SOCIETÀ

627 alberi per il Parco dei Salici: nuovo progetto per il team G124 di Piano e università di Padova

G124 è il gruppo di lavoro dell'architetto e senatore a vita Renzo Piano attivo nelle periferie e per la città che sarà e "che lasceremo ai nostri figli", un progetto condotto in collaborazione con alcuni atenei italiani tra cui l'Università di Padova. E proprio a Padova, dopo l'intervento realizzato all'Arcella nel 2019, nella parrocchia di San Carlo, il team G124 si sposta verso sud, seguendo idealmente la linea del tram cittadino, per piantare 627 alberi nel Parco dei Salici della Guizza e creare un nuovo punto di incontro per gli abitanti del quartiere.

"Nelle periferie vive la maggior parte degli abitanti delle città e sono questi i luoghi del futuro, ricchi di energia e vivi più che mai", ha spiegato Piano nella fase di avvio dell'ambizioso progetto che prende il nome dal codice della stanza a lui assegnata a Palazzo Giustiniani, in Senato, e svelando così, in poche parole, lo spirito che lo muove. Il suo intero stipendio da senatore viene infatti utilizzato per produrre studi di rammendo delle periferie italiane: per fare questo, Piano ha coinvolto giovani architetti e tutor esperti in grado di coordinare il lavoro dei gruppi locali, affiancati da altre figure professionali: sociologi, antropologi, economisti, critici, urbanisti. Il tutor per gli interventi padovani è Edoardo Narne, architetto e docente del corso di Ingegneria edile-architettura del dipartimento Icea dell'Università di Padova. A lui abbiamo chiesto di raccontare il lavoro (appena avviato) al Parco dei Salici, un'area verde di circa un ettaro e mezzo nel quartiere Guizza. Un intervento che, oltre alla creazione di un boschetto con 627 nuovi alberi da piantare a distanza di sicurezza - frassino meridionale, olmo campestre, acero campestre, carpino bianco, salice grigio, salice bianco, cotogno, biancospino, fico, solo per citarne alcuni - sostenuti da tutori/dispositivi di seduta, vedrà la costruzione di un padiglione pensato per ospitare eventi musicali e culturali, piccole feste, didattica all'aperto, yoga e altri sport, e l'installazione di giochi per bambini.

Servizio di Francesca Boccaletto - Montaggio di Elisa Speronello

Il quartiere Guizza, nel limite più a sud di Padova, prende il nome dal longobardo Vìnzha, ovvero bosco. In origine era un'area paludosa e godeva della presenza di estesi boschi naturali, di cui sono rimaste poche tracce. L'urbanizzazione, attuata a partire dal Novecento, ha definito un tessuto residenziale a due piani che si snoda attorno a una spina dorsale di servizi, posta ai due lati del tracciato del tram. "Quest'anno la sperimentazione parte dagli spazi aperti - spiega Narne al Bo Live -  E noi abbiamo sottoposto l'idea di lavorare sul Parco dei Salici alla Guizza. I progetti G124 devono essere realizzati, per quanto possibile, nell'arco di un anno: questo è un anno particolare ma, sembra destino, piantare tanti alberi è sempre stato l'obiettivo, oggi lo faremo in maniera diversa, tenendo conto della situazione di fragilità che stiamo vivendo. I 627 alberi verranno piantati in sei o sette mesi, insieme ad alcune opere piccole e collaterali che renderanno il parco un luogo per tutti, anche in una condizione estrema di nuove restrizioni. Possiamo dunque definirlo il primo parco italiano post Covid-19, questa è la grande sfida che stiamo affrontando".

Il progetto è condiviso e nasce dalla volontà di contribuire a definire l'identità di un luogo dai contorni ancora "sfumati", creare nuovi spazi verdi e stimolare il senso di appartenenza al quartiere. Per questo, per la realizzazione del progetto, risulta fondamentale non solo la collaborazione degli studenti universitari ma anche quella degli abitanti della Guizza. 

"Siamo partiti presentando un questionario e oltre 600 persone hanno risposto, dimostrando una grande partecipazione e la voglia di ripensare insieme gli spazi aperti della città. A quel punto, abbiamo iniziato a realizzare dei prototipi, mantenendo sempre costante il contatto con la comunità e sottoponendo loro il nostro lavoro, passo dopo passo. Abbiamo anche aperto un crowdfunding per permettere di finanziare e, soprattutto, costruire il progetto: agli abitanti, infatti, verranno forniti dei kit per realizzare i dispositivi di seduta". Il lavoro è appena iniziato ed entrerà nel vivo dal mese di settembre.

La forma ellittica pensata per la disposizione degli alberi al Parco dei Salici, subito approvata da Piano, ricorda quella di Prato della Valle: un filo rosso unisce passato e presente, centro città e periferia, e conferma la volontà di ritrovare e rilanciare un senso di appartenenza ai luoghi, ripartendo, appunto, dai nostri quartieri.

 


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