CULTURA

Capolavori su carta: da Matisse a Picasso l'intimità e la forza del disegno

Il mio disegno al tratto è la traduzione diretta e più pura della mia emozione”, soleva affermare Henri Matisse. Non dunque una forma d’espressione ancillare rispetto a pittura e scultura, ma un canale privilegiato e diretto con la mente e il cuore dell’artista. Fino a rappresentare – nella sua effimera fragilità – il ritratto più fedele dell’epoca in cui viviamo. Parte da qui la nuova grande mostra appena aperta a Palazzo Zabarella: Matisse, Picasso, Modigliani, Miró. Capolavori del disegno dal Musée de Grenoble, organizzata dalla Fondazione Bano in collaborazione con il museo francese e il Comune di Padova.

Dal 5 ottobre 2024 al 12 gennaio 2025 il pubblico potrà godere di 130 opere, in particolare lavori grafici, di 47 artisti protagonisti delle avanguardie postimpressioniste del XX secolo, provenienti da una delle collezioni più importanti di Francia. Creato nel 1798, il museo di Grenoble divenne intorno agli ’20 del secolo scorso il primo museo d'arte moderna francese grazie alla poliedrica figura di Pierre-André Farcy detto Andry-Farcy (1882-1950), che lo diresse dal 1919 al 1949 acquisendo opere dei grandi artisti del suo tempo: da Matisse a Picasso, da Bonnard a Léger. Con un occhio particolare alle arti grafiche, la cui collezione è, dopo quella del Museo nazionale d'arte moderna – Centre Pompidou, la più importante di Francia per l'arte moderna e contemporanea.

Parlare di disegni è del resto piuttosto riduttivo per opere che spaziano dal carboncino e l'acquerello fino a tecniche più moderne come il collage e il decoupage, offrendo un'esperienza visiva coinvolgente e spesso insolita. Il percorso espositivo, curato da Guy Tosatto, si sviluppa attraverso cinque sezioni tematiche che attraversano l’evoluzione dell’arte moderna a Parigi tra il 1900 e il 1960; gli artisti esposti, da Matisse a Picasso, da Miró a Modigliani, offrono uno spaccato dei movimenti che hanno ridefinito l’arte: dal neo-impressionismo al cubismo, dal dadaismo al surrealismo, fino all’astrazione.

Particolarmente importante la sezione dedicata a Matisse, una vera e propria mostra nella mostra grazie al rapporto speciale di amicizia tra l'artista e il museo di Grenoble. 28 le opere presenti, tra cui due rare serie complete del ciclo Temi e variazioni del 1940-41, alle quali si aggiungono le 20 tavole sul Jazz, realizzate con le tecniche del collage e del decoupage, capolavoro che unisce colori brillanti e forme fluide, evocando un senso di dinamismo e leggerezza. Le opere esposte a Padova rappresentano un vero e proprio viaggio nella carriera del pittore francese, dai nudi femminili dei primi anni del secolo fino alle esplorazioni grafiche degli anni Quaranta, tra le quali spiccano perle come una Danza a carboncino del 1910, su uno dei temi più noti della produzione del maestro francese. Considerato inizialmente uno studio preparatorio, negli anni si è rivelato successivo rispetto alle due tele attualmente conservate al MoMa di New York e all’Ermitage di San Pietroburgo: quasi che Matisse intendesse affidare proprio al disegno la sintesi finale della sua idea estetica. Di grande impatto emotivo è anche il Viso su fondo giallo del 1951-52: un volto che, privato di ogni contesto, assume il significato di estremo omaggio, eseguito in tarda età, alla figura umana; “Quella che – diceva l’artista – mi permette di esprimere al meglio il sentimento quasi religioso che ho nei confronti della vita”.

Il mio disegno al tratto è la traduzione diretta e più pura della mia emozione Henri Matisse

Altrettanto significativa è la presenza in mostra di Pablo Picasso, con una selezione di opere che abbraccia le diverse fasi della sua carriera: se nelle ardite composizioni cubo-futuriste la forma viene scomposta e ricomposta secondo logiche innovative, il monumentale e magnifico Ritratto di Olga (1921) testimonia il ritorno alla figurazione, nella ricerca dell’equilibrio tra classicità e innovazione che caratterizza una parte importante delle opere dell’artista catalano.

Il percorso espositivo prosegue con una sezione dedicata a dadaismo e surrealismo, decisivi nel rivoluzionare il concetto di rappresentazione, con opere di Jean Arp, Francis Picabia e Joan Miró, per affrontare successivamente il ritorno alla rappresentazione della figura umana negli anni Venti e Trenta dopo le sperimentazioni astratte delle avanguardie: una tendenza testimoniata dai ritratti intensi e stilizzati di Amedeo Modigliani e dalle opere di Aristide Maillol. L’ultima parte della mostra si concentra sull'astrazione, esplorata attraverso le opere di personaggi del calibro di Alexander Calder, noto al grande pubblico soprattutto per le sue sculture mobili, e Mark Tobey, che si ispira alla calligrafia orientale per creare segni che fluiscono sulla carta in un ritmo lirico e spontaneo.

La mostra "Capolavori del disegno" rappresenta l'occasione unica per immergersi in un universo artistico spesso poco esplorato. Le opere su carta, con la loro immediatezza e fragilità, rivelano il lato più intimo e sperimentale dei grandi maestri dell’arte moderna, permettendo al pubblico non solo di scoprire il processo creativo che sta alla base dei capolavori, ma anche di accedere a un patrimonio più intimo e nascosto . “Il disegno non imbroglia. Da solo, struttura, dà ritmo, definisce la pesantezza e il vuoto – scrive nel suo contributo al catalogo della mostra (edito da Giunti) Sébastien Gökalp, attuale direttore del Museo di Grenoble – […] Sta alla pittura come una conversazione intima sta a un discorso”.


Matisse, Picasso, Modigliani, Miró.
Capolavori del disegno dal Musée de Grenoble

A cura di Guy Tosatto

Palazzo Zabarella, Padova

5 ottobre 2024 - 12 gennaio 2025 

www.zabarella.it

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