CULTURA

Mostra del cinema di Venezia, 80esima edizione tra sciopero degli attori ed emergenza climatica

Tra i film in concorso The Killer di David Fincher, che torna a Venezia dopo la lontana e disastrosa premiere di Fight Club (diventato poi un film di culto per una intera generazione), Priscilla di Sofia Coppola, dedicato alla moglie di Elvis Presley, co-prodotto dall'italiana The Apartment, Dogman di Luc BessonFerrari di Michael Mann ("raramente un regista straniero è riuscito a ricreare con tanta cura il clima dell'Italia di quegli anni"), El Conde di Pablo Larraín, Poor Things di Yorgos Lanthimos, "Frankenstein al femminile, una boccata d'ossigeno rispetto al perbenismo del cinema contemporaneo a cui ci siamo dovuti abituare recentemente". E poi gli italiani, Comandante di Edoardo De AngelisIo Capitano di Matteo Garrone, Lubo di Giorgio Diritti, Adagio di Stefano Sollima e Finalmente l'alba di Saverio Costanzo. Fuori concorso ci saranno, tra gli altri, Woody Allen, Roman Polanski, Liliana Cavani con L'ordine del tempo, dall'omonimo libro di Carlo Rovelli, e Wes Anderson con il suo omaggio a Roald Dahl, "un piccolo capolavoro, piccolo solo perché dura quaranta minuti".

Ben 4061 i film presentati, provenienti da 54 Paesi del mondo, 23 i titoli selezionati per il concorso principale. Il programma della 80esima Mostra internazionale d'arte cinematografica (Venezia, 30 agosto - 9 settembre 2023) è stato svelato oggi, come da tradizione, da Roberto Cicutto, presidente della Biennale, e Alberto Barbera, direttore artistico del settore cinema (suoi i commenti ai film sopracitati). Le prime parole di Cicutto sono per Andrea Purgatori, scomparso solo qualche giorno fa, amico della Mostra, spesso presente con iniziative importanti: "L'ultima, in ordine di tempo, alla Settimana della critica, con il premio dedicato a Citto Maselli". 

Lo sciopero degli attori a Hollywood ha scombinato qualche piano e l'emergenza climatica, con l'imprevedibilità di tempeste devastanti che stanno mettendo a dura prova anche il nostro Paese, fa tremare il popolo del festival che, tra fine agosto e inizio settembre, sbarcherà al Lido. "Siamo esperti in emergenze e la Mostra sa attraversare il proprio tempo e gli eventi storici", ha commentato Cicutto, che ha poi ribadito l'impegno della Biennale a favore della sostenibilità, per contribuire a contrastare il cambiamento climatico partendo dalla tutela di un territorio splendido e fragile come Venezia e la sua laguna. "Tutte le manifestazioni della Biennale hanno ottenuto la certificazione di neutralità carbonica". The show must go on, dunque, trainato da entusiasmo, consapevolezza e grandi nomi.

"L'ultima settimana è stata segnata dalle turbolenze ma le conseguenze dello sciopero degli attori americani, per ragioni largamente condivisibili, sono modeste. Il film di Guadagnino doveva aprire la Mostra, invece non sarà presentato, e mancherà certamente qualche star, perché gli attori in sciopero non verranno al Lido, ma produttori e registi ci saranno e potremo contare sulla presenza di attrici e attori delle produzioni indipendenti", ha precisato Alberto Barbera.

Ad aprire l'ottantesima edizione sarà Comandante di Edoardo De Angelis, con Pierfrancesco Favino, in prima mondiale e in concorso. Doveva essere Challengers di Luca Guadagnino, con Zendaya, Josh O’Connor e Mike Faist, ma lo sciopero degli attori in corso a Hollywood ha fatto saltare la partecipazione al festival e il film è stato addirittura rimandato al 2024. A chiudere il programma, il 9 settembre, sarà La sociedad de la nieve di J.A. Bayona, in prima mondiale e fuori concorso. La storia è nota: nel 1972 il volo 571 delle Forze aeree dell'Uruguay con a bordo una squadra di rugby diretta in Cile precipita su un ghiacciaio nel cuore delle Ande. Allo schianto sopravvivono solo 29 dei 45 passeggeri, che si ritrovano in uno degli ambienti più ostili al mondo, obbligati a ricorrere a misure estreme per poter restare in vita. La serata di pre-apertura del 29 agosto sarà dedicata a Gina Lollobrigida e la proiezione speciale di quest'anno celebra le 80 edizioni del festival con La parte del Leone, una storia della Mostra di Baptiste Etchegaray e Guseppe Bucchi (non fiction).

Ecco i 23 film in concorso, di cui 15 firmati da registi in gara per la prima volta: Comandante di Edoardo De Angelis, Bastarden (The Promised Land) di Nikolaj Arcel, Dogman di Luc Besson, La Bête di Bertrand Bonello, Hors-Saison di Stéphane Brizé, Enea di Pietro Castellitto, Maestro di Bradley Cooper, Priscilla di Sofia Coppola, Finalmente l’alba di Saverio Costanzo, Lubo di Giorgio Diritti, Origin di Ava Duvernay, The Killer di David Finhcer, Memory di Michelle Franco, Io Capitano di Matteo Garrone, Aku Wa Sonzai Shinai (Evil Does Not Exist) di Ryūsuke Hamaguchi, Zielona Granica (The Green Border) di Agniezska Holland, Die Theorie Von Allem di Timm Kröger, Poor Things di Yorgos Lanthimos, El Conde di Pablo Larraín, Ferrari di Michael Mann, Adagio di Stefano Sollima, Kobieta Z... (Woman of) di Małgorzata Szumowska e Michał Englert, Holly di Fien Torch.

Fuori concorso, fiction: Coup de Chance di Woody Allen, The Wonderful Story of Henry Sugar di Wes Anderson, The Penitent di Luca Barbareschi, La Sociedad De La Neve di J.A. Bayona, L’ordine del tempo di Liliana Cavani, Vivants di Alixe Delaporte, Daaaaaali! di Quentin Dupieux, The Caine Mutiny Court-Martial di William Friedkin, Making Of di Cédric Kahn, Aggro Dr1ft di Harmony Korine, Hit Man di Richard Linklater; The Palace di Roman Polanski, Xue Bao (Snow Leopard) di Pema Tdesen.

Fuori concorso, non fictionAmor di Virginia Eleuteri Serpieri, Frente a Guernica di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, Hollywoodgate di Ibrahim Nash’at, Ryuchi Sakamoto - Opus di Neo Sora, Enzo Jannacci Vengo Anch’io di Giorgio Verdelli, Menus Plaisirs – Les Troisgros di Frederick Wisemann. Fuori concorso anche due serie, di cui una presentata interamente, con i suoi dodici episodi. D'Argent Et De Sang - Episodi 1-12 - di Xavier Giannoli e Frédéric Plancho e Znam Kako Dises (Conosco la tua anima) - Episodi 1 e 2 - di Alen Drljević e Nemin Hamzagić. Fuori concorso, cortometraggi. Welcome To Paradise di Leonardo Di Costanzo.

Il tema dell'adolescenza e dell'esplorazione di sogni e sessualità attraversa la sezione Orizzonti, dove compare anche Yurt (Dormitory) di Nehir Tuna, definito da Barbera "un film sorprendente". Tutti i lungometraggi di Orizzonti: Oura El Jbel (Behind the Mountains) di Mohammed Ben Attia, El Paraíso di Enrico Maria Artale, A Cielo Abierto di Marianna e Santiago Arriaga, The Red Suitcase di Fidel Devkota, Tatami di Guy Nattiv e Zar Amir Ebrahimi, Paradiset Brinner (Paradise Is Burning) di Mika Gustafson, The Featherweight di Robert Kolodny, Invelle di Simone Massi, Tereddüt Çizgisi (Hesitation Wound) di Selman Nacar, Sem Coração (Heartless) di Nara Normande e Tião, Una Sterminata Domenica di Alain Parroni, Ser Ser Salhi (City of Wind) di Lkhagvadulam Purev-Ochir, Magyarázat mindenre (Explanation for Everything) di Gábor Reisz, Gasoline Rainbow di Bill e Turner Ross, En Attendant La Nuit di Céline Rouzet; Domakinstvo Za Pocetnici (Housekeeping For Beginners) di Goran Stolevski, Hokage (Shadow Of Fire) di Shinya Tsukamoto, Yurt (Dormitory) di Nehir Tuna. Orizzonti, cortometraggi in concorso: Aitana di Marina Alberti, Sea Salt di Leila Basma, A Short Trip di Erenik Beqiri, Et Si Le Soleil Plongeait Dans L’Océan De Nuages di Wissam Charaf, Wander To Wonder di Nina Gatz, The Meatseller di Margherita Giusti, Dive di Aldo Iuliano, Area Boy di Iggy London, Cross My Heart and Hope To Die di Sam Manacsa, Dar Saaye Sarv (In The Shadow Of The Cypress) di Hossein Molayemi, Bogotá Story di Esteban Pedraza, Sentimental Stories di Sandra Popescu, Duan Pian Gushi di Lang WU. Orizzonti Extra assegna il premio del pubblico e prevede proiezioni serali: Bota Jonë di Luàna Bajrami, Nazavzhdy-Nazavzhdy di Anna Buryachkova, El Rapto di Daniela Goggi, Day Of The Fight di Jack Huston, In The Land Of Saints And Sinners di Robert Lorenz, Felicità di Micaela Ramazzotti, Pet Shop Boys di Olmo Schnabel, Stolen di Karan Tejpal, L’Homme d’Argile di Anaïs Tellenne.

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