SOCIETÀ
G124 parte dall’Arcella: il progetto (realizzato) di Renzo Piano e Università di Padova
Il corridoio del patronato di San Carlo accoglie l'esposizione del progetto (foto: Massimo Pistore - Pixu Studio)
Quello che salta subito all’occhio è il legno chiaro che regala luce e respiro e attraversa gli spazi rinnovati del patronato di San Carlo Borromeo, a Padova, già sede di due aule studio universitarie e luogo di incontro per gli abitanti del quartiere: un ingresso luminoso e accogliente, un’emeroteca per leggere sorseggiando un buon caffè, una galleria espositiva per ripercorrere le tappe di un progetto bello e importante, un’ampia sala polivalente (la cosiddetta sala giochi) dove accogliere attività, incontri e feste della comunità. Il progetto è stato realizzato e il risultato ottenuto, con pochi mezzi e molte idee, regala una concreta visione di futuro: affidare il "rammendo" delle periferie ai giovani è una scommessa vinta, "la città che sarà" - per usare le parole dello stesso Piano - sembra essere in buone mani.
Il 19 maggio scorso la parrocchia di San Carlo del quartiere Arcella ha inaugurato le sue nuove sale, risultato dell’intervento del gruppo G124 dell’architetto e senatore Renzo Piano in sinergia con Iea Made del dipartimento Icea dell’Università di Padova. I tre borsisti del progetto padovano, Marco Lumini, Francesca Memo e Alberto Michielotto, scelti da Piano insieme ad altri nove giovani laureati italiani - impegnati a loro volta nelle periferie di Milano, Roma e Siracusa - e coordinati da Edoardo Narne, docente di progettazione architettonica all’Università di Padova, hanno guidato una squadra di trenta studenti motivati e capaci. "Far lavorare i giovani è importante - ha spiegato Narne -, dobbiamo permettere loro di diventare l'emblema di una possibilià di riscatto". Il Bo Live ha seguito, passo dopo passo, le varie fasi del progetto, fino alla sua conclusione: questo bel viaggio ve lo raccontiamo in un video.
Riprese e montaggio: Massimo Pistore - Pixu Studio
Per circa tre mesi, a San Carlo, si è respirata un’aria frizzante, agli studenti che ogni giorno frequentano le aule studio messe a disposizione dall’ateneo si sono aggiunti quelli coinvolti nel progetto di riqualificazione. Il patronato ha ospitato giovani, idee e azioni concrete: attorno ai tavoli del bar si sono consumati lunghi caffè e infinite riunioni, i corridoi hanno accolto passaggi e trasformazioni, gli spazi esterni sono diventati cantiere per costruire, una vera e propria officina del fare. Quello di San Carlo è il primo di due progetti G124 pensati per l’Arcella. Il secondo riguarderà la zona del Borgomagno, il cavalcavia nei pressi della stazione dei treni, dove il gruppo di lavoro si attiverà per realizzare un bike center e un’area attrezzata partendo dall’ascolto delle esigenze della comunità multietnica del quartiere. “Vogliamo lasciare qualcosa di concreto all’Arcella - ha concluso Edoardo Narne - Con il progetto di San Carlo abbiamo cercato di dare il nostro contributo e continueremo a renderci utili alla comunità attraverso piccoli ma significativi interventi che restino nel tempo”.
“ Il grande progetto del nostro Paese sono le periferie: la città che sarà, la città che lasceremo ai nostri figli Renzo Piano