgente alla foce. La risalita lungo i rami degli affluenti, la circumnavigazione delle catene montuose e la divagazione lagunare. Un viaggio che si fa immagine, incontro e racconto di un fiume che da sempre partecipa alla vita del Veneto e dei suoi abitanti.

La Piave - correttamente al femminile, ma diventato per tutti il Piave (al maschile) a partire dalla prima guerra mondiale - nasce a Sappada, sul monte Peralba, in Friuli, a duemila metri d’altitudine, e sfocia in Veneto a Cortellazzo, tra Jesolo ed Eraclea, in provincia di Venezia, attraversando tutta la Marca Trevigiana. Il fotografo Tranquillo Cortiana, insieme a Chiara Rampazzo, curatrice dei testi, ha realizzato un libro per svelarne bellezza, forza, fragilità, segreti e trasformazioni con oltre 500 scatti che raccontano le realtà naturalistiche, umane e produttive sviluppatesi lungo il fiume e all’interno del suo bacino idrografico, tra paesaggi, storie e volti, stagioni ed eventi naturali, come la tempesta Vaia di fine ottobre 2018.

"Cinque anni fa stavo svolgendo il progetto sulle piazze del Veneto - spiega Cortiana - e mi ritrovai a Santo Stefano di Cadore accanto al cartello segnaletico Fiume Piave. Ma come? Pensai. Un torrentello? Dove nasce? Sembrava così strano che fosse lo stesso fiume che in pianura si allarga, è enorme, straripa, diventa incontrollabile. Lassù appariva così mite e indifeso. C’era la neve, quel giorno, e l’inquadratura era da sfruttare". Cortiana ha poi continuato a pensare al progetto dedicato al grande fiume, partendo dall'attenzione che nel tempo si era venuta a creare: dal fermento per renderlo patrimonio dell’Unesco alle celebrazioni per l’anniversario della Grande guerra. Il risultato è nel libro La Piave. Madre (Cierre Grafica edizioni), dove il fiume si racconta in prima persona.

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