SOCIETÀ

Il ruolo dei giovani nella governance ambientale mondiale

L’assemblea ambientale delle Nazioni Unite (United Nations Environment Assembly, UNEA) è il più alto organo decisionale internazionale su temi ambientali. Composta da delegati di tutte le 193 Nazioni Unite e rappresentanti dei maggiori portatori d’interesse mondiali, l’assemblea si riunisce ogni due anni a Nairobi, in Kenya, per prendere decisioni fondamentali sulla protezione del mondo naturale e sulla regolazione del nostro rapporto con esso. È un evento unico: infatti, solo in questa occasione si può rafforzare una collaborazione universale sui temi ambientali e portare avanti l’obiettivo di concordare un’agenda ambientale davvero globale – come è nel mandato dell’UNEA, istituita nel 2012.

Oltre ai delegati nazionali (solitamente i ministri dell’ambiente dei vari paesi), all’assemblea partecipano diverse altre figure. Vi sono rappresentanti delle organizzazioni intergovernative con un interesse in ambito ambientale e dei più importanti accordi ambientali multilaterali, e vi sono delegazioni che rappresentano i nove gruppi maggioritari provenienti dalla società civile. Questi sono: “agricoltori, donne, comunità scientifica e tecnologica, bambini e giovani, popolazioni indigene e loro comunità, lavoratori e sindacati, imprese e industria, organizzazioni non governative”. Questi gruppi, a differenza delle organizzazioni intergovernative e degli accordi multilaterali, non hanno diritto di voto in assemblea, ma durante i lavori possono presentare interventi e proposte in forma scritta e orale.

L'intervista completa a Aseel Abo-Taleb. Servizio di Sofia Belardinelli, montaggio di Barbara Paknazar

La sesta sessione dell’UNEA si è svolta tra il 26 febbraio e il 1° marzo 2024 nel quartier generale dell’UNEP (United Nations Environment Programme) a Nairobi. Durante la settimana di negoziazioni, si sono stretti accordi che sono culminati nell’adozione di 15 risoluzioni miranti a portare avanti la collaborazione internazionale sul fronte della lotta alla triplice crisi ambientale (cambiamento climatico, perdita di biodiversità, inquinamento).

La precedente assemblea, UNEA-5.2, tenutasi nel 2022, si era conclusa con una vittoria del multilateralismo, la cui vitalità non era stata limitata dalla guerra in Ucraina e che aveva portato all’avvio delle discussioni su due nuovi trattati internazionali vincolanti (sull’inquinamento da plastica e sui composti chimici). Per questo motivo, le aspettative per questo incontro erano alte. Tuttavia, diverse analisi hanno giudicato i negoziati portati avanti durante UNEA-6 “deboli fin dall’inizio”: in effetti, nessuna delle 15 risoluzioni adottate sembra aver apportato grandi avanzamenti rispetto agli accordi già esistenti, e su molti temi il dialogo multilaterale si è rivelato difficile.

Uno degli aspetti più interessanti di UNEA è la partecipazione dei rappresentanti della società civile. In particolare, durante quest’ultima assemblea, una maggiore visibilità è stata accordata ai giovani: Inger Andersen, presidente dell’UNEP, ha incoraggiato i delegati del Children and Youth Major Group (Gruppo maggioritario di bambini e giovani) ad “essere presenti in ogni stanza e a far sentire la propria voce”. Questo è accaduto: i rappresentanti di questo gruppo di interesse hanno partecipato a tutte le sessioni, prendendo la parola ed esponendo le proprie richieste e proposte. Ma a questa presenza non è corrisposta un’adeguata risposta da parte dei delegati statali e intergovernativi.

Aseel Abo-Taleb, membro del Global Steering Committee del Children and Youth Major Group (CYMG) e Focal Point dei giovani per Agenti chimici, Rifiuti e Inquinamento, spiega che «il CYMG è il meccanismo formale per coinvolgere i giovani nei processi multilaterali delle Nazioni Unite. Ad oggi, il gruppo è composto da più di 6.000 membri, tra giovani e bambini, e da oltre 900 organizzazioni.

Di solito, i più giovani fanno fatica a entrare nel mondo della governance multilaterale: il CYMG fornisce una piattaforma istituzionale per superare questa barriera e mettere in contatto attivisti, esperti e attori politici giovani con questa dimensione di policy-making internazionale. Entrando a far parte del Children and Youth Major Group, possiamo far sentire la nostra voce in consessi internazionali e sottolineare le priorità di giovani e bambini su diversi temi, sottolineando l’importanza di includere le persone giovani nei processi di decisione politica per rispettare il principio dell’equità intergenerazionale».

Per preparare la propria partecipazione a UNEA-6, i delegati del gruppo di rappresentanza di bambini e giovani hanno organizzato, pochi giorni prima dell’apertura dell’Assemblea generale, la seconda Assemblea Globale della Gioventù per l’Ambiente (Global Youth Environment Assembly, GYEA). «La nostra preparazione a UNEA-6 è iniziata ben prima dell’Assemblea dei giovani – spiega Aseel Abo-Taleb – e si è svolta in gran parte attraverso diverse fasi di consultazione online. Tra dicembre 2023 e febbraio 2024, infatti, abbiamo condotto consultazioni informali all’interno e all’esterno del CYMG su ognuna delle risoluzioni da votare durante i lavori dell’assemblea, così da costruire una posizione solida che riflettesse le priorità del nostro gruppo.

Tra i maggiori risultati della Global Youth Environment Assembly – la prima tenutasi in presenza, a Nairobi, con più di 450 delegati da tutto il mondo – vi è senz’altro l’adozione della Global Youth Declaration on Environment», poi presentata alla sesta sessione dell’UNEA.

Tra le richieste più forti vi è quella, indirizzata a UNEP, UNEA e a tutti gli Stati membri, di istituzionalizzare il principio dell’equità intergenerazionale nell’ambito della governance ambientale. «Questa è la principale istanza che abbiamo cercato di portare avanti nel corso dell’intero processo negoziale, all’interno dei contact groups, durante le negoziazioni e nelle riunioni informali. I rappresentanti di bambini e giovani non si sono risparmiati, seguendo i lavori e intervenendo a tarda notte, di prima mattina, e dando voce alle priorità ambientali della gioventù mondiale fino all’ultimo giorno. Abbiamo cercato di partecipare a ogni incontro, offrendo le nostre variegate conoscenze e professionalità: questo impegno è stato accolto positivamente nella maggior parte dei casi, e talvolta persino incluso negli esiti negoziali».

«Il nostro focus principale rimane l’istituzionalizzazione del concetto e del principio della giustizia intergenerazionale: abbiamo ottenuto che la nostra Dichiarazione fosse riconosciuta formalmente durante le cerimonie di apertura e chiusura di UNEA-6. Un’altra richiesta molto importante dal nostro punto di vista è quella di basare le decisioni politiche sulle migliori conoscenze scientifiche disponibili e di implementare l’interfaccia tra scienza e politica. Abbiamo anche sottolineato l’urgenza di coinvolgere attivamente le persone giovani nei processi decisionali: i giovani sono, certo, attivisti molto motivati, ma sono anche scienziati, ricercatori, professionisti all’inizio della propria carriera, che possono offrire il proprio expertise e mettere a disposizione anche la propria conoscenza delle esigenze e degli interessi delle nuove generazioni in materia ambientale».

Chiediamo che siano rafforzate la rappresentanza e la partecipazione dei giovani nei processi decisionali dell’UNEP, dell’UNEA e dei MEA . Global Youth Declaration on Environment

«In tutti gli ambiti in cui siamo impegnati, chiediamo che siano rafforzate la rappresentanza e la partecipazione dei giovani nei processi decisionali dell’UNEP, dell’UNEA e dei MEA [Multilateral Environmental Agreements]. Questo potenziamento può avvenire in molteplici forme, come ad esempio un maggiore spazio per la partecipazione dei giovani, e la riaffermazione e il riconoscimento del contributo e della posizione del nostro gruppo.

In questo senso, chiediamo inoltre all’UNEP di riconoscere, istituzionalizzare e sostenere l’Assemblea Globale della Gioventù per l’Ambiente come il principale organismo dell’UNEA per i bambini e i giovani. Inoltre, chiediamo agli Stati membri e all’UNEP di accogliere questa Dichiarazione.

La nostra organizzazione è impegnata a promuovere il coinvolgimento dei giovani a tutti i livelli di discussione dei MEA e dei gruppi di lavoro sotto l’egida dell’UNEP: chiediamo la cooperazione e il sostegno dell’UNEP in tal senso».

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