
"La natura crea forme eternamente nuove; ciò che esiste non è mai stato; ciò che fu non ritorna – tutto è nuovo, eppur sempre antico". La riflessione di J.W. Goethe (Frammento sulla natura, 1792-1793) è perfetta sintesi di un progetto di divulgazione scientifica che si rivolge prima di tutto a giovani lettrici e lettori, ma può raggiungere un pubblico più ampio di appassionati d'ogni età. Esplorare la vita in continua trasformazione diventa un’avventura, scritta e disegnata. Si intitola Cambiare ed è stato recentemente pubblicato da Topipittori: il libro, illustrato splendidamente da Francesca Ballarini, si inserisce nella collana PINO, Piccoli Naturalisti Osservatori, dedicata all’osservazione attiva, partendo dalle parole della scienza e dalla bellezza del disegno, tra educazione ambientale e artistica. La scrittura è affidata a Federica Buglioni, vincitrice del premio Bambini e Natura (2019), con Naturalisti in cucina. Vademecum per piccoli scienziati e buone forchette, e del prestigioso Premio Andersen come protagonista della cultura per l'infanzia nel 2022. Il risultato è un libro ricco di storie di scienza, incredibili eppure verissime.
Mute, metamorfosi, trasformismi, migrazioni: la natura è sorprendente. Gli animali si trasformano, si rigenerano, si spostano: lo fanno per difendersi, comunicare, nutrirsi, guarire. Di fronte a una minaccia, alcune creature scelgono di sembrare più grandi, all'improvviso: se l'istrice punta tutto sugli aculei del mantello, l'aquila arpia solleva il piumaggio del capo, e il pesce palla, per cavarsela ed evitare di essere divorato da un predatore, ingurgita acqua e aumenta le sue dimensioni diventando così impossibile da ingoiare.
"Quando si sente in pericolo, se fuggire è impossibile, la biscia dal collare si rivolta a pancia in su, spalanca la bocca e lascia penzolare la lingua come se avesse appena esalato l’ultimo respiro. Può anche emettere sangue e liquidi maleodoranti, in modo da sembrare morta da tempo, magari di malattia, e dunque non essere commestibile. La strategia è rischiosa – in questo stato di immobilità è impossibile difendersi – ma ci sono ottime probabilità che l’aggressore rinunci all’assaggio e se ne vada, non volendo rischiare di mangiare cibo tossico o infetto. Scampato il pericolo, la biscia striscerà via più viva che mai". Pesci, rettili, insetti, anfibi, mammiferi come l'opossum mettono in atto la tanatosi, o immobilità tonica. Alcuni animali non lo fanno a scopo difensivo, ma per cacciare o per risolvere qualche fastidio. Per liberarsi della presenza di un partner indesiderato, la rana temporaria femmina ha perfezionato una tattica per evitare un corteggiamento molesto: durante la stagione degli amori, infatti, il maschio prova ad assalire la femmina nel tentativo di accoppiarsi, dunque, cosa c'è di più efficace di una finta morte per convincerlo a desistere? Le volpi, invece, si fingono morte per poter attaccare, è una strategia di caccia: restano immobili, con la lingua penzoloni, lo fanno per poter catturare gli uccelli di cui intendono cibarsi, in particolare i corvidi, attirati proprio dalle carogne.
Una strategia che ha popolato anche l'immaginario della tradizione, Il funerale della volpe è tra le storie raccontate nel nostro approfondimento dedicato al bestiario medievale veneziano: il racconto della volpe affamata che si finge morta per essere portata dentro il pollaio e far strage di galline è legato a una tradizione duecentesca, ma non si possono escludere origini più antiche. Da qui Gianni Rodari prende ispirazione per un suo racconto: "Fu un bellissimo funerale e i pulcini cantavano che si sentivano in Francia. Quando furono vicini alla buca, la volpe saltò fuori dalla cassa e mangiò tutto il corteo. La notizia volò di pollaio in pollaio e fece versare molte lacrime. Ne parlò anche la televisione, ma la volpe non si prese paura per nulla. Essa sapeva che le galline hanno poca memoria e campò tutta la vita facendo la morta. E chi farà come quelle galline vuol dire che non ha capito la storia".
“ Quando si sente in pericolo, se fuggire è impossibile, la biscia dal collare si rivolta a pancia in su […] come se avesse appena esalato l’ultimo respiro

Per difendersi e sopravvivere, alcuni animali scelgono una soluzione drastica: l'automutilazione o autotomia. Si tratta di una pratica piuttosto nota nella lucertola che, per scappare dal predatore, abbandona la sua coda per poi rigenerarla. La coda staccata si muove, grazie ai fasci di cellule nervose che mantengono attivi i muscoli, distraendo così il predatore. Anche il polpo rinuncia a uno o più tentacoli se deve sfuggire a un predatore oppure impedire a una infezione di diffondersi.
Quali animali si mimetizzano? Il ragno australiano Thomisus spectabilis viene chiamato anche ragno granchio dei fiori e sa come sfruttare al meglio i colori: "Quando è giallo, attende immobile che un insetto si posi sul fiore confidando sulle sue abilità mimetiche. Quando è bianco, ha in più la capacità di riflettere i raggi ultravioletti ed è con questa seconda strategia che attira a sé le api, le sue prede preferite". Il granchio decoratore si mimetizza utilizzando veri e propri accessori, potremmo dire che si traveste: utilizza frammenti di alghe, spugne, anemoni e coralli infilandosi nelle zampe e sul dorso e, a ogni muta, abbandona "il vecchio esoscheletro e trasloca tutti gli accessori sul nuovo rivestimento, un pezzetto alla volta, meticolosamente, prima ancora di ricominciare a mangiare". E poi c'è la spettacolare metamorfosi, spesso legata al passaggio dell'animale alla vita adulta, un evento talmente affascinante da aver ispirato, nel tempo, la fantasia di molti artisti e scrittori: nel 1915 Franz Kafka racconta quella di un uomo, Gregor Samsa, che si trasforma in un insetto. Tornando alla realtà, e quindi a quel che accade davvero in natura, la metamorfosi è un processo biologico estremo che porta a un drastico cambiamento di forma e struttura. Per coleotteri, farfalle, vespe, formiche e mosche si parla di metamorfosi completa. Per cavallette, mantidi e cicale, invece, di metamorfosi incompleta.
Il libro racconta storie di sorprendenti trasformazioni, ma anche di spostamenti e migrazioni. Ci sono pesci anàdromi, che risalgono il fiume per riprodursi, e pesci catàdromi, che scendono verso il mare per riprodursi. "I salmoni nascono nei fiumi e nei torrenti, trascorrono gran parte della loro vita adulta in mare e infine risalgono in acqua dolce per riprodursi di solito una volta soltanto. Le anguille fanno il percorso inverso: nascono in mare, raggiungono l’acqua dolce dopo un viaggio lunghissimo, vivono la loro vita adulta nei fiumi e poi discendono di nuovo in mare per deporre le uova e non tornare indietro mai più", si legge in Cambiare.
Cambiamenti, dunque, resta la parola chiave, il filo rosso: trasformazioni di ogni tipo e per diverse e straordinarie ragioni, l'ennesima dimostrazione di quanto la natura riesca a creare meraviglia, in continuo movimento, e a trovare soluzioni vincenti. Ci sono animali che cambiano genere, come le cernie brune (Epinephelus marginatus) che "nascono sempre femmine, poi crescono e depongono le uova. Verso i dieci anni di vita, se nel loro territorio i maschi sono pochi, le più grandi cambiano genere e crescono ancora di più, mentre le altre restano femmine per sempre e si mantengono più piccole dei compagni". E ancora, l’orata (Sparus aurata), nasce maschio e col tempo diventa femmina, ma il gran finale è affidato ai minuscoli tardigradi: il processo messo in atto dai cosiddetti "orsetti d'acqua" per sopravvivere a lungo e in condizioni estreme si chiama criptobiosi, uno stato di vita latente che può durare anni. Sì, sono creature capaci di sospendere la vita.
“ Trasformazioni di ogni tipo e per diverse e straordinarie ragioni, l'ennesima dimostrazione di quanto la natura riesca a creare meraviglia, in continuo movimento, e a trovare soluzioni vincenti

“Per immaginare tutti i modi folli in cui stanno le cose ci vuole molta fantasia. [...] La Natura ha molta più fantasia di noi”. Tra le pagine viene citato Richard Feynman, premio Nobel per la fisica, che sottolinea l'aspetto più sorprendente: spesso quello che accade in natura sembra impossibile, folle, eppure non vi è nulla di più reale.
Da anàdromi, "i pesci che risalgono i fiumi per deporre le uova: vivono gran parte della vita in mare, ma si riproducono in acqua dolce", e autotomia, "la capacità di amputarsi una parte del corpo, che poi ricrescerà", passando per diapausa, "periodo durante il quale un animale che sta crescendo arresta temporaneamente il proprio sviluppo [...] e ricominciare quando le condizioni ambientali saranno favorevoli, come succede all’embrione del capriolo", fino a trasfigurazione, "cambiamento drastico dell’aspetto".
In apertura, per rapide consultazioni, il libro di Topipittori mette a disposizione un breve glossario: una guida per evitare di ritrovarsi smarriti tra parole difficili o mai sentite prima e iniziare così ad arricchire il proprio vocabolario scientifico, alimentando il desiderio di conoscenza, "perché le parole della scienza sono anche suoni ed è solo sentendole che ci si accorge di quanto siano originali, interessanti e armoniose".
In questo articolo, per esempio, abbiamo parlato ampiamente di mute, "rinnovamento periodico di parti del corpo come pelle, pelo, piume o esoscheletro", metamorfosi (completo o incompleta), "processo di trasformazione profonda, che modifica radicalmente l’aspetto e la struttura di un esemplare", migrazione (orizzontale e verticale), "lo spostamento periodico per raggiungere migliori condizioni di vita. Se lo spostamento è permanente, si parla di emigrazione" e tanatosi, "il comportamento che permette a un animale di fingersi morto".
QUI gli altri titoli della collana PINO. A uno di questi, Code, pinne e branchie, abbiamo dedicato un approfondimento nel 2022: lo puoi leggere qui.

