CULTURA

Quarantena, la musica classica si reinventa

In questo periodo così particolare, la cultura arriva in soccorso per sconfiggere la noia e quel pizzico di malinconia con le quali dobbiamo convivere. Stiamo riscoprendo il piacere di leggere, sia la narrativa contemporanea che quella classica; possiamo assaporare le opere custodite all’interno dei più famosi musei grazie ai tour virtuali e attraverso diversi servizi di streaming abbiamo migliaia e migliaia di film e serie tv a portata di click Per non parlare della cucina. Che fine ha fatto la musica?

Certo, possiamo ascoltarla stando comodamente seduti sul divano ma oggigiorno gli introiti maggiori del settore musicale derivano dai concerti dal vivo che, vista la situazione d’emergenza, sono stati cancellati oppure rinviati. Più di tutti, però, è la musica classica che sta soffrendo, poiché la sua unicità risiede proprio nelle esecuzione live. L’emergenza però è riuscita ad assegnare un nuovo volto al genere che lascia da parte il suo carattere sofisticato per abbracciare e coinvolgere un pubblico più ampio, magari in pigiama e steso sul divano.

Gli spettacoli dal vivo sono stati sostituiti da quelli digitali, registrati sia con gli smartphone, sia con una qualità cinematografica. Il primo cambiamento importante è l’ambiente: grazie alle dirette dei musicisti dalle proprie case, l’atmosfera si fa più informale, riuscendo a coinvolgere una gran fetta di pubblico, solitamente impaurito dagli usi e costumi delle sale concertistiche e dei teatri. Un esempio sono le performance su Twitter di uno dei pianisti più apprezzati al mondo, Igor Levit, particolarmente seguite, per il suo talento o per i suoi calzini colorati?

Lo streaming ha anche contribuito alla realizzazione di maratone sia per sostenere la situazione attuale, come Music never sleep NYC, sia per celebrare eventi e ricorrenze, come il Piano Day, la giornata internazionale dedicata al pianoforte che si tiene il 28 marzo celebrata con video e playlist ad hoc.

Per gli estimatori, invece, della qualità sono numerose le iniziative lanciate dalle fondazioni e dalle orchestre per permettere alla musica classica di sopravvivere durante la quarantena. Molte hanno caricato sui propri canali social concerti registrati, con tanto di approfondimento per i “non addetti ai lavori”: è il caso della London Symphony Orchestra con il progetto Always playing.

Ma anche l’opera è on demand: nel sito di Opera Vision, supportato dall’Unione europea, sono presenti numerose registrazioni da guardare comodamente sul divano. Anche a livello locale, le orchestre si sono attivate per creare contenuti, come l’iniziativa #CartelloneSocial dell’Orchestra di Padova e del Veneto e i consigli de I Solisti Veneti.

Anche l'interesse di conoscere e curiosare nei teatri e nelle sale da concerto più spettacolari del mondo può essere appagato. Grazie a Google Arts&Culture e alle fondazioni che gestiscono le diverse orchestre in giro per il mondo, è possibile fare un tour virtuale delle più importanti “case” della musica classica. Nella sezione di Google dedicata sono presenti i più celebri palcoscenici del mondo, dal Carnegie Hall di New York al Sydney Opera House ma anche realtà europee come il Bolshoi di Mosca o il Berlin Philharmonic in Germania. Per ogni luogo, inoltre, sono presenti diverse schede per approfondire la storia, i momenti storici, il dietro le quinte degli spettacoli e altro ancora. 

Non manca di certo il risvolto negativo della medaglia: Francesco Giambrone, presidente dell’Associazione nazionale fondazioni lirico-sinfoniche, ha dichiarato la sua soddisfazione di fronte alle manovre previste nel decreto Cura Italia per i precari del mondo dello spettacolo. Tuttavia, l’associazione ha stimato che, considerando lo stop fino al 3 aprile, il mancato incasso per le fondazioni avrebbe raggiunto i 15 milioni di euro. 

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