Nei primi nove mesi del 2020 in Italia sono morte 527.888 persone, oltre 43mila persone in più rispetto alla media degli ultimi cinque anni. È questo il dato da cui partire per capire quanto il Covid-19 abbia influito sulla mortalità in Italia.
Analizzare la mortalità significa prendere in considerazione tutti i decessi avvenuti per tutte le malattie nella totalità della popolazione italiana. Nei primi due mesi del 2020 la mortalità in Italia era decisamente inferiore (-7%) rispetto alla media del periodo 2015-2020.
L'inversione di marzo
Come purtroppo noto, l’inversione di tendenza è avvenuta a partire dal mese di marzo 2020. Il periodo marzo-maggio è stato a livello nazionale una totale rottura con le statistiche precedenti. La mortalità in questo periodo infatti è cresciuta superando del 31% la media dello stesso periodo degli ultimi cinque anni. I mesi estivi invece, hanno visto il placarsi della prima ondata con una mortalità che si è confermata minore dell’1,2% rispetto alla media degli ultimi cinque anni.
Il Nord Italia l'area più colpita
“A livello territoriale - si legge nel report Istat - è il Nord l’area in cui si registra l’inversione di tendenza più marcata, con un aumento del 60,5%; in particolare, in Lombardia si passa da una diminuzione dei decessi del 5,6% del bimestre gennaio-febbraio 2020 a un aumento del 111,0% nei tre mesi successivi”. Quello della Lombardia è il caso limite che nel periodo gennaio-settembre ha visto un aumento della mortalità del 35,3% rispetto alla media degli ultimi cinque anni.
I numeri
In termini numerici di decessi la Lombardia nei primi nove mesi del 2020 ha superato le 100mila unità (100.849), un numero maggiore rispetto all’intero Centro Italia (99.873). La seconda regione con più decessi è stata il Piemonte (44.991) seguito dal Lazio (43.623) e dall’Emilia-Romagna (43.261).
La seconda ondata
Analizzando poi la seconda ondata dell’epidemia, quindi i mesi subito successivi a quelli centrali estivi, si nota come anche l’eccesso di mortalità totale, rispetto ai 5 anni precedenti, si sia diffuso in tutto il territorio italiano, con incrementi generalmente più sostenuti nelle regioni del Centro-sud.
“Tra le aree che registrano un incremento almeno del 5% si segnalano la Sardegna (8,9% di decessi in più rispetto alla media 2015-2019), la Puglia (7,8%), la Toscana (7,4%), l’Umbria (6,1%), Sicilia (5,7%) e la Calabria (5%). Le uniche regioni del nord che raggiungono o superano la soglia di incremento del 5% sono la Valle d’Aosta e il Veneto”.
In termini di macro regioni infine vediamo come il Nord Italia nei primi nove mesi abbia avuto un eccesso di mortalità totale del 18,6% rispetto alla media dei cinque anni precedenti, contro un incremento dell’1,1% del Centro Italia e dello 0,3% del Mezzogiorno.
La mappa dei Comuni italiani
Nella mappa seguente sono riportati tutti i decessi avvenuti nei primi nove mesi del 2020, confrontati con la media dello stesso periodo dei cinque anni precedenti in ogni comune d’Italia