SOCIETÀ

Aspettativa di vita: la pandemia ha invertito la rotta

Nel 1961 l’aspettativa di vita alla nascita in Italia era di 69.8 anni, negli Stati Uniti 70.4, in Cina 43.7 ed in India 41.8. Nel 2019 in Italia era arrivata a 83,6 ed anche le altre nazioni avevano visto salire in modo vertiginoso l’aspettativa di vita. In meno di 40 anni abbiamo “aggiunto” circa 13 anni in più alla nostra esistenza. Un dato che è ancora più chiaro se si parte da inizio ‘900. Una persona nata in Italia nel 1919, si aspettava mediamente di vivere fino a circa 42 anni, ma grazie alla medicina, alla scienza ed al progresso nel 2019 si viveva mediamente quasi il doppio degli anni.

 

Vale per l’Italia ma lo stesso discorso potremmo farlo mediamente anche per tutto il mondo. Nel 1951 infatti l’aspettativa di vita media mondiale era di 46.1 anni, nel 2019 72,6. Stiamo diventando di più e più vecchi, in un trend che però negli ultimi tempi ha visto una piccola flessione. Il motivo è chiaro ed ancora molto evidente: la pandemia COVID-19. 

 

Uno studio, pubblicato nel febbraio scorso su Nature, ha cercato di analizzare e comprendere come la mortalità dovuta al COVID-19 abbia fatto perdere anni di vita. Per farlo hanno raccolto i dati di 81 diversi Paesi giungendo alla conclusione che sono “stati persi” oltre 20,5 milioni di anni di vita a livello globale. Un numero che però è necessario spiegare guardandolo anche in modo disaggregato. 

I ricercatori hanno analizzato l'impatto 1.279.866 decessi divisi per 81 diversi Paesi confrontando i decessi attribuibili alla pandemia con i livelli di mortalità conosciuti. Uno studio che si basa però sui decessi totali, senza prendere in considerazione eventuali comorbidità ma rifacendosi solamente alla mortalità prematura.

Nel 1951 infatti l’aspettativa di vita media mondiale era di 46.1 anni, nel 2019 72,6 anni

È utile quindi cercare di capire anche come sia cambiata l’aspettativa di vita nei vari Paesi e non solo gli anni di vita persi. Hanno provato a farlo Patrick Heuveline e Michael Tzen, due docenti della UCLA che, in un articolo pubblicato in modalità open access sul BMJ Journal hanno stimato come negli Stati Uniti l'aspettativa di vita sia diminuita di quasi due anni. Pre pandemia infatti era di 78,8 anni, mentre lo studio riporta come ora sia di 77,1. Un calo più drastico rispetto all’anno peggiore dell'epidemia di HIV, o ai peggiori 3 anni e mezzo della crisi degli oppioidi

"Questo è il più grande calo dell'aspettativa di vita annuale degli Stati Uniti dalla seconda guerra mondiale", ha dichiarato Heuveline, aggiungendo anche che gli americani che sono morti di COVID-19 hanno perso in media 12 anni rispetto alla durata prevista della loro vita.

Come purtroppo spesso accade, anche in questo caso le disuguaglianze riportano uno spaccato ben diverso anche se si parla di aspettativa di vita. Uno studio pubblicato su Pnas, precedentemente rispetto a quello della UCLA, stimava come le popolazioni afroamericane e latinoamericane potessero subire un calo dell'aspettativa di vita alla nascita rispettivamente di 2,10 e 3,05 anni, contro 0,68 anni per i bianchi. 

Un calo evidente sia per quanto riguarda l’aspettativa di vita alla nascita, sia per quanto riguarda l’aspettativa a 65 anni.

Non solo Stati Uniti però, lo studio che abbiamo visto dell'UCLA ha anche scoperto che in molte parti del mondo l'effetto della pandemia sull'aspettativa di vita è stato ancora peggiore. I dati si riferiscono fino a febbraio 2021, mese in cui l'aspettativa di vita era stata ridotta di 3,1 anni a Panama, di 2,6 anni in Messico e di 2,5 anni in Perù. 

Oramai è assodato come nel 2020 ci sia stato un eccesso di mortalità causato dalla pandemia, sia in Italia che a livello globale. Per questo anche l’Eurostat ha cercato di capire come la pandemia abbia influito sull’aspettativa di vita dei paesi membri. Nell’ultimo decennio, ma sappiamo essere un trend che va avanti velocemente da inizio ‘900, l'aspettativa di vita alla nascita è aumentata, in media, di oltre due anni ogni decennio dagli anni '60. Ora però, in seguito allo scoppio della pandemia di COVID-19 dello scorso anno, l'aspettativa di vita alla nascita è diminuita anche nella stragrande maggioranza degli Stati membri dell'UE.


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I dati che l’Eurostat ha analizzato sono riferiti al 2020 e si nota come le maggiori diminuzioni si siano registrate in Spagna (-1,6 anni rispetto al 2019) e Bulgaria (-1,5), seguite da Lituania, Polonia e Romania (tutte -1,4).

In Italia, che ad oggi (14 giugno 2021 ndr) conta in totale 127mila decessi da inizio pandemia, l’aspettativa di vita è calata di 1,2 anni nel 2020. Possiamo stimare inoltre che anche per il 2021 la pandemia stia influendo in modo non marginale nella mortalità, sia italiana sia per quanto riguarda molti altri Paesi al mondo. 

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