SCIENZA E RICERCA

L'editoriale. Una terza umanità

Quando pensiamo ad altre specie umane, esclusa la nostra, ormai ci viene in mente Neanderthal: è una superstar dell’antropologia e sappiamo parecchie cose. Ma ci dimentichiamo che c’è stata anche una terza umanità recente, cioè un’altra specie ancora senza nome latino. La chiamiamo Denisova, scoperta nel 2010 partendo da una parte di mignolo di una giovane donna di cui è stato sequenziato il genoma. Proviene dall’Asia centrale, è molto vicina ai Neanderthal, ma sappiamo ancora molto poco: abbiamo solo pochissimi reperti e il suo DNA. Tra l’altro, anche Denisova è stata protagonista delle ibridazioni: tracce del suo DNA sono presenti in alcune popolazioni umane. Capita in popolazione tibetane, del Sudest asiatico e del Pacifico. Come mai? Molti sospettavano da tempo che i denisovani non fossero stanziali solo in Siberia o nei monti Altai, ma avevano una distribuzione più alta. È recente la scoperta di un molare in una grotta nel nord del Laos: appartiene a una giovane donna che ha abitato quell’ambiente tra i 164 e i 131.000 anni fa. Si capisce che anche questa specie ha avuto una distribuzione geografica vastissima e con una adattabilità notevole in ambienti diversi. Non abbiamo ancora l’analisi del DNA di questo dente rinvenuto, ma le somiglianze e le caratteristiche sono quelle tipiche dei denisovani e non dell’Erectus che abitava le stesse zone fino a non tanto tempo prima.

 

Il dibattito rimane: ci si basa su comparazione morfologiche, somiglianze e comparazioni fino all’analisi del DNA. Quello che è certo è che in Asia c’era un altro modo di essere umani e dimostra come noi siamo ancora molti ignoranti sulla storia della nostra evoluzione. E mi colpisce molto sapere che fino a poche decine di migliaia di anni fa su questo pianeta abitavano due, tre, forse quattro o addirittura cinque specie umane: una pletora di forme umane fino a tempi recentissimi. E apre molti interrogativi: perché siamo rimasti l’unica specie umana sulla Terra, perché le altre si sono tutte estinte? L’avventura antropologica continua e chissà cosa riusciremo ancora a scoprire sul nostro passato.

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