SOCIETÀ
In solidarietà con i nostri colleghi uccisi a Gaza: più di 210 giornalisti ammazzati da Israele
di Redazione

Più di 150 mezzi di comunicazione di circa 50 paesi hanno già annunciato la loro adesione alla mobilitazione mediatica su larga scala prevista per oggi, 1° settembre, convocata congiuntamente da Reporter Senza Frontiere (RSF) e dal movimento civico globale Avaaz. Entrambe le organizzazioni, insieme ai media che sostengono l’appello, denunciano i crimini perpetrati dall’esercito israeliano contro i reporter palestinesi nell’impunità totale, chiedono la loro protezione e evacuazione urgente ed esigono un accesso indipendente della stampa internazionale ai territori palestinesi occupati.
L’iniziativa è fissata per oggi, lunedì 1° settembre, pochi giorni dopo i più recenti attacchi mortali dell’esercito israeliano contro giornalisti nella Striscia di Gaza. Il 25 agosto, un bombardamento ha colpito un edificio del complesso medico Al Nasser, noto anche come luogo di lavoro per molti reporter, uccidendo cinque giornalisti collaboratori di media locali e internazionali, tra cui Reuters e Associated Press. Due settimane prima, nella notte tra il 10 e l’11 agosto, un altro attacco israeliano aveva già ucciso sei reporter, tra cui il corrispondente di Al Jazeera Anas al-Sharif, obiettivo dell’operazione.
Secondo i dati di RSF, oltre 210 giornalisti sono stati uccisi dall’esercito israeliano a Gaza in quasi 23 mesi di operazioni militari. Tra questi, almeno 56 sono stati deliberatamente presi di mira perché giornalisti o sono morti mentre svolgevano il proprio lavoro. Questa strage continua richiede una mobilitazione di grande portata e visibile al grande pubblico. Con questa iniziativa senza precedenti, RSF rinnova la sua richiesta – già firmata lo scorso giugno da oltre 200 media e organizzazioni – di proteggere con urgenza i professionisti dei media palestinesi nella Striscia di Gaza e di garantire alla stampa internazionale un accesso indipendente, finora negato dalle autorità israeliane.
“L’esercito israeliano ha ucciso cinque giornalisti in un doppio attacco il 25 agosto. Due settimane prima, sei reporter erano stati assassinati in un altro raid. Dal 7 ottobre 2023, più di 210 giornalisti palestinesi sono stati uccisi a Gaza. Rifiutiamo questa nuova normalità che impone al mondo nuovi crimini impuniti ogni settimana. Lo diciamo forte e chiaro: se l’esercito israeliano continuerà a uccidere giornalisti a questo ritmo, presto non ci sarà più nessuno a informarci. Più di 150 media di tutto il mondo si sono uniti a RSF e Avaaz per un’azione globale il 1° settembre. I leader mondiali devono fermare questi crimini, riattivare le evacuazioni dei reporter che vogliono lasciare Gaza e garantire alla stampa internazionale l’accesso indipendente al territorio palestinese”, ha dichiarato Thibaut Bruttin, direttore generale di RSF.
Anche Il Bo Live aderisce all'iniziativa. La lista completa dei media che partecipano si può trovare qui.