SCIENZA E RICERCA
L'editoriale. Seedversity, coltivare la diversità biologica e culturale
Seedversity. Crasi tra il termine seed (seme) e diversity (diversità). Si tratta di un progetto collettivo multi e crossmediale, creato da FormicaBlu: un gruppo di Bologna, formato da giornalisti tra cui Elisabetta Tola, nostra laureata all’università di Padova.
Il progetto ha che fare con la diversità dei semi, che sono una risorsa fondamentale: conservare la biodiversità dei semi vegetali per fini agricoli, visto anche il pericoloso oligopolio di aziende che detengono gran parte dei semi usati in agricoltura.
In questo progetto si sostiene il miglioramento genetico partecipativo, cioè favorire i progetti in cui sono le comunità locali a gestire il processo per esempio di lavorazione su varietà locali di semi che funzionano e si adattano meglio al cambiamento climatico. L’idea di seedversity è che si deve favorire la sovranità alimentare di questi gruppi umani, soprattutto nelle parti più povere del pianeta. Il progetto ci fa capire come con la difesa della diversità biologica dei semi si difende anche quella culturale, cioè la diversità dei popoli, delle tradizioni, anche delle colture.