SOCIETÀ

L'epidemia degli ulivi malati è causata da Xylella

All'interno delle Giornate della Geografia 2018, tenutesi tra il 13 e il 15 settembre a Padova, è stata organizzata una Call for videos, Geography in a clip, un concorso per cortometraggi di 3 minuti legati a ricerche, progetti e temi al centro del rapporto tra geografia e società. “Non si tratta di documentari o inchieste che richiederebbero ben altro tempo e spazio di riflessione” si legge nel sito “ma di brevi “vetrine” che invitano ad entrare nei temi, rimandando a loro volta ad indirizzi, link, persone, testi utili a stimolare ulteriori approfondimenti”.

A questo concorso sono stati ammessi 14 lavori, che sono stati sottoposti al giudizio della giuria (composta da 6 membri, 4 docenti e 2 giornalisti) e al giudizio del pubblico (visualizzazioni e like dalla piattaforma mediaspace.unipd). A ciascun video erano associate una o più pubblicazioni scientifiche. Il video che ha vinto si intitola “dove nuotano i caprioli”. “Il disseccamento degli ulivi in Puglia” si è invece aggiudicato (ex aequo con un altro lavoro) il terzo posto, un video di Lucia Uni, artista milanese, e Margherita Ciervo, ricercatrice e docente di geografia all'università di Foggia. Le pubblicazioni associate a questo video sono due, una pubblicata sulla rivista della società geografica belga (2016), una sul mensile Scienze e Ricerche (novembre 2015).

L'obiettivo del video è quello di presentare al pubblico in maniera accessibile la difficile questione relativa al batterio Xylella fastidiosa e alla sindrome denominata Codiro (Complesso del disseccamento rapido dell'olivo). La domanda che pongono le due autrici è la seguente: “Qual è il problema? La Xylella fastidiosa o il disseccamento dell'olivo?”.

Secondo le autrici il batterio Xylella sarebbe solo una delle concause della sindrome da disseccamento, insieme a “funghi, rodilegno giallo e riduzione delle cure agronomiche”. Inoltre le autrici nel loro video sostengono che le misure di contenimento deliberate dalla regione Puglia (dirette da un commissario straordinario e confermate dalla UE) nel 2013 erano state prese “senza evidenza scientifica”. Il video parla di corto circuito tra scienza, informazione e politica. Nel 2015 la Procura di Lecce blocca il piano che prevedeva, riporta il video, “abbattimento di alberi infetti e non”, “ampio uso di pesticidi”, “divieto di impiantare ulivi e altre piante ospiti”. Il video prosegue accompagnato da musica incalzante e sostiene che in ambito scientifico sono emerse due posizioni prevalenti: “una si focalizza su Xf e ha come obiettivo di eliminare il batterio”, “l'altra si concentra sulle cause del disseccamento e le possibili cure”.

Riporta poi che “alcuni studi hanno stabilito la correlazione tra malattie delle piante, diffusione dei batteri e erbicidi con riferimento anche alla Xf”, senza essere più specifico. E ancora focalizza l'attenzione sugli erbicidi e sull'abuso che se ne sarebbe fatto in passato, asserendo che “già nel 1974 a Gallipoli sono stati osservati olivi disseccati a causa di erbicidi” e che proprio in quelle aree sarebbero stati osservati i primi sintomi di disseccamento.

“Qual è il problema dunque, la Xylella fastidiosa o il disseccamento dell'olivo?”conclude il video.

La questione è molto delicata e Il Bo Live l'ha già affrontata in due articoli, uno che ricostruisce la vicenda e uno che contiene il commento di un esperto.

Per rispondere alla domanda posta dal video premiato in concorso (e per capire se la domanda stessa non sia invece mal posta) ci siamo rivolti al patologo vegetale dell'università di Padova, Lucio Montecchio, membro dal 2007 di Eppo (European Plant Protection Organization) della Commissione Europea e dell'Ippc (International Plant Protection Convention) della Fao.

“Il problema di Xylella è un problema delicatissimo e prettamente legislativo, che ha risvolti sociali ed economici” premette il prof. Montecchio. “A noi arrivano molte informazioni di diversa natura, provenienti da giornali, telegiornali o semplicemente da orecchianti. Alcune informazioni però sono più verificabili di altre e quelle verificabili sono quelle riportate nelle riviste scientifiche. E sia le riviste scientifiche che si sono occupate della questione sia il rapporto dell'Efsa (European Food Safety Authority) dicono che il disseccamento dell'ulivo è causato da Xylella”.

La contrapposizione tra Xylella fastidiosa e disseccamento dell'ulivo dunque non sussiste se la prima è causa della seconda. Possiamo considerare solide queste prove?

Per essere un parassita arrivato di recente, direi che le prove sono sufficientemente documentate. Non possiamo non fidarci di ricercatori che pubblicano su riviste scientifiche con sistemi di revisione affidabili. Galilei ci ha insegnato che le affermazioni devono essere dimostrabili e ripetibili; possiamo dire che quello che affermano i miei colleghi pugliesi (Donato Boscia, Maria Saponari, Vito Nicola Savino, sono tra gli autori, indagati dalla Procura di Lecce, di un lavoro pubblicato su Scientific Reports, ndr), è dimostrabile e ripetibile, sono supportati da un metodo, da dei risultati, da dei valori statistici. Affermare invece che il disseccamento può essere causato da fattori diversi da Xylella, seppur non si possa escluderlo a priori, non ha fondatezza, non è dimostrato”.

Cosa ne pensa del fatto che prima dell'arrivo di Xylella in Puglia vi fossero già piante con segni di disseccamento?

Anche se anni prima ci sono stati olivi che presentavano segni di disseccamento, come riporta il video, non c'entra, quel disseccamento poteva essere causato da mille motivi diversi. Il disseccamento è un fenomeno generico, aspecifico, un sacco di fattori possono essere causa di disseccamento. È anche possibile che inizialmente ci possa essere stato un disseccamento causato da parassiti come funghi, o da un fenomeno non necessariamente biotico (il batterio Xylella è veicolato da un insetto, la cosiddetta mosca sputacchina, ndr), come una prolungata siccità ad esempio; ma questo non è assolutamente in contrasto con il fatto che Xylella sia causa del disseccamento osservato dai miei colleghi. Probabilmente uno degli errori che è stato fatto è stato dare un nome troppo generico alla malattia associata a Xylella, disseccamento, un fenomeno che di per sé può essere causato da molti fattori.

Xylella è considerato un patogeno da quarantena e quindi come va trattato?

In caso di emergenza occorre fare l'eradicazione, includendo le piante che appaiono sane ma che potrebbero essere infette e asintomatiche, a salvaguardia delle piante vicine che ancora non sono state interessate. Se un animale va messo in quarantena lo si mette in gabbia e lo si sposta; con gli alberi purtroppo non si hanno alternative, occorre eliminare la causa delle malattie sia in quelli infetti sia in quelli vicini.

Si tratta di una diffusione epidemica dell'infezione, su questo ormai non c'è dubbio. Ed è veicolata da un insetto, la mosca sputacchina. L'infezione dunque si muove con la velocità dell'insetto e la malattia ormai non è più eradicabile, è solo contenibile. Sono due infatti le fasi di controllo: la prima è quella dell'eradicazione che mira a togliere il parassita e, se serve, l’ospite; la seconda è quella del contenimento, che serve a rallentarne la diffusione. Ormai l'unica misura che possiamo prendere è quella del contenimento.

Quali misure di contenimento sono disponibili oggi?

Xylella è un batterio e gli unici prodotti efficaci contro i batteri sono gli antibiotici; ma in Unione Europea non si possono usare antibiotici in agricoltura e su piante in genere. Si possono provare a usare insetticidi allora, che colpiscano l'insetto vettore, e un mio collega dell'università di Bari, Francesco Porcelli, sta provando a sviluppare questi insetticidi, con buoni risultati fino ad ora.

Cosa ne pensa del video premiato nel concorso Geography in a clip?

Le immagini del video sono bellissime, forse è stato premiato per questo. Tra l'altro mostra uliveti meravigliosi. Ma i testi che lo accompagnano sono discutibili, sembrano prendere una posizione ben precisa: gli ulivi si seccano ma la Xylella non c'entra. Questa tesi rientra in quella categoria della comunicazione pseudoscientifica e sensazionalista, che mira a voler dire qualcosa di diverso per far parlare di sé.

Inoltre al minuto 2.13 del video compare un uliveto apparentemente in ottima salute in cui non cresce un filo d'erba. Questo con ogni probabilità significa che è stato dato del diserbante. Se io avessi voluto correlare l'uso di erbicidi e pesticidi al disseccamento dell'olivo, come fa questo video, non avrei mai scelto queste immagini, in cui appaiono ulivi in ottima salute, ma senza erba.

Ribadisco la mia piena fiducia nei ricercatori. Magari ogni tanto sbaglieremo, nessuno lo mette in dubbio, ma nessuno prenderà mai il Nobel per aver fatto una pubblicazione su Xylella, non c'è nessun interesse o tornaconto personale per questi scienziati. Non c'è alcuna volontà di inseguire la gloria nello studiare batteri dentro i vasi linfatici degli ulivi.

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