CULTURA

Il Salone del Libro si reinventa: tutti a Torino ma in streaming

È l’appuntamento fieristico dell’editoria più importante d’Italia (senza aprire parentesi su Tempo di Libri, il concorrente milanese nato da pochi anni), o quantomeno è di certo quello che ha una lunga, lunghissima storia. Enormi padiglioni pieni di stand: dagli editori più grossi a quelli davvero di nicchia, code per entrare, più di quaranta “sale” in cui si susseguono incontri con l’autore, seminari, reading, dibattiti e meeting per addetti ai lavori: questo è il Salone Internazionale del Libro di Torino.

Il mondo dell’editoria italiana ogni anno si riunisce al Lingotto, attorno alla metà di maggio, per una maratona di cinque giorni che coinvolge anche (e soprattutto) gli appassionati e non strettamente chi con i libri ci lavora (non è insomma come la Fiera di Francoforte, per capirsi, ma molto di più).

La trentatreesima edizione avrebbe dovuto avere come tema – neanche a farlo apposta – “Altre forme di vita” con il desiderio di evocare il futuro prossimo, e sarà proprio in una nuova forma che il Salone Internazionale del Libro di Torino, anche quest’anno, a partire da oggi fino a domenica 17, si farà.

Lo ha comunicato Nicola Lagioia, il direttore artistico, qualche giorno fa: “A mano a mano che la data prevista per l’inizio della fiera si avvicinava, – ha spiegato nell’intervista in streaming (ormai è d’uso far così, da quando viviamo l’emergenza covid) sul gruppo facebook Scrittori a domicilio – il dispiacere che quest’anno non si potessero incontrare gli autori che già avevano accettato di partecipare diventava enorme per ciascuno di noi. Chi si aspettava di sentire Cercas, chi la Ernaux… così ci siamo detti: perché non provarci? La risposta degli interlocutori è stata entusiastica”.

Quest’anno sarà dunque una versione extra, in streaming sul sito www.salonelibro.it, cui parteciperanno nomi del calibro dello scrittore Salman Rushdie, del premio Nobel per l’economia Joseph Stiglitz, del romanziere Paolo Giordano (alla ribalta con l'instant book Nel contagio), del premio Pulitzer Jared Diamond, della Ermaux e di Cercas appunto, e di tantissimi altri: si fa davvero un torto nel non menzionarli tutti, gli ospiti di questa versione online.

Ciò che dispiace, ha spiegato sempre Lagioia (scrittore a sua volta, vincitore dello Strega con La ferocia nel 2015), è che mancherà l’aspetto di vicinanza fisica: il Salone è un vero e proprio luogo di incontro, un incubatore di idee ma anche di sentimenti e in qualche modo un appuntamento che ci si rinnova tacitamente l’un l’altro di anno in anno; di questi tempi infatti era facile sentirsi dire, tra amanti del libro: “Ci vediamo a Torino, ci sarai vero?”.

Ma c’è un rovescio della medaglia: il capoluogo sabaudo non è dietro l’angolo per tutti, e in questo modo – forse – sarà più semplice per molti avere accesso agli eventi superlativi che Lagioia e il suo staff hanno messo in piedi. L’appuntamento “di persona” poi, non è cancellato, ma solo rimandato all’autunno, quando probabilmente assisteremo ad un sovrapporsi di kermesse editoriali che sarebbero dovute cominciare in primavera.

L’ “effetto covid” in editoria però pare destinato a perdurare anche quando l’emergenza sarà passata. L’aver trasferito sulla rete gli incontri che prima si tenevano strettamente in libreria o nei luoghi fisici dei festival ha mostrato le sue (ottime) potenzialità ed editori e scrittori paiono propensi a voler fare comunicazione e diffusione della cultura anche così, quando sarà comunque possibile tornare “alla tradizione”. Certo, ora praticamente ciascun editore ha creato il suo “spazio virtuale” (uno su tutti Casa Laterza in cui i membri della casa editrice incontrano a turno gli autori) anche perché le redazioni hanno parzialmente rallentato il ritmo produttivo avendo dovuto congelare le uscite (librerie chiuse, distribuzione ridotta) e si sono potute concentrare su queste nuove iniziative. A regime probabilmente saranno dei contenitori ad hoc quelli deputati ad assolvere il compito di raccontare i libri online e di mettere in relazione autori e lettori (in rete c’è anche una maggior immediatezza offerta dal mezzo: ad esempio la possibilità di scrivere commenti in tempo reale che il moderatore di turno può "girare" allo scrittore intervistato). 

C’è poi chi comunque non demorde: Elisabetta Sgarbi sta facendo di tutto perché per l’intero mese di luglio e fino al 6 agosto La Milanesiana, la rassegna culturale di cui è direttrice artistica, possa aver luogo, rispettando chiaramente le norme di sicurezza, ma permettendo a lettori e appassionati di assistere fisicamente agli incontri; oppure Mattia Signorini e Sara Bacchiega che, inventando l’hashtag #iononmifermo (cui è collegato un progetto mediatico per cui ciascuno è invitato a raccontare cosa fa per “non fermarsi e ripartire”), stanno facendo in modo che il festival Rovigoracconta, uno dei più grossi del Veneto e che si sarebbe dovuto svolgere in questi giorni, possa tenersi nella città rodigina alla fine di agosto.

Non solo streaming dunque. E leggere, pensare, e dialogare sempre. Comunque lo si possa fare.

 

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