Per ridurre e limitare le complicanze conseguenti a cadute nella popolazione anziana, le università di Padova e Harvard hanno creato una sinergia per sviluppare un esoscheletro morbido per prevenire la perdita di instabilità posturale.

Di questo ed altro si parla nel webinar "EEG, EMG & Robotics for enhancing mobility" del 3 dicembre, con un intervento di apertura da parte del delegato scientifico per l’Italia negli Stati Uniti, Ugo dalla Croce, a sottolineare l’importanza della cooperazione internazionale.

ll progetto Soft-Act nasce dalla condivisione di competenze all’avanguardia sviluppate all’interno dell’Università di Padova in ambito neuroriabilitativo e neurofisiologico (Alessandra Del Felice e Stefano Masiero, Dipartimento di Neuroscienze) e nell’ambito di sviluppo di robot intelligenti (Emanuele Menegatti, Laboratorio di Sistemi Robotici Intelligenti, Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione)  con l’integrazione di competenze di controllo motorio e di analisi del movimento del laboratorio di Analisi del Movimento di Harvard (Paolo Bonato, Movement Analysis Lab, Harvard Medical School, MA, USA).

I primi risultati hanno dimostrato che inducendo un’instabilità nel soggetto durante gli esperimenti è possibile identificare delle modifiche nel segnale cerebrale e muscolare che permettono di riconoscere le aree ed i circuiti cerebrali coinvolti nel mantenimento dell’equilibrio, nonché i muscoli attivati. Tali dati verranno integrati in un esoscheletro rigido per una prima fase di test, per arrivare ad un prototipo già presente presso l’Università di Harvard di esoscheletro morbido che verrà controllato sulla base dell’interazione e della stabilità del soggetto per diventare, nel prossimo futuro, un valido supporto nel processo dell’invecchiamento attivo.

Il progetto è finanziato all’interno dei Progetti di grande rilevanza, Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale (PGR00807).

Per partecipare al webinar, che si tiene su piattaforma Zoom, è richiesta l'iscrizione.

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