
Poco meno di un mese fa le Nazioni Unite hanno rilasciato i dati sulla desertificazione. E la situazione, per il futuro del nostro pianeta, non è buona: secondo l’Onu nel 2025 un miliardo e 800 milioni di persone soffriranno di siccità in modo permanente. Le cause le conosciamo: il riscaldamento climatico e l’agricoltura intensiva che utilizza troppa acqua. Un secondo dato: sempre nel 2025 circa 50 milioni di persone saranno obbligate a lasciare la terra in cui vivono per la mancanza totale di acqua. Dobbiamo riflettere: la velocità del processo sta aumentando, le contromisure che stiamo adottando sono sufficienti? E ancora: questi fenomeni sono interconnessi, cioè alimentano disuguaglianze a livello globale aumentando conflitti e insofferenza e fenomeni migratori (quali quelli ambientali). Quali azioni devono essere messe in atto? Sicuramente serve un cambio di mentalità e di cultura a livello sociale.