SOCIETÀ

La nuova fase della transizione energetica grazie alle rinnovabili

La decarbonizzazione del sistema energetico è la partita più importante da giocare sul terreno della transizione ecologica. La strada tracciata prevede di elettrificare il più possibile i consumi (trasporti, industrie, edifici), efficientare i dispositivi per consumare meno energia e impiegare elettricità prodotta da fonti a basse emissioni.

La Global Electricity Review 2024 di Ember certifica come la transizione energetica guidata dalle fonti rinnovabili stia procedendo nella giusta direzione. “Il mondo ora è giunto a un punto di svolta in cui solare ed eolico non solo rallentano la crescita delle emissioni, ma iniziano anche a far calare la generazione di energia elettrica da fonti fossili”.

Le fonti rinnovabili hanno generato nel 2023 più del 30%, quasi un terzo, dell’energia elettrica globale. La nuova asticella è stata fissata con la crescita del solare (+23% rispetto all’anno precedente) e dell’eolico (+10%), ma sarebbe potuta arrivare ancora più in alto se non fosse stato per il calo della produzione idroelettrica, dovuto alla grave siccità che ha colpito alcune regioni del mondo. Sommata al nucleare, l’energia elettrica a basse emissioni l’anno scorso ha raggiunto il 40% della produzione elettrica globale.

Nel 2000 le rinnovabili coprivano il 19% della generazione elettrica globale, principalmente grazie all’idroelettrico. Il solare e l’eolico erano allo 0,2%. Nella storia delle fonti energetiche, nessuna è cresciuta tanto velocemente quanto ha fatto il solare dal 2013 al 2021, passando dalla produzione di 100 a 1000 TWh (Tera Watt ora) di energia elettrica in soli 8 anni. In questa particolare gara di velocità al secondo posto si colloca l’eolico, che ha impiegato 12 anni a raggiungere la stessa quota.

 

Mantenendo lo status di fonte energetica cresciuta maggiormente in un anno, nel 2023 il solare ha aggiunto più energia elettrica di qualsiasi altra singola fonte, con oltre 300 TWh. Anche qui l’eolico si è piazzato al secondo posto, superando i 200 TWh.

Il calo dell’idroelettrico è avvenuto in quei Paesi duramente colpiti dalla siccità (Cina, India, Vietnam, Messico), gli stessi che sono responsabili della quasi totalità di aumento (95%) del consumo di carbone, quasi 150 TWh. Più siccità ha significato più carbone.

La Cina però è anche di gran lunga la principale responsabile della straordinaria crescita delle rinnovabili nel mondo: è stata cinese, nel 2023, il 51% della nuova generazione solare e il 60% di quella eolica.

Senza la crescita di solare ed eolico, la generazione di elettricità da fonti fossili sarebbe salita di oltre il 20%, mentre lo hanno fatto solo dello 0,8%. Se non fosse stato per il calo dell’idroelettrico, già nel 2023 il contribuito dei combustibili fossili sarebbe iniziato a calare, cosa che secondo Ember accadrà quasi certamente nel 2024. La siccità però è un problema con cui un mondo sferzato dai cambiamenti climatici deve fare i conti, anche in termini energetici.

La domanda di energia elettrica globale, che nella roadmap della transizione energetica dovrà in buona parte sostituire quella da fonti fossili, crescerà di circa tre volte fino a metà secolo, passando da meno di 30.000 TWh annuali a quasi 80.000 TWh nel 2050, secondo le ultime stime del rapporto Net Zero della IEA (Agenzia Internazionale dell’Energia).

Nel 2023 la domanda di elettricità è cresciuta di circa il 2,2% (più di 600 TWh), meno di quanto ha fatto l’anno precedente, ma anche secondo la IEA è destinata a salire più velocemente nei prossimi anni. Tale crescita è spinta dalle cinque tecnologie protagoniste della transizione energetica: i veicoli elettrici, le pompe di calore e gli impianti di condizionamento dell’aria, gli elettrolizzatori che producono idrogeno verde e i data center che sostengono un’altra transizione, quella digitale.

Nel 2023 eolico e solare da soli hanno coperto più dell’80% di questa nuova domanda di energia elettrica, mentre il resto è stato soddisfatto da nuove fonti fossili. Secondo Ember nel 2024 la crescita di domanda di elettricità sarà maggiore, nell’ordine di 900 – 1.000 TWh, ma la crescita di generazione di nuova elettricità pulita sarà ancora superiore, nell’ordine di 1.300 TWh. Per questo si ritiene che la generazione elettrica da fonti fossili calerà di circa il 2% (300 TWh).

Nel decennio che abbiamo di fronte la transizione energetica entrerà in una nuova fase. Un declino permanente delle fonti fossili nella generazione di elettricità a livello globale è ora inevitabile e questo porterà a un calo delle emissioni del settore elettrico. Questo accadrà perché la crescita delle fonti rinnovabili sarà superiore alla crescita di domanda di nuova energia elettrica.

Anche se aumenterà la crescita di domanda di elettricità, complessivamente la domanda di energia in un mondo climaticamente neutrale (a zero emissioni nette) calerà poiché l’elettrificazione si accompagna a maggiore efficienza energetica, rispetto a un mondo dominato dai combustibili fossili.

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