MONDO SALUTE

Come nacque l'influenza "Spagnola"

Quella che conosciamo come influenza spagnola potrebbe in realtà aver avuto origine più di un secolo fa negli Stati Uniti, nella rurale contea di Haskell in Kansas. Solo successivamente si sarebbe diffusa in tutto il mondo, soprattutto a causa dei movimenti di truppe provocati dalla prima guerra mondiale: è la storia ripresa e raccontata dallo storico americano John Barry in The Great Influenza. The Story of the Deadliest Pandemic in History, uno dei libri più documentati sulla vicenda. Si tratta di una delle diverse teorie sulla presunta origine dell'influenza del 1918, su cui, però, non si avrà mai una reale certezza per la mancanza di una sufficiente documentazione storico-scientifica.

L’epidemia, che fece probabilmente oltre 50 milioni di morti, scoppiò nella primavera del 1918, per poi tornare con grande violenza in autunno. Il 60-70% delle morti avvennero in un periodo incredibilmente breve di 14 o 15 settimane, tra la fine di settembre 1918 e l’inizio di gennaio 1919.

Riprese e montaggio di Elisa Speronello

I soldati americani destinati al fronte europeo venivano addestrati in patria in campi estremamente affollati, uno dei quali a pochi chilometri dal luogo di propagazione del virus. Il medico Loring Miner fu il primo a notare questa influenza con strani sintomi e avvisò subito le autorità, ma in quel momento l'amministrazione Wilson aveva altre priorità e nessuno badò a quella che sembrava solo una modesta epidemia locale.

I militari acquartierati nei campi di addestramento statunitensi cominciarono quindi a infettarsi, ma i sintomi non erano ancora sufficientemente gravi per capire l'entità della malattia e le truppe vennero spedite in Europa. I due terzi dei soldati americani diretti in Francia arrivavano nel porto Brest, che fu il primo focolaio di infezione nel vecchio continente, mentre negli Stati Uniti l’epidemia si sviluppò a partire dalle basi dell'esercito e dai porti dove transitavano le truppe, come Boston, Philadelphia e New Orleans.

Le navi registravano decine, a volte centinaia di casi durante la traversata: a quel punto le autorità sanitarie militari compresero la gravità del problema e cercarono di isolare i soldati contagiati ma ormai era troppo tardi.

Per quale motivo questa epidemia è rimasta alla storia con spagnola? Per una ragione molto semplice e allo stesso tempo inquietante: la censura. La Spagna infatti in quel momento non era in guerra, quindi i giornali furono i primi a parlare dei primi casi di morti in rapida successione, descrivendo l'epidemia nelle sue vere dimensioni.

-------------------------------------------------------------------------------

SPECIALE Pandemie nella storia, di Fabrizio Tonello

© 2018 Università di Padova
Tutti i diritti riservati P.I. 00742430283 C.F. 80006480281
Registrazione presso il Tribunale di Padova n. 2097/2012 del 18 giugno 2012