CULTURA

Venezia76 omaggia Hedy Lamarr, diva e scienziata

A fine luglio scorso, presentando i titoli e le sezioni di Venezia76, il direttore Alberto Barbera aveva sottolineato l'attenzione riservata alla condizione femminile nel mondo e ai ritratti di donne presenti in molti dei film in programma. L'universo femminile sarà protagonista della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia (28 agosto-7 settembre) e, in qualche modo, si svelerà sin dal principio, con la serata di pre-apertura del festival. Il film scelto per inaugurare l'edizione 2019, infatti, ci invita a viaggiare nel tempo per ritrovare le tracce di Hedy Lamarr, stella luminosa del cinema hollywoodiano degli anni Trenta e geniale scienziata, inventrice, insieme al compositore George Antheil, celebre per il brano Ballet Mécanique in cui suonavano sedici pianoforti sincronizzati mediante rotoli di carta perforata, del Secret communication system, dispositivo in grado di proteggere i missili sottomarini Usa usando la musica. Una donna con una "doppia vita", un trionfo di bellezza e intelligenza: splendida diva al fianco di attori come Clark Gable e Spencer Tracy e pioniera dell’elettronica, del wireless, di un mondo interconnesso. 

Nata a Vienna il 9 novembre 1914 (e morta il 19 gennaio 2000 in Florida), in una agiata famiglia ebrea, il suo vero nome è Hedwig Kiesler. Si sposa sei volte ("Devo smettere di sposare uomini che si sentono inferiori a me. Dev'esserci, da qualche parte, un uomo che possa essere mio marito senza sentirsi inferiore") e ha tre figli con cui però non riesce a mantenere buoni rapporti. Nel 1998, all'età di 84 anni, riceve la medaglia Kaplan, la più prestigiosa onorificenza austriaca per un inventore. Il suo unico commento: "Era ora". Il cinema ora la celebra: a Venezia, con la copia digitale di Estasi restaurata in 4k dal Národní filmový archiv (Cineteca di Praga), grazie al sostegno di Milada Kučerová e Eduard Kučera e alla collaborazione con Film Servis Festival Karlovy Vary, ora pronta per essere presentata in prima mondiale, ma anche con il recente documentario Bombshell: The Hedy Lamarr Story (2017), diretto da Alexandra Dean, e una serie tv Showtime in arrivo, con protagonista Gal Gadot.

Potremmo, dunque, in qualche modo, definirlo il primo dei ritratti femminili citati da Barbera, un'occasione per ricercare e (ri)scoprire la vita vera e straordinaria di una donna che riuscì a lasciare il segno nel cinema e nella scienza.

Diretto dal regista ceco Gustav Machatý, il 7 agosto del 1934 Estasi (Extase) viene proiettato alla Mostra di Venezia e dà subito scandalo, tanto che "persino Mussolini volle sapere cosa stava succedendo al Lido e chiamò a rapporto Luciano De Feo, direttore dell'Istituto per il Cinema Educativo e fra i principali organizzatori della Mostra, che prese un aereo e portò a Roma il film", scrive nel 1971 Flavia Paulon ne La dogaressa contestata

La trama del film è questa: la bellissima e giovane Eva, figlia di un proprietario terriero, si sposa con un uomo anziano, Emil. La donna, affamata di vita e nel pieno della giovinezza, realizza il disinteresse dell'uomo per la sua femminilità e, ritornata nella casa paterna, chiede la separazione. In campagna, Eva incontra Adam (Eva e Adamo non sono nomi scelti a caso), il quale la vede nuotare nuda nel lago. I due giovani si innamorano e diventano amanti. Al momento della fuga, il suicidio di Emil rende l'unione impossibile perché Eva viene travolta dai rimorsi. In un futuro imprecisato, la donna alleva il figlio avuto da Adam, mentre l'uomo trova riscatto nel lavoro. In Estasi compare il primo nudo integrale della storia del cinema e quel corpo, perfetto e accarezzato dalle acque del lago, è proprio quello di Lamarr, che al tempo portava ancora il cognome Kiesler (fu il produttore Louis B. Mayer a scegliere per lei, nel 1937, il nome d'arte in omaggio a Barbara La Marr, attrice del cinema muto). Una sequenza scandalosa a cui si aggiunse la prima scena di un atto sessuale, suggerito dai volti dei due amanti, che portò alla censura del film in vari Paesi e al tentativo (ovviamente fallito) del primo marito di Lamarr, il mercante d'armi Fritz Mandl, di acquisire e quindi ritirare tutte le copie circolanti.

Il film sonoro, strutturato sul linguaggio del muto, viene definito "una sinfonia d'amore", viene premiato per la regia con la Coppa Città di Venezia e giudicato dal pubblico il miglior film straniero (e Gustav Machatý il miglior regista). Michelangelo Antonioni, al Lido in veste di giovane critico, scrive: "Nel giardino dell'Excelsior, quella sera, si udiva il respiro degli spettatori attentissimi, si udiva un brivido correre per la platea". Ad assistere alla proiezione veneziana c'è anche Lamarr. "E chi non ricorda la famosa serata di Estasi? Vedo ancora, trionfante di bellezza, in un affascinante abito da sera, la Kieslerova (Hady Lamarr) assistere in compagnia del principe Starhenberg alla visione integrale del suo film, dinnanzi ad un pubblico enorme, quasi sbalordito che la commissione ordinatrice avesse avuto tanto coraggio nel deciderne la proiezione senza alcun taglio. Anche in tal caso la visione artistica, la bellezza della fotografia, la spontanea interpretazione della natura e delle sue passioni, erano prevalse su ogni compromesso e preoccupazione -  scrive anni dopo, nel 1954, Luciano De Feo, ne L'Eco del cinema e dello spettacolo - Forse, mi sia permesso di dirlo, se le due prime manifestazioni della Mostra non fossero state guidate da tale spregiudicatezza, da tale appassionata volontà di servire il cinema come arte nella scelta dei soggetti, Venezia avrebbe perduta la Mostra internazionale".

Il film è quasi muto: il parlato è ridotto a poche battute essenziali e così ben preparate, che si capiscono anche se di cecoslovacco non si intende una sillaba. Gli esteti puri del cinema hanno da andare in solluchero: Machatý se li conquista d'assalto. Gazzettino di Venezia, 8 agosto 1934

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