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Al Museo Poleni una mostra sul vetro, dall'antichità alle sonde spaziali

Un intreccio tra arte, scienza e vita quotidiana in onore di un materiale tanto affascinante quanto duttile, la cui lavorazione si perde in tempi remoti.

La mostra temporanea "VETRO. Dall’antichità romana alle sonde spaziali", che rimarrà allestita al museo di storia della Fisica Giovanni Poleni di Padova fino al 30 aprile 2023, è un suggestivo viaggio alla scoperta delle caratteristiche e degli impieghi di un materiale straordinario, con uno sguardo che si sofferma sulle proprietà fisiche che lo rendono un solido con molte proprietà di un liquido ma anche sulle tecniche di produzione e sul suo ruolo in ambito scientifico, dove da secoli è un componente cruciale per la fabbricazione di strumenti con cui scrutare l’Universo.

Organizzata dal dipartimento di Fisica e astronomia “Galileo Galilei” e dal museo Giovanni Poleni in occasione dell'anno internazionale del vetro indetto dall'Onu, la mostra fa parte del progetto di terza missione "Scienza dal mondo islamico all’Europa di oggi" e si articola in un percorso espositivo tra reperti archeologici, oggetti d’arte e strumenti scientifici dal Seicento ad oggi. Accanto agli strumenti dell'esposizione permanente, molti dei quali sono interamente o parzialmente fatti di vetro, è possibile ammirare oggetti artistici che arrivano da prestiti dei musei civici di Padova e da vari gruppi di ricerca, presentati insieme per evidenziare gli sviluppi congiunti o paralleli di arte e scienza nel corso dei secoli.

Nel video Sofia Talas, Alessandro Patelli e Fanny Marcon, curatori della mostra insieme a Monica Zagallo e Giulio Peruzzi, illustrano l'esposizione e approfondiscono alcune delle proprietà che rendono il vetro un materiale adatto a molteplici utilizzi. 

Sofia Talas, Alessandro Patelli e Fanny Marcon illustrano la mostra "VETRO. Dall'antichità romana alle sonde spaziali". Servizio, riprese e montaggio di Barbara Paknazar

La mostra è articolata in diverse parti ed è diffusa in tutte le sale del museo Poleni: per visitarla basta seguire i pannelli e i cartelli rossi che consentono di identificare gli oggetti esposti, offrendo anche informazioni e cenni storici. Si parte con una sezione che presenta oggetti di archeologia e arte, fino al Rinascimento, compreso un bellissimo vaso islamico. All'interno delle vetrine del museo sono inoltre stati collocati oggetti artistici che vanno ad affiancarsi agli strumenti scientifici della collezione permanente, secondo un criterio di coerenza temporale. E poi, come spiega Sofia Talas, "si propone uno sguardo diverso sugli strumenti di vetro del museo che diventano essi stessi protagonisti dell'esposizione. Molti strumenti di elettricità, ad esempio, hanno parti di vetro perché può essere un ottimo isolante". 

"Il vetro è un solido ma è come un fluido che ha smesso di fluire, è diventato molto viscoso e alla fine riusciamo a mantenerlo con una forma propria. Mantiene però diverse proprietà dei fluidi, prime tra tutte l'omogeneità e l'isotropia", approfondisce Alessandro Patelli. "Questo permette di ottenere dei vasi e degli oggetti artistici di diversa forma e inoltre la sua trasparenza consente di impiegarlo, per esempio, per delle ottiche. Ancora prima di Galileo il vetro è stato infatti usato per costruire delle lenti". In mostra c'è anche un interferometro della missione Plato, che partirà nel 2026, a cui collaborano il dipartimento di Fisica e astronomia e l'Inaf di Padova: "questi oggetti verranno mandati in orbita per osservare la presenza di pianeti nel sistema estrapolare e determinare se potenzialmente può esserci la presenza di forme di vita". Il vetro, ricorda Patelli, è parte importante anche per i fotomoltiplicatori dell'esperimento Super-Kamiokande in Giappone, messo a punto per studiare i neutrini. 

"Nella mostra si vogliono mettere in evidenza anche le modalità di lavorazione del vetro, sempre legate alle proprietà di questo materiale. Se la fornace è un elemento che resta invariato nei secoli, sono tante le tecniche sono emerse: tra queste, per esempio, la tecnica della soffiatura, scoperta nel Medio Oriente nel primo secolo d.C.e introdotta nel mondo romano. Tra i reperti prestati dai musei civici di Padova un chiaro esempio di soffiatura è identificabile in un balsamario, un recipiente utilizzato per conservare unguenti e profumi, realizzato soffiando nel vetro uno stampo a forma di testa di medusa", aggiunge Fanny Marcon.

Un altro prestito che arriva dal musei civici è una coppa costellata islamica. "I vetri islamici iniziarono ad arrivare in Europa soprattutto con le crociate. I maestri siriani giunsero poi a Venezia e ci fu sempre una grande influenza tra il mondo musulmano e quello veneziano". Tra i vetri esposti vediamo una grande varietà di colori perché tra le sue proprietà c'è la miscibilità, cioè il fatto che può essere mescolato ad altre sostanze, come ad esempio il rame, per ottenere una colorazione verde.

Proprio la caratteristica della miscibilità rende il vetro un materiale estremamente utile in ambito scientifico. Alcuni esempi presentati in mostra sono i biovetri forniti dal dipartimento di Ingegneria industriale dell'università di Padova: si riassorbono nel corpo e servono per applicazioni finalizzate alla rigenerazione ossea. 

Il vetro però "invecchia": il suo continuo fluire, anche se in modo molto lento, lo espone alla possibilità di cristallizzare e perdere così le sue proprietà originarie. E' quanto accaduto, per esempio, con gli splendidi bicchieri di Tantalo, risalenti alla prima metà del '700, acquistati da Giovanni Poleni per dimostrare in modo spettacolare l’azione dei sifoni e quindi della pressione atmosferica. Due dei tre bicchieri originali sono tuttora conservati nel museo e proprio durante l'allestimento della mostra, spiega la curatrice Sofia Talas, ci si è accorti della presenza di fratture che sono il risultato di processi che purtroppo porteranno questi oggetti, si spera in un periodo di tempo molto lungo, alla frantumazione.

La mostra è aperta al pubblico, ad ingresso libero, il sabato e la domenica dalle 10 alle 18 e il martedì pomeriggio dalle 17.30 alle 19.30. Durante il periodo di Natale è aperta tutti i giorni ad esclusione del 31 dicembre 2022 e dell'1 gennaio 2023. 


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