SCIENZA E RICERCA

La crisi climatica ha provocato un eccesso di mortalità a luglio in Europa?

In Inghilterra e Galles quest’estate c’è stato un anomalo eccesso di mortalità. Partiamo da questo dato di fatto per cercare di capirne i motivi. A guardare i dati rilasciati dall’Office for National Statistics inglese si può notare come, nonostante ci siano stati 9.110 decessi con Covid-19, il totale dei morti in Inghilterra e Galles nelle prime otto settimane del 2022 è stato di 8.001 persone in meno del previsto.

Questo però fino ad aprile, quando di fatto la tendenza si è capovolta. Tra il 2 aprile e il 19 agosto infatti nei due paesi sono stati registrati 12.321 decessi registrati con Covid-19 ma ben 21.475 decessi in eccesso.

 

Dare una spiegazione chiara a questa evidenza non è semplice ma è bene segnalarlo per provare a fare anche un confronto con ciò che è successo in Italia. Rimanendo però per ora in Inghilterra, l’ONS ha cercato di trarre delle prime conclusioni a partire da questi dati. Le spiegazioni sembrano essere molteplici e molte di queste sono effetti indiretti della pandemia. Come riportato da The Conversation, la prima possibilità messa in campo è che alcuni di questi decessi non siano stati annoverati nelle “liste Covid” ma di fatto siano una conseguenza di settimane o mesi seguenti alla grave infezione. Questa spiegazione sarebbe data anche dal fatto che le persone che si sono riprese dal Covid hanno poi avuto un rischio maggiore di malattie cardiache o decessi per altre cause. C’è poi il tema del long Covid, su cui ancora molto c’è da conoscere, ma quel che sappiamo è che, nonostante la prevalenza resti difficile da calcolare, il  Center for Disease Control and Prevention (CDC) americano ritiene che un americano su dieci abbia sviluppato i sintomi del long Covid più di un mese dopo l'infezione. Anche l'Office for National Statistics (ONS) inglese ha stima che fino a marzo 2022 1,7 milioni di persone, ovvero il 2,7% della popolazione, abbiano avuto il long Covid, 1,1 milioni dei quali con sintomi debilitanti quali affaticamento, mancanza di respiro e dolori muscolari. 

Una seconda possibilità invece sembra essere data dagli effetti secondari delle misure di controllo prese per la pandemia. Le chiusure con conseguenti stili di vita meno salutari come il minor movimento e i maggiori impatti sulla salute mentale, hanno fatto si che, soprattutto in gruppi più vulnerabili, ci sia stato un deterioramento della salute.

Meno attività fisica significa anche un maggior rischio di sviluppare malattie cardiovascolari ma sappiamo anche che gli effetti a lungo termine del Covid-19 sono stati impattanti anche per quanto riguarda la salute mentale. Tra i suoi strascichi c’è anche un aumento della depressione, in quanto sembra che i pazienti affetti da Covid-19 possono presentare, dopo la guarigione, sintomi depressivi in maniera significativamente maggiore rispetto ai soggetti sani e mostrare una ridotta connettività funzionale locale nella corteccia temporo-parietale.

Un'ulteriore possibilità infine potrebbe essere data dall'impatto che la pandemia ha avuto sui servizi sanitari nazionali. Nel luglio dello scorso anno l’European Cancer Organization aveva stimato circa un milione i casi di cancro non diagnosticati in Europa a causa della pandemia da Covid-19 e 100 milioni gli screening non effettuati. L’eccesso di mortalità visto fin qui in Inghilterra e Galles quindi, potrebbe essere stato dovuto a tutti questi fattori. 

C’è un ultima causa però, che è bene tenere in considerazione: la crisi climatica. Prima di vederla nel dettaglio, torniamo al confronto con l’Italia e cerchiamo di capire se l’andamento inglese corrisponde anche a quello riscontrato nel nostro Paese. Nei primi 6 mesi del 2022 in Italia si sono registrati 357.000 decessi, cioè circa 21.000 in meno rispetto al 2020 e 16.000 in meno dello scorso anno. Nonostante questo, rispetto alla media 2015-2019, i decessi sono stati il 6% in più.

Riprendendo però la stessa analisi fatta per l’Inghilterra ed il Galles, vediamo come tra aprile e luglio i decessi siano sostanzialmente stati in media simili a quelli degli ultimi due anni. Nel 2020 ci sono stati 225.260 decessi, nel 2021 224.105 mentre quest’anno 224.671. I dati Istat ci dicono anche che per il mese di luglio si ha ancora solamente una stima e non il dato strutturato, ma è comunque una tendenza che ci può fa capire la situazione.

Situazione che vede però un netto calo dei morti per Covid-19 tra aprile e luglio del 2022. Nel 2020 erano stati 21.986, nel 2021 18.216, mentre quest’anno sono stati 12.550.

 

Se invece di analizzare il quadrimestre aprile-luglio andassimo a vedere il solo mese estivo di luglio, la situazione che abbiamo raccontato di fatto verrebbe capovolta. Come riportato dall’Istat la stima dei decessi per il mese di luglio mostra un’inversione di tendenza. Si stimano infatti oltre 62.000 decessi, un numero superiore di circa il 20% rispetto a quello degli anni precedenti. Per trovare un livello simile di morti bisogna andare indietro nel tempo fino al 2015, anno in cui ci fu un significativo aumento dovuto soprattutto ai fattori climatici, con incrementi dei decessi molto accentuati nei mesi freddi e caldi dell’anno.

Il motivo di questo incremento di decessi del luglio 2022, anche in questo caso, per ora è solo ipotizzabile. È qui però, che torniamo all’ultima causa dell’eccesso di mortalità estivo inglese. Guardando i dati dell’Inghilterra e del Galles infatti, vediamo che anche lì nel mese di luglio 2022 c’è stato un eccesso di mortalità del 14% in più rispetto alla media degli ultimi 5 anni.

La causa dell’incremento dei decessi del mese di luglio del 2022, sia in Italia che in Inghilterra e Galles potrebbe essere in buona parte dovuta all’eccezionale e persistente ondata di caldo che ha caratterizzando l’estate europea. Anche il Regno Unito ha vissuto due forti ondate di caldo durante le quali si è riscontrato un aumento delle morti, specialmente nelle persone anziane e più vulnerabili. Per avere una certezza sull’andamento dei decessi rispetto alle ondate di calore durante l’intera estate dobbiamo aspettare i dati convalidati anche di agosto, ma ciò che è certo è che questa è stata un’estate particolarmente calda, con picchi a cui purtroppo sembra che dovremo abituarci.

Per avere una panoramica più completa di ciò che è accaduto a luglio, vediamo cosa ci dicono anche i dati di altri Paesi europei. Anche in questo caso, parlano chiaro. In luglio in Spagna ci sono stati 11.349 morti in eccesso dei quali il MoMo, cioè il Sistema de Monitorización de la Mortalidad Diaria spagnolo, ne attribuisce 2.223 direttamente alle ondate di calore.

 

Continuando la nostra analisi vediamo come dal 1 gennaio al 22 agosto 2022 in Francia siano stati registrati 426.671 decessi per tutte le cause, che significano il 7,9% in più rispetto al 2019 (+ 31.097 decessi). Anche in questo caso, come quello italiano, i dati  sono provvisori e l’INSEE, cioè l’Institut national de la statistique et des ètudes èconomiques frncese, non ha escluso un eventuale rialzo.

 

Anche in Francia a luglio è stato registrato un alto livello di decessi per tutte le cause. La spiegazione sembra essere ancora una volta dato dall'ondata di caldo verificatasi a metà luglio. In particolare i picchi di temperatura in Francia si sono verificati in tre diverse occasioni: dal 15 al 22 giugno, dal 12 al 25 luglio e dal 31 luglio a metà agosto. 

A giugno 2022 i decessi sono superiori del 4% rispetto ai decessi di giugno 2019. A luglio invece sono morte mediamente 1.750 persone ogni giorno, rispetto alle 1.610 del mese precedente. Il picco di decessi è stato registrato il 19 luglio con 2.098 morti.  La mortalità di luglio 2022 è stata del 13% maggiore rispetto a luglio 2019.

Per ultima rimane la Germania che a luglio ha visto un incremento dei decessi di 9.130 persone in più rispetto alla media del 2018-2021. Secondo una proiezione dell'Ufficio tedesco di statistica (Destatis), nel luglio 2022 in Germania sono morte 85.285 persone. Come abbiamo visto per la Francia, anche in Germania il numero dei decessi è aumentato soprattutto nei giorni di temperature molto elevata.

I dati che abbiamo visto fino ad ora non sembrano lasciare molti dubbi. La tendenza a riscontrare un eccesso di mortalità nel mese di luglio sembra essere presente in tutta Europa. È l’ennesima conferma di ciò che già sta provocando il cambiamento climatico. Sono effetti che colpiscono direttamente la salute delle persone e dovrebbero costringere i governi a cercare globalmente una celere e decisa soluzione per provare ad arginare un innalzamento della temperatura che oramai sappiamo già essere in atto. Il tempo per farlo è sempre meno ma quest’estate ci ha messo di fronte a fenomeni incontrovertibili, come se fossero stati un flash-foward per capire cosa ci dobbiamo aspettare se continueremo su questa strada.

Dalle inondazioni in Pakistan a quelle che abbiamo avuto nelle nostre Marche, dall’estrema siccità che ha prosciugato i fiumi allo scioglimento dei ghiacciai fino all’eccesso di mortalità per il troppo caldo.  I sintomi della malattia sono visibili a tutti, l’unica strada, come fatto per la pandemia da Covid-19 è quella di seguire la scienza che da anni ci dice quale può essere la medicina per il nostro pianeta e per avere il clima che vogliamo.

 

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