SOCIETÀ

Il 21 marzo e le varie giornate internazionali da tenere a mente

Il 21 marzo accade che sia finalmente primavera, in vario modo, ovunque nell’emisfero boreale, il nostro. Nella stessa giornata, i sapiens nel mondo festeggiano separatamente la lotta alle discriminazioni razziali (risoluzione Onu del 26 ottobre 1966), la poesia (risoluzione Onu, Unesco, del 17 novembre 1999), le discriminazioni contro le persone down (risoluzione Onu del primo novembre 2011), il Nowruz (risoluzione Onu, Unesco, del febbraio 2011), le foreste (risoluzione Onu del 21 dicembre 2012) e, almeno in Italia, la legalità (grazie a Libera dal 1996, con apposita legge nazionale dall’inizio di marzo 2017). Vi è un concentrato di celebrazioni (mai richiamate insieme e in connessione), ognuno scelga su quale concentrarsi personalmente e dedichi un pensiero a tutte le altre, è motivato e meritato, probabilmente sarà bene accolto.

La Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Discriminazione Razziale si celebra ogni anno il 21 marzo, a partire dal 1967. La data è stata scelta in triste ricordo del massacro di Sharpeville del 1960, forse il più sanguinoso nella sanguinosa storia dell’apartheid in Sudafrica. Durante una manifestazione pacifica contro le leggi della discriminazione razziale, la polizia sudafricana aprì il fuoco uccidendo decine di persone. Trecento poliziotti bianchi uccisero 69 manifestanti che protestavano, in particolare, contro l'Urban Areas Act, che imponeva ai sudafricani neri di esibire uno speciale permesso se venivano fermati nelle aree riservate ai bianchi. Un’apposita commissione d'inchiesta denunciò il comportamento della polizia, mentre l'operato del governo sudafricano venne ufficialmente condannato dall'Onu, che sei anni dopo istituì, con consenso praticamente unanime, la giornata internazionale. Da allora nella settimana intorno al 21 marzo vengono organizzate campagne in vari paesi e continenti del mondo.

La Giornata Mondiale della Poesia è stata istituita a Parigi dalla XXX Sessione della Conferenza Generale Unesco nel 1999 e celebrata per la prima volta il 21 marzo seguente, nel 2000. L’obiettivo era riconoscere all'espressione poetica un ruolo privilegiato nella promozione del dialogo e della comprensione interculturale, della diversità linguistica, della comunicazione e della pace, un incontro tra le diverse forme e lingue della umana sapienza. L’antichissimo statuto dell’arte poetica rappresenta un luogo fondante della memoria, base di tutte le altre forme della creatività letteraria ed artistica. Qui la primavera c’entra un po’ di più: nel 1998 la poetessa greca Lidia Stefanou segnalò il giorno dell’equinozio di primavera nella discussione con gli scrittori del suo paese per la prima celebrazione, quella giornata poteva unire “in sé luce e tenebre, come la poesia unisce il suo volto lucido di ottimismo a quello cupo del tutto”. La proposta fu portata all’Unesco l’anno successivo e approvata con valore planetario. Ormai si parla della Primavera dei Poeti, la giornataviene celebrata ovunque, molto ovviamente anche in Italia, dove abbiamo fra l’altro la coincidenza della nascita di Alda Merini (1931-2009): “Sono nata il ventuno a primavera”.

 

La Giornata Mondiale sulla Sindrome di Down fu istituita pochi giorni dopo la notte degli Oscar 2011, dove era coinvolto l’attore James Martin, appunto con Sindrome di Down, nel ruolo di uno dei protagonisti del corto An Irish Goodbye’, miglior cortometraggio live action, e osservata ogni anno dal 2012. Il 21 è il numero della coppia cromosomica presente all'interno delle cellule, che caratterizza la sindrome di Down e marzo è il terzo mese dell’anno, proprio come il terzo cromosoma in più all’interno della coppia (tre invece di due). Qui, dunque, non c’entra la primavera. L’obiettivo era soprattutto quello di superare l’obsoleto modello caritatevole, in cui le persone con disabilità vengono trattate come oggetti di carità, meritevoli di pietà e di sostegno da parte di altri, invece che come sapiens con il diritto di essere considerati in modo equo e di avere le stesse opportunità di tutti gli altri, lavorando con gli altri per migliorare l’esistenza propria e altrui.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’incidenza stimata della sindrome è compresa tra 1 su 1.000 e 1 su 1.100 nati vivi in tutto il mondo. Ogni anno nascono circa da 3.000 a 5.000 bambini con questo disturbo cromosomico, in Italia 1 bambino ogni 1.200 nati. La stima è di circa 500 nascite all’anno per un totale quindi di 38.000 persone nel nostro Paese. Il 60-80% dei bambini con sindrome di Down ha deficit uditivi, il 40-45% presentano cardiopatie congenite, una maggior frequenza di anomalie intestinali e spesso hanno più problemi agli occhi. La disabilità intellettiva è costante, ma di grado variabile, comunque diversa da altre forme specifiche di disabilità cognitiva. 

L’evoluzione della Sindrome di Down può essere condizionata da un invecchiamento precoce e dalla comparsa della malattia di Alzheimer, nonché da un aumentato rischio relativo di sviluppare una leucemia, circa 10-20 volte superiore rispetto alla popolazione generale. Negli ultimi 20 anni, si è assistito a un incremento sostanziale della sopravvivenza, che oggi tende a raggiungere in media i 60 anni, con una netta diminuzione della mortalità, grazie soprattutto ai progressi nel trattamento delle anomalie congenite associate, specie quelle cardiache. Col passare degli anni, aumenta il tempo trascorso in casa o nel centro diurno: fino a 14 anni, oltre il 90% frequenta la scuola, mentre tra 25 e 44 anni il 39,3% lavora, il 24,3% frequenta un centro diurno e il 27,6% sta a casa.

La situazione si aggrava dopo i 44 anni, infatti solo il 9,0% lavora, il 41,3% frequenta un centro diurno, e il 44,8% non fa nulla e sta a casa. Per quanto riguarda la scuola, le difficoltà dell’inclusione vengono indicate soprattutto nella scarsa preparazione degli insegnanti curricolari e di sostegno e nella secondaria soprattutto la scuola inizia a mostrare maggiori carenze nell’offerta formativa e inclusiva per gli studenti con disabilità. Numerose sono per le iniziative per la giornata in tutto il mondo, anche in Italia (qui, fra l’altro).

La Giornata Internazionale delle Foreste è stata istituita il 21 dicembre 2012 e si celebra dal 2013, con l’obiettivo disensibilizzare poteri pubblici e privati, comunità e individui circa l'importanza di tutti i tipi di foreste, e degli alberi anche fuori dalle foreste, a beneficio delle generazioni attuali e future. I paesi sono incoraggiati a intraprendere sforzi per organizzare attività locali, nazionali e internazionali che coinvolgano foreste e alberi, come vere e proprie campagne di piantagione che ormai si svolgono in molti ecosistemi. Le foreste coprono ancora un terzo della superficie terrestre della Terra, svolgendo funzioni vitali. Circa 1,6 miliardi di persone, tra cui oltre 2000 culture indigene, dipendono dalle foreste per i loro mezzi di sostentamento, medicinali, energia, cibo e riparo. Le foreste sono gli ecosistemi più diversi biologicamente sulla Terra, dove vivono oltre l'80% delle specie di altri gruppi tassonomici. Eppure, la deforestazione continua ad essere allarmante (12 milioni di ettari distrutti ogni anno) e rappresenta il 12-20% delle emissioni globali di gas serra, che contribuiscono al cambiamento climatico per circa 4,5 miliardi di tonnellate di anidrite carbonica.

Se si consulta la lista ufficiale delle giornate internazionali celebrate dalle Nazioni Unite () con tutti giorni dell’anno abbinati a giornate di sensibilizzazione internazionale (più di 140) e segnalazione anche delle settimane, degli anni e dei decenni dedicati a temi particolari, spicca per proliferazione proprio il 21 marzo e vengono citate anche un paio di altre celebrazioni, certa quella dell’International Day of Nowruz, ovvero del capodanno (inizio dell’anno) iraniano. La ricorrenza coincide per definizione con l’evento fisico dell’equinozio di primavera ed è una festa profondamente radicata nel mondo persiano (qui se ne è parlato recentemente), le cui origini risalgono addirittura a 15mila anni fa con l’antico zoroastrismo, i cui costumi sono ancora presenti nel paese. Il termine Nowruz deriva dall’unione di due parole: nell’antico fārsī, la lingua persiana, no significava “nuovo” e rōz “giorno”. Nel febbraio 2010 l’Unesco ha riconosciuto il 21 marzo la giornata del Nowruz come “patrimonio culturale immateriale dell’umanità” e si celebra soprattutto in una decina di paesi, quelli ove vi sono ancora popoli e culture che un tempo facevano parte dell’impero persiano, molto sentita soprattutto dai curdi come un importante momento di unità nazionale. Più incerto il richiamo del 21 marzo per la Giornata Mondiale dei Ghiacciai.

In Italia, infine, da quasi un trentennio ogni anno, il 21 marzo Libera celebra la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie. L'iniziativa nacque dal dolore di una mamma che perse il figlio nella strage di Capaci e non sentiva pronunciare mai il suo nome. Dal 1996, ogni volta in una città diversa, via via sempre a Palermo e pure in tanti altri luoghi del paese, il lungo elenco delle vittime viene letto in pubbliche commosse manifestazioni per scandire la memoria e farsi impegno quotidiano: recitare quei nomi e quei cognomi come un interminabile rosario civile, per farli vivere ancora, per non farli morire mai; abbracciare tutti insieme sinceramente i familiari delle vittime innocenti delle mafie, non dimenticando le vittime delle stragi, del terrorismo e del dovere. Il 1° marzo 2017, con voto unanime alla Camera dei Deputati, è stata poi approvata la proposta di legge che ha riconosciuto e istituito ufficialmente il 21 marzo quale Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie.

Primavera. L’equinozio (dal latino aequinoctium, unione delle parole aequus “eguale” e nox “notte”) è entrato in vigore prima delle leggi umane e delle risoluzioni internazionali, pur avendo avuto una propria evoluzione, sia fisica che culturale. Non si verifica nemmeno sempre proprio il 21 marzo, il calendario è una nostra utile costruzione, non compendia tutti i cicli del sistema solare (un giro completo intorno al Sole impiega 365 giorni e 6 ore, anno siderale, e non corrisponde al nostro calendario gregoriano, imponendo anzi un anno bisestile ogni quattro). Per esempio quest’anno, nel 2023 la primavera nell'emisfero boreale è iniziata il 20 marzo alle 22.24. Si tratta di un evento astronomico durante il quale i raggi solari sono perpendicolari all'asse di rotazione sulla Terra.

Durante due giornate ogni anno, circa tra il 19 e il 21 marzo per la primavera e tra il 21 e il 23 settembre per l'autunno, le ore di luce e di buio si equivalgono e all'equatore il Sole si trova esattamente allo zenit. In quel preciso momento il Sole, per passare da un emisfero all'altro, attraversa l'orizzonte astronomico, ovvero il cerchio creato dall'intersezione della sfera celeste con il prolungamento dell'orizzonte dell'osservatore, che è perpendicolare all'asse verticale, e raggiunge il punto vernale, dove si intersecano l'eclittica e l'equatore celeste. Tutto ciò, ovviamente, è dovuto al moto di rivoluzione della Terra intorno al Sole: fatto sta che anche da questo 21 marzo 2023 le ore diurne hanno iniziato ad aumentare progressivamente, fino al solstizio d'estate, che cadrà il 21 giugno alle 16,57, giorno in cui avremo a disposizione il maggiore numero di ore diurne, che poi ricominceranno a diminuire, ciclicamente.  Per altro, come abbiamo visto, l’inizio ora della primavera non motiva la maggioranza delle giornate ufficiali del 21 marzo, in buona parte si tratta di una coincidenza, per quanto nel segno di una certa inflazione, sia il 21 che tutto l’anno.

Riconoscendo gli eccessi, valorizziamo comunque i pregi delle intitolazioni. Sono occasioni di sensibilizzazione e confronto, non la soluzione dei problemi. Certo, non basta un giorno l’anno lottare contro discriminazioni razziali e per le foreste, apprezzare le persone con disabilità e la poesia, ricordare le vittime di mafia e reclamare legalità, però intanto ricordiamoci meglio di farlo sempre, ovunque si sia e quanto prima si cominci. Del resto, spesso le iniziative nelle scuole iniziano qualche giorno prima e finiscono qualche giorno dopo; vi sono iniziative editoriali e manifestazioni letterarie dedicate, gli organi di informazione vi dedicano specifica attenzione. E il 21 marzo sottolineiamo la pluralità e la complessità dei temi.

Per dovere di completezza, oltretutto, come ogni giorno anche il 21 marzo vi sono feste individuali e comunitarie, compleanni e onomastici, altre memorie storiche. Non si può escludere nemmeno che vi siano ulteriori celebrazioni almeno nazionali della giornata, non sempre commendevoli. Per esempio, è noto quanto previsto dal film (2013) e dalla serie televisiva (2018-2019) The Purge per gli Stati Uniti: lungo dodici ore a cavallo fra 21 e 22 marzo di ogni anno dovrebbe aver luogo “Lo Sfogo”, un evento per cui tutti i crimini, omicidio incluso, sarebbero ammessi e condonati dalla legge, merito del “nuovo” (futuribile) 28esimo Emendamento della Costituzione americana, che avrebbe sancito il diritto di ogni cittadino americano di essere libero, per una notte all'anno, di poter sfogare la propria rabbia e violenza, represse nei restanti 364 giorni. Per dodici ore, dalle ore 19 del 21 marzo alle ore 7 del 22 marzo, ogni crimine sarebbe legalizzato. Nella fiction. Fate voi. Fortunatamente, poi il 22 marzo è la giornata mondiale dell’acqua!

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