CULTURA

Atelier d'artista: Pino Guzzonato

“L'incontro arricchisce sempre”. Partiamo da queste parole e da una giornata indimenticabile trascorsa con Pino Guzzonato nella sua casa-laboratorio di Tretto di Schio, nel Vicentino. Il ventisettesimo episodio della serie è dedicato a un veterano dell'arte, recentemente protagonista di una mostra, allestita negli spazi di Ca' Scarpa a Treviso, che ha messo al centro i suoi bioesseri, minuscole creature in dialogo con la natura e il futuro. 

“Oltre alle piante e agli animali a me interessano le persone”. Pino e la moglie Maria ci accolgono con gioia e generosità permettendoci di esplorare gli spazi del grandissimo atelier tra boschi, ruscelli e animali, un luogo magico che dice molto dell’artista, della sua personalità e del suo modo di intendere la vita. “Siamo tribali, anche se non ne siamo consapevoli - spiega -. La radice dell’umanità risiede nel modo in cui scegliamo di vivere insieme”.

La radice dell’umanità risiede nel modo in cui scegliamo di vivere insieme Pino Guzzonato

Servizio di Francesca Boccaletto e Massimo Pistore

Accanto a un torrente, in una valle di pace, Guzzonato ha trovato una casa per sé e per la sua arte, l’atelier ideale dove creare e trascorrere del buon tempo di vita. Il laboratorio si sviluppa su due piani, ha soffitti altissimi e grandi vetrate. Sembra di visitare una wunderkammer, un museo delle meraviglie protetto dalla natura più rigogliosa. “Quando ho visto questo posto ho capito subito che sarebbe stato mio: qualche settimana fa, qui fuori, ha partorito una cerva”, racconta con emozione. 

Ben sistemate, lungo le pareti o al centro della sala, le opere trovano la loro giusta collocazione creando un naturale allestimento da esposizione permanente. Nessuna opera è sacrificata in un angolo, a ognuna viene concesso spazio e il giusto tempo per poterla raccontare: così procede l’artista, soffermandosi a descrivere ogni lavoro, il percorso intrapreso per ottenerlo, la storia e i temi, l’intero processo. Ecco allora i lavori con la carta, per cui Guzzonato è noto e apprezzato e che produce personalmente; e, ancora, le opere in pietra, quelle realizzate in acciaio oppure con il legno. Libri d’artista, sculture, installazioni e poesia ovunque: sulle pareti, sui sassi e sulla carta che, sfogliando uno dei suoi libri, definisce “la pelle vegetale del mondo”. 

Quando ho visto questo posto ho capito subito che sarebbe stato mio: qualche settimana fa, qui fuori, ha partorito una cerva Pino Guzzonato

“Sono sempre stato attratto dall’arte, fin da piccolissimo. Ho iniziato a cinque o sei anni e non mi sono ancora stancato, quest’anno di anni ne compio 83. Ho sempre visto cose che gli altri non notavano e di questo parlavo spesso con il mio amico Mario Rigoni Stern, per me come un fratello: lui mi definiva poeta del segno, artista delle tracce umane, animali e anche chimiche”. Guzzonato nasce e cresce in mezzo alla natura, nella campagna di Marano Vicentino, e sin da bambino dimostra curiosità e una certa predisposizione all’arte: “Costruivo torri e case utilizzando il fango e accostando i sassolini”.

Oggi la sua arte è il risultato di un lungo viaggio di ricerca e continua sperimentazione di tecniche e materiali. È l’espressione di una mente vivace e creativa, di abilissime mani artigiane, di un cuore luminoso e sensibile.

La carta è la pelle vegetale del mondo Pino Guzzonato

Atelier d'artista

Una serie ideata e realizzata da Francesca Boccaletto e Massimo Pistore

Intervista di Francesca Boccaletto, riprese e montaggio di Massimo Pistore

Con la consulenza artistica di Giulia Granzotto

Si ringrazia per la collaborazione Francesco Bonsembiante


Tutti gli episodi della serie Atelier d'artista sono QUI

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