CULTURA

"Sulla vita sfortunata dei vermi": libro e podcast

Il libro raggiunge quasi le trecento pagine. Leggendo il sottotitolo Trattato abbastanza breve di storia naturale ci si sofferma, in particolare, su quel abbastanza breve che porta a chiedersi cosa ne sarebbe venuto fuori se non si fosse deciso di chiuderla "in fretta" questa singolare questione sui vermi. Le parole di Tove Jansson - dal Trattato sui vermi che si spezzano in due contenuto ne Il libro dell'estate - ben riassumono il senso e lo spirito del progetto irresistibile di Noemi Vola, autrice e illustratrice, classe 1993 (nel 2018 il suo Un orso sullo stomaco ha vinto il Premio nazionale Nati per Leggere). “Forse la parte anteriore [del verme] trova che è bello non avere niente da tirarsi dietro - scrive Jansson -, ma chi lo può sapere, perché non è poi così sicuro. Non ci può essere niente di sicuro quando si tratta di creature che possono dividersi in due in qualsiasi momento. Ma quali che siano le opinioni sull’argomento, si dovrebbe comunque smettere di pescare con i vermi sull’amo".

Sulla vita sfortunata dei vermi è un libro, pubblicato da Corraini, ed è anche un podcast per i più piccoli (ma non solo): è un progetto dedicato a un animale minuscolo e bistrattato, il lombrico, detto anche verme di terra, di cui indaga le abitudini alimentari, i comportamenti bizzarri, l’habitat sotterraneo. Menzione speciale nella sezione Braw crossmedia, dedicata ai progetti editoriali che meglio hanno saputo espandere il proprio universo narrativo verso altri media, all'ultima edizione della Bologna Children's Book Fair, il progetto parte dal libro "in cui i testi dialogano in modo magnifico con le illustrazioni, e viene completato in modo convincente da un podcast che offre ulteriori informazioni e interviste, sempre tenendo presenti i bambini come pubblico privilegiato", si legge nella motivazione della giuria. "La dimensione audio permette all’autrice di catturare l’ascoltatore con storie vere e leggende, ma di mostrare anche l’aperta diffidenza che questi animali suscitano. Perché i vermi contano". In conclusione: "La giuria spera che il progetto sia di ispirazione ad altri nell’uso del podcast come mezzo per raggiungere giovani menti curiose con grandi idee".

Charles Darwin dedica il suo ultimo libro proprio ai lombrichi: L’azione dei vermi nella formazione del terriccio vegetale (ripubblicato da Mimesis nella collana Filosofia/Scienza) esce per la prima volta il 10 ottobre 1881, ma l'interesse di Darwin per queste piccole creature inizia in giovane età. "Poiché mi ero risolto a tenere nel mio studio per la durata di diversi mesi dei vermi dentro a dei vasi pieni di terra, mi ci appassionai e provai il desiderio di scoprire fino a che punto agissero scientemente e di quale forza mentale fossero dotati [...] Ero tanto più voglioso di scoprire qualcosa su questo argomento, in quanto, per quel che ne so, sono poche le ricerche condotte su animali posti così in basso nella scala dell’organizzazione e così miseramente provvisti di organi di senso come i vermi di terra".

Si concentra così sulle abitudini, la struttura ("Il corpo di un grosso verme è formato da anelli o segmenti quasi cilindrici che variano in numero tra 100 e 200, ognuno dei quali è munito di minuscole setole), l'alimentazione ("sono onnivori, ingeriscono un’enorme quantità di terra, dalla quale estraggono tutta la sostanza nutritiva che può contenere [...] Consumano anche una grossa quantità di foglie semi-decomposte di tutti i tipi, eccetto alcune che per loro hanno un sapore sgradevole o sono troppo dure, come i piccioli, i peduncoli e i fiori decomposti. Ma mangiano anche le foglie fresche, come ho scoperto attraverso molti esperimenti"). E ancora, i sensi: "I vermi non possiedono il senso dell’udito.", ma "tutto il corpo del verme è sensibile al contatto. Se si soffia loro addosso lievemente col fiato, fuggono all'istante". "Sono privi di occhi" e il loro olfatto "si limita alla percezione di certi odori, ed è debolissimo". Infine, il gusto, "è ragionevole supporre che se un animale si nutre di sostanze differenziate abbia il senso del gusto, e questo è certamente il caso dei vermi".

Darwin ne considera persino i barlumi di senso sociale, li descrive come "timidi" e con una "passione sessuale abbastanza forte da vincere il terrore che hanno della luce". Inoltre, "sebbene i vermi abbiano carenze così vistose in parecchi organi di senso, questo non significa che siano privi di intelligenza". Li osserva con estrema attenzione, cura e rispetto, anche di notte, ne descrive i comportamenti, dedica persino un capitolo al ruolo giocato dai vermi nell’interramento di antiche costruzioni: "Gli archeologi dovrebbero essere grati ai vermi perché essi proteggono e conservano per periodi di tempo infinitamente lunghi qualsiasi oggetto che sia stato lasciato sulla superficie della terra, perché lo seppelliscono sotto le loro gettate. In questo modo sono state conservate tra l’altro numerose eleganti e curiose pavimentazioni a scacchiera e altre antiche rovine, benché in questi casi non ci sia dubbio che la pioggia e il vento abbiano largamente aiutato i vermi trasportando terra dai campi adiacenti, soprattutto se coltivati".

"I vermi hanno giocato un ruolo nella storia del mondo che è più importante di quanto la maggior parte della gente possa supporre [...] Quando contempliamo una grande distesa d’erba, dovremmo ricordarci che la sua regolarità, che tanta parte ha nella sua bellezza, è principalmente dovuta al fatto che tutti i dislivelli sono stati lentamente smussati dai vermi. È straordinario pensare che tutto quanto il terriccio di superficie di un qualsiasi prato è passato, e passerà ancora, nel giro di pochi anni attraverso il corpo dei vermi. L’aratro è una delle più antiche e preziose invenzioni dell’uomo, ma prima che esistesse la terra veniva regolarmente arata, e continua ad essere arata, dai vermi. C’è da dubitare che ci siano molti altri animali che hanno giocato un ruolo così importante nella storia del mondo come queste creature così poco organizzate".

Il podcast ("per farvi dubitare di tutto quello che credevate di sapere sui lombrichi")

Il podcast in quattro episodi (ognuno dura poco più di quindici minuti) mette in relazione questo piccolo animale con grandi temi come la scienza, la letteratura, la cucina e l'archeologia.

Perché dei lombrichi non possiamo proprio fare a meno (anche se non lo sappiamo). Il primo episodio è dedicato all'importanza del lombrico per il nostro pianeta e della sua grande resistenza ai predatori. Con le interviste all'entomologo Gianumberto Accinelli e al presidente di Conitalo Fabio Barone.

Vermi, libri e problemi. Breve excursus sulla letteratura a tema lombrico. Qui si parla di vermi e letteratura. Con le interviste a Toon Tellegen, due volte candidato all' Hans Christian Andersen Award, Alice Socal, autrice e fumettista, e Olivier Douzou, autore.

Pizza ai lombrichi. Ricette a base di insetti per un ecosistema sostenibile. Vermi e insetti possono essere nutrienti come il latte, gli spinaci o il pesce. E inoltre sono una fonte alimentare a basso impatto ambientale. Con le interviste a Fabio Barone di Conitalo e Giulia Tacchini di Entonote.

Conservare e disseppellire. Affinità e divergenze tra l'archeologo e il lombrico. Charles Darwin ha scritto L'azione dei vermi, libro in cui esalta il lavoro nascosto e instancabile dei lombrichi. Con le interviste a Giacomo Scarpelli, storico della filosofia, e Gianumberto Accinelli, entomologo.

Il libro

"Sono stata in qualche modo costretta a parlare di questi animali in seguito all’osservazione diretta e del tutto casuale di un verme che veniva accidentalmente diviso in due parti sul terreno, e che improvvisamente si rendeva conto di essere la metà di quello che era prima e di non sapere più niente - scrive Noemi Vola nella Premessa per un libro sui vermi - Da quel momento ho iniziato a prendere appunti sui vermi; in seguito, ho buttato quasi tutto il materiale. Questo libro è la raccolta delle annotazioni che mi sono rimaste sui comportamenti e sulle abitudini di vita dei vermi; sui pericoli che essi corrono e sulle eventualità che potrebbero sconvolgere la loro vita da un momento all’altro". Da qui in poi, il libro svela l'anatomia, analizza colori e dimensioni, gli habitat e l'alimentazione dei vermi, "che non sono bruchi, come la maggior parte della gente è abituata a credere".

Tra ironia e divulgazione, il progetto si rivolge ai più piccoli ma conquista i lettori di ogni età. Passando da una illustrazione all'altra, scopriamo che ciò che il lombrico desidera "è starsene indisturbato sotto la superficie del terreno a godersi i temporali o a scavare le sue infinite gallerie. Tuttavia la natura, che è crudele con tutti e specialmente con il verme, non sempre glielo permette, e lo costringe a uscire quando piove, per non finire annegato". E ancora, ci interroghiamo sul perché il lombrico scavi con tanta ostinazione le sue gallerie e su quanto sia realmente minacciato dai fulmini.

"Auguro ai vermi di tutto il pianeta di non incontrare troppe talpe, toporagni, rane e uccelli di ogni tipo sul loro cammino; di indossare il salvagente in caso di forti piogge; di non provare a mettersi in salvo tra le piante con la tecnica della mimetizzazione (perché non funziona), e di stare attenti ai fulmini durante i temporali"

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