SCIENZA E RICERCA

L'editoriale. Un manifesto contro il razzismo

Nell’autunno 1938 le leggi razziali fasciste. Nel vararle, Mussolini cercò di fondarle, con l’aiuto di qualche scienziato, sul concetto biologico di razza. Secondo gli estensori di un famigerato “manifesto”, che fu pubblicato nell’estate precedente dalla rivista La difesa della razza, le razze umane esistono. Ed esistono anche gerarchie tra di loro. Naturalmente, secondo gli estensori del “manifesto” fascista, la presunta razza italiana era in testa alla gerarchia.

Dieci anni fa, nel 2008, un gruppo di antropologi e genetisti italiani ha proposto un altro “manifesto” nel quale si asserisce, ultimi dati scientifici alla mano, che le razze non esistono e men che meno esistono gerarchie tra gruppi umani.

Oggi un gruppo di noi – scienziati, filosofi, giornalisti – vuole corroborare il manifesto di dieci anni fa (le razze umane non esistono) e proporne un altro sulla diversità umana – nessuna persona è geneticamente uguale a un’altra e noi tutti abbiamo una storia unica e irripetibile – che si accompagna a una profonda unità dell’umanità.

Non c’è contraddizione tra diversità e unità della specie Homo sapiens.

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