CULTURA

Piccole pagine: Pelledoca

Esplorare (per sapere gestire) la paura, sin da piccoli: è la sfida accettata e vinta da Pelledoca editore, casa editrice milanese nata nel 2017, che si occupa di thriller, noir e mistero. Gli adulti tendono ad allontanare la paura dai bambini e dai ragazzi, cercando di proteggerli da qualcosa che potrebbe turbarli o caricarli d'ansia, "ma la paura ci rende vivi - spiega Lodovica Cima, tra i fondatori di Pelledoca e tra i protagonisti della serie Piccole pagine -. Timore e avventura camminano insieme ed esplorare le paure significa anche poter capire quando, in fondo, non occorre averne".

"La paura attira moltissimo i ragazzi e fa parte della nostra vita. Il senso di protezione è un problema dei genitori, i ragazzi si buttano, cercano l'emozione. Quando entrano in un libro hanno due livelli di lettura, il primo è quello emozionale: se un libro non ti prende alla pancia, se non ti fa piangere, ridere o non ti fa paura, non stai in quelle pagine perché è faticoso leggere, molto più faticoso che guardare una serie tv o giocare a un videogioco. Il secondo livello è quello cognitivo: deve darti qualcosa che ti resti, che possa essere metabolizzato dal punto di vista razionale. Di solito da una storia prendi quel che ti serve. La paura è un concetto universale, molto interessante, è l'emozione che ci tiene vivi e che abbiamo tutti. La paura ci è utile. Poi, ci sono mille sfumature di paura, ci sono anche quelle che rovinano la vita e che quindi dobbiamo imparare a gestire: noi le esploriamo in tutti i modi attraverso le storie. Attraverso una storia puoi prendere le misure con la paura e organizzarti mantenendo una distanza: puoi vedere come va a finire qualcosa di molto grosso, di molto più grosso di quel che sperimenti nella vita e questo ti porta a pensare, a formulare una strategia di gestione".

Il sentimento più forte e più antico dell’animo umano è la paura, e la paura più grande è quella dell’ignoto H.P. Lovecraft

Montaggio: Elisa Speronello

Tanti generi affrontano la paura, "giallo, thriller, mistery, noir, horror", a questi si aggiungono "tanti romanzi che non si possono inserire in un genere ma ti colpiscono allo stomaco". Un esempio? Pelledoca ha vinto il Premio Andersen 2021 con Senza una buona ragione di Benedetta Bonfiglioli, un libro sul bullismo. 

L'avventura di Pelledoca è iniziata con un focus target dedicato ai lettori della scuola secondaria inferiore, le medie per capirci. Ma alcuni titoli vanno bene anche per i ragazzi delle secondarie superiori, altri per lettori e lettrici più piccoli, di quinta elementare.

Il 29 settembre scorso è uscita Piccole piume, una nuova collana di storie illustrate dedicata alle prime letture, "quelle in cui le parole si uniscono alle immagini, si intersecano, si intrecciano". Ma come si fa a raccontare la paura ai piccolissimi? "La prima attrazione è l'identificazione con il personaggio - spiega Lodovica Cima -. Quando provano una certa empatia per il personaggio, lo seguono e vogliono vedere cosa fa. Sentono un legame. Diventa un gioco che poi ti aiuta a pensare. Per i piccolissimi noi abbiamo scelto il giallo perché, raccogliendo indizi, possono risolvere un mistero. I bambini piccoli devono essere aiutati nell'osservazione delle cose che gli stanno attorno".

Ogni gioia ha un paura dentro Alda Merini

Un buon libro si riconosce quando "la storia sta in piedi, è equilibrata, armonica e con un bel ritmo, sollecitato ma non in affanno [...] Deve essere come una canzone, ha diversi ritmi ma deve essere armonica. Deve possedere tutti gli ingredienti del genere, momenti di suspense e non detti sorprendenti, che portino il lettore a elaborare delle ipotesi di soluzione. Deve proporre personaggi credibili e ambientazioni vicine all'immaginario dei ragazzi di oggi, che è un pochino più cupo rispetto a quello delle generazioni precedenti".

Pelledoca lavora molto nelle scuole, attraverso i laboratori di scrittura, "esperienza che ti mette in gioco e ti spinge a fare ordine nei pensieri". Durante la pandemia i lab sono stati proposti anche online: Storie da pelle d'oca in classe, per esempio, è un progetto di bibliodiversità in cui, in una stessa classe, i ragazzi sono invitati a leggere diversi libri. "E attraverso un kit online abbiamo fornito alcuni materiali: i video degli autori, il video dell'editore, il glossario editoriale e un gioco di carte dedicato ai libri [...] Infine, ci siamo incontrati su zoom, con ragazzi e autori". Un progetto online che resterà attivo e affiancherà i laboratori in presenza.

Il libro dell'infanzia di Lodovica Cima è Vacanze all'isola dei gabbiani di Astrid Lindgren. Un classico contemporaneo, "un libro di avventure estive, famiglia, relazioni. C''è un cane di mezzo e c'è una natura ingombrante, elementi che per me sono stati fondamentali. Devo confessarlo, ogni tanto lo rileggo".

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