La rivista scientifica Nature ha recentemente inserito l’Italia tra i Paesi europei in cui la libertà di ricerca è sotto minaccia, perché ci sono tentativi di controllare la ricerca, facendone terreno di conquista politica. Sono fatti delle ultime settimane – solo per citarne alcuni – la revoca del mandato di presidente dell'Agenzia spaziale italiana a Roberto Battiston e la revoca di 30 componenti non di diritto del Consiglio superiore di Sanità da parte del ministro della Salute.
La scienza, però, è per sua natura espressione libera della mente umana e deve sostenere la ricerca della verità con un metodo che è estremamente rigoroso. Bloccare la libertà individuale, bloccando la scienza, è una colpa gravissima e ricorda altri esempi avvenuti in passato, durante i regimi totalitari, socialisti, comunisti. Questo vale per la scienza in assoluto, quindi come comunità mondiale di scienziati, ma vale anche per il singolo scienziato.
Aristotele sostiene che la massima ingiustizia è “voler uguagliare le disuguaglianze umane”. Tutti noi siamo diversi, dal punto di vista biologico, culturale, sociale, filosofico, concettuale ed è questa diversità che porta alle scoperte scientifiche, perché ognuno interpreta la realtà in un modo diverso, fa ipotesi di lavoro e cerca di verificarle. È un principio che non si dovrebbe toccare e che sta alla base della costituzione di tutti i Paesi evoluti.
Riprese e montaggio di Elisa Speronello