SOCIETÀ

Il piombo e la tossica verità

The Toxic Truth. La verità tossica è che ottocento milioni di bambini – in pratica uno su tre a scala planetaria – hanno nel loro sangue una quantità di piombo elevatissima: 5 µg/dL, cinque microgrammi per decilitro. Una concentrazione che per i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) degli Stati Uniti imporrebbe un’azione rapida ed efficiente per abbatterla. E che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità è associata con una diminuzione delle capacità cognitive, difficoltà di comportamento e problemi di apprendimento. Persino con la violenza giovanile.

Questo rende chiaro il titolo di un rapporto, per molti versi inatteso, appena pubblicato a cura dell’UNICEF, l’Agenzia per l’Infanzia delle Nazioni Unite: The Toxic Truth: Children’s Exposure to Lead Pollution Undermines a Generation of Future Potential, che potremmo tradurre così: la verità tossica, l’esposizione dei bambini all’inquinamento da piombo che mina il futuro potenziale di una generazione.

Molti di questi bambini con alta concentrazione di piombo nel sangue vivono nelle periferie più degradate delle grandi e piccole città occidentali. Ma la gran parte vive nei paesi più poveri e che solo eufemisticamente vengono definiti “in via di sviluppo”.

Il rapporto indica anche le fonti dell’inquinamento da piombo. In primo luogo il riciclaggio delle batterie che contengono il metallo pesante. La mente corre a quelle infinite discariche di rifiuti che circondano le baraccopoli che a loro volta cingono d’assedio le grandi e piccole città dei paesi in via di sviluppo. Discariche frequentate da un enorme popolo invisibile che ogni giorno cerca lì, in quei maleodoranti immondezzai, qualcosa per vivere. Ma fonti non meno importanti sono l’acqua corrente portata nelle case con tubi, appunto, di piombo; le industrie; i pigmenti usati nei colori (anche in quelli presenti nella tavolozza dei pittori); il piombo ancora presente nella benzina (questa fonte ha visto diminuire la sua importanza drasticamente negli ultimi decenni, ma gli effetti del passato sono ancora un tangibile presente): il piombo presente nei cosmetici e persino nelle spezie e anche in alcuni farmaci della medicina tradizionale indiana. 

Pensavamo che il problema dell’inquinamento da piombo fosse ormai risolto, grazie ad azioni radicali adottate dalla comunità internazionale e che sono state particolarmente incisive nei paesi ricchi, in particolare in Europa. Era risaputo che il piombo è causa ancora di 900.000 morti premature ogni anno, ma finora nessuno aveva documentato una così alta concentrazione del metallo pesante in un bambino su tre al mondo. Insomma, esiste un’emergenza piombo che secondo l’UNICEF bisogna affrontare e risolvere al più presto. Occorre quella che i CDC americani chiamano “azione”.

Qualche avvisaglia, per la verità, l’avevamo. Del piombo non è facile sbarazzarsi. In un lavoro pubblicato due anni fa sui Proceedings of the National Academy of Science (PNAS) da Joseph R. McConnell e colleghi risultava che in Groenlandia e più in generale nell’Artico vi sono ancora segni evidenti dell’uso intensivo di piombo fatto dai Cartaginesi e poi dai Romani nel pieno della loro espansione. 

Tuttavia non è solo e non è tanto la persistenza nell’ambiente del piombo usato nel passato. Il problema posto da The Toxic Truth è il piombo usato e disperso oggi, in situazioni quasi sempre fuori da ogni controllo legale e sociale. Secondo la rivista Epicentro dell’Istituto Superiore di Sanità gli effetti sulla salute dei bambini sono associati a livelli di piombo nel sangue di circa 10-15 μg/dL, ma ci sono indicazioni della pericolosità del piombo anche a concentrazioni inferiori a 10 μg/dL. Attualmente, in Europa la media più bassa del livello di piombo è di circa 2 μg/dL, ma mancano informazioni attendibili relative a molte zone.

Queste informazioni ora le abbiamo, almeno in parte. Anche in molti bambini dei paesi ricchi – anche in Europa – la concentrazione supera il livello dei 5 μg/dL. In realtà non c’è una soglia in cui la concentrazione di piombo diventa pericolosa. Questo metallo pesante è una neurotossina che può far male in qualsiasi concentrazione. È ovvio, però, che più alta è la concentrazione, maggiore è il rischio. E una concentrazione di 5 μg/dL è alta. 

Il rapporto dell’UNICEF invita le autorità sanitarie e politiche di tutto il mondo a intervenire al più presto. Ma invita tutti noi ad avere uno sguardo lungo, che non si limiti ai quartieri ricchi delle nazioni più opulente. Pensavamo di aver quasi azzerato le emissioni di piombo in Europa e, più in generale, in occidente intervenendo sulle benzine, sulle batterie e sulle industrie, non ci eravamo accorti che il problema si era semplicemente spostato dal Nord al Sud del mondo. Mettendo a repentaglio la salute e, dunque, il futuro di un bambino su tre. Un’enormità. Questa è the toxic truth: la tossica verità. 

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