CULTURA
Arriva a Padova la seconda edizione del Festival della cultura paralimpica
Il festival della cultura paralimpica del Comitato italiano paralimpico (Cip) giunge alla seconda edizione, che avrà luogo a Padova. L'obiettivo di questa iniziativa è promuovere e diffondere lo sport come strumento di integrazione, benessere e per il superamento di ogni barriera: fisica e culturale.
Il sindaco della città di Padova, Sergio Giordani, e il rettore dell'università di Padova, Rosario Rizzuto, si sono detti onorati di avere la possibilità di ospitare questo evento che si tiene dal 5 al 7 novembre in diversi luoghi della città e della realtà universitaria: Palazzo del Bo, Palazzo Moroni, la Cittadella universitaria e il caffè Pedrocchi. Il rettore ha ribadito la missione dell'università per la difesa della libertà: "Il nostro è un impegno forte per l'inclusione e la sostenibilità sociale, in prospettiva di una società giusta nel presente e nel futuro. Questo avviene anche tramite lo sport e nei centri sportivi, come il Cus, dove si contribuisce alla costruzione della comunità accademica".
La scelta di Padova come luogo ospite dell'edizione 2019 del festival è il connubio tra due mondi che si intersecano molto spesso nella realtà quotidiana: quello della disabilità e del volontariato. "Per la prima volta una città italiana sarà capitale europea del volontariato. La collaborazione con l'università è parte del nostro Dna, come dice spesso il rettore il campus è la città" commenta il sindaco. La tre giorni ospita diversi protagonisti del mondo dello sport paralimpico e con racconti, testimonianze e dibattiti affronta il tema dal punto di vista scientifico, sociale, sportivo e comunicativo. L'obiettivo è quello di cambiare la percezione della disabilità a livello nazionale, infatti sono attesi 1000 studenti provenienti da 5 regioni italiane.
"L'edizione dell'anno scorso è partita da una stazione, un non luogo, perché volevamo che si comprendesse che noi vogliamo entrare dove si incontrano le persone e la loro diversità, culturale, religiosa, di provenienza ecc. Entrare in un luogo di formazione per noi significa sognare un paese migliore e immaginare che le persone che vengono formate nell'ambiente universitario, cioè la classe dirigente del domani, possano crescere senza quelle barriere che hanno creato e, ancora oggi, creano un ostacolo per tante persone che vivono nel nostro paese. Con lo sport mettiamo la persona disabile nelle condizioni di guardare a ciò che ha e non a ciò che ha perso. Lo sport è una parte fondamentale della crescita del paese. Credo sia sotto gli occhi di tutti che grazie allo sport e ai nostri atleti paralimpici si stia cambiando la percezione della disabilità nel mondo, restituendo un'accezione positiva" commenta Luca Pancalli, presidente del Cip.
Laura Nota, delegata in materia di inclusione e disabilità per l'università, spiega: "Lo sport è di per sé un'apertura, è naturale che con questo si ottenga la crescita dell'individuo. Basti pensare agli obiettivi, alla grinta, all'energia e alla motivazione che ci sono in questo mondo. Lo sport è uno strumento per far crescere la socialità e che ci fa toccare con mano l'eterogeneità del mondo". "Lo sport facilita l'incontro, ma anche lo scontro" aggiunge Antonio Paoli, delegato per il progetto Sport, benessere e merchandising dell'università: "Ci si misura coi propri limiti nella sfida leale con l'avversario, questo è un momento di grande crescita. Parliamo di atleti a tutto tondo, che si allenano, che vanno tutti i giorni in campo, che non si risparmiano e che stabiliscono record dal valore assoluto, come Alex Zanardi (leggi l'intervista Alex Zanardi, l'ispirazione oltre lo sport)".
La cerimonia di apertura si terrà alle 10.30 del 5 novembre 2019 nell'aula Magna del Palazzo del Bo.