CULTURA

Nel bagliore delle grandi invenzioni: Tesla e la sua storia

Vladimir Pištalo è uno dei più importanti scrittori serbi contemporanei ed è direttore della Biblioteca nazionale serba di Belgrado. Nasce a Sarajevo nel 1960, e lì trascorre l’infanzia e la prima giovinezza. Si laurea in giurisprudenza all’Università di Belgrado e prende il dottorato all’Università del New Hampshire con una tesi sulla multiforme identità degli immigrati serbi. Dal 1993 vive negli Stati Uniti dove insegna Storia mondiale e Storia americana al Becker College di Worcester nel Massachusetts. Come scrittore è autore di numerose opere tra cui spiccano i romanzi Milenijum u Beogradu (Millennio a Belgrado, 2000), Tesla, mladost (Tesla, gli anni giovanili, 2006), Venecija (Venezia, 2011), Sunce ovog dana: pismo Andriću (Il sole di oggi: una lettera per Andrić, 2017) e una raccolta di saggi intitolata Značenje džokera (Il significato del jolly, 2019). Il suo romanzo più famoso, Tesla, ritratto tra le maschere, tradotto in una ventina di lingue e andato tre volte in ristampa negli Stati Uniti, ha vinto il prestigioso Premio NIN per la letteratura serba nel 2008 ed è stato il libro più letto in Serbia nel 2009. In Italia viene tradotto da Manuela Orazi per i tipi di Bordeaux Edizioni, finalmente, nel febbraio del 2022.

Si tratta di una biografia romanzata basata su fatti storici ben documentati ma frutto anche dell’invenzione narrativa dello scrittore che ha voluto “colmare i vuoti” presenti, a suo avviso, nelle biografie disponibili sul grande inventore. Pištalo ripercorre quindi gli episodi principali nella vita di Nikola Tesla, partendo dalla sua infanzia trascorsa nel piccolo paese di Smiljan (nell’attuale Croazia, all’epoca parte dell’Impero Austro-Ungarico) insieme alla sua famiglia numerosa (il padre era prete serbo ortodosso e la madre casalinga) e seguendolo poi a Graz, a Budapest e a Praga durante gli anni di studio, per vederlo infine sbarcare, nel 1884, negli Stati Uniti, luogo che lo consacra definitivamente al successo.

Nikola Tesla è infatti celebre in tutto il mondo per le sue numerosissime e straordinarie invenzioni, ma la sua vita privata e soprattutto quella interiore sono molto meno conosciute, ed è in questo campo che si muove l’indagine di Vladimir Pištalo, che decide di mostrare di lui l’uomo affascinante che era, a tratti incompressibile e dalle virtù sciamaniche, ma pur sempre con le umane debolezze di chi, nonostante la fama, di notte può sentirsi il più solo al mondo. Questi momenti di solitudine e di isolamento in cui Tesla si richiudeva in se stesso a pensare, a leggere o a dedicarsi allo studio e al lavoro non sono mai stati descritti nei libri su di lui finora pubblicati. Ecco quindi che Pištalo sceglie, in Tesla, di illuminare quella parte del volto dello scienziato fino a oggi rimasta all’ombra dell’immagine di un uomo smilzo, serio, distaccato, discreto, carismatico, a volte ironico, ad ogni modo profondamente diverso dalla maggior parte del mondo che lo circondava, e ci riesce pienamente. “Non bisogna mai aver paura del proprio personaggio” spiega infatti quando gli chiediamo come ha fatto a decidere di inventare l’interiorità di Tesla. Certo, racconta di essersi dovuto documentare moltissimo per sentirsi in grado di dedicargli un libro, ma non solo: dice di aver “camminato con lui, letteralmente vissuto con lui” per tutti gli otto anni di gestazione del romanzo. Tesla è sostanzialmente diventato un suo amico intimo: Pištalo ha cercato di immaginarlo anche in quei momenti in cui nessuno poteva vederlo o sentirlo, tantomeno sapere cosa pensasse e sentisse. È stato questo il modo in cui lo scrittore ha reso umano, e vivo, un personaggio storico, ed è riuscito ad avvicinarlo al lettore, raccontandogli pene, pensieri, dolori e gioie. “Questo è il lavoro dello scrittore – dice Vladimir Pištalo – ossia riuscire con l’immaginazione dove non arriva la conoscenza e illuminare l’interiorità del proprio protagonista, facendolo vedere fragile o insicuro o amareggiato o deluso anche se si tratta di un uomo enormemente famoso”. In questo modo Pištalo è riuscito a far aderire perfettamente realtà e immaginazione e a regalare ai lettori una storia plausibile e allo stesso tempo avvincente, a tratti anche fantastica.

Pištalo infatti sceglie di raccontare tutto questo con una lingua metamorfica, che passa dal tecnicismo all’espressione onirica, dando al lettore la sensazione di trovarsi, a volte, dentro a un sogno strano in cui incontra Tesla, nel pieno bagliore dei suoi lampi. Quell’uomo – Tesla inventore, Tesla ragazzo e uomo, Tesla visionario – gli sorride e lo invita a seguirlo sull’orlo dell’impossibile, verso un tempo indefinito in cui passato e futuro si alternano, e in cui la luce che emana da dentro illumina il mondo intero, rendendolo più elettrico, più puro. È l’essenza invisibile e onnipresente di un’energia tutta sua.

Non bisogna mai aver paura di un proprio personaggio Vladimir Pištalo

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