CULTURA

Dagli Oscar 2021 a We Are One: come le premiazioni e i festival del cinema reagiscono al Covid-19

Dopo l’inaspettata vittoria di Parassite nell’ultima edizione, l’Academy of Motion Picture Arts and Science, l’organizzazione che si occupa della promozione del settore cinematografico negli Stati Uniti e dell’assegnazione degli Oscar, si prepara a un’altra importante rivoluzione: questa volta però si guarda al futuro, al 2021. 

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Le regole ufficiali dell’Academy stabiliscono che un film può candidarsi solamente se è stato distribuito nella contea di Los Angels durante il precedente anno solare, vale a dire al 1° gennaio al 31 dicembre, per almeno sette giorni. Come fare nel caso in cui i film non possono essere proiettati a causa, per esempio, di un’epidemia mondiale? Si cambiano le regole del gioco. Alla fine di aprile, infatti, i membri del consiglio di amministrazione dell’organizzazione hanno deciso di modificare il regolamento in vista degli Oscar 2021, per fronteggiare la crisi cinematografica in atto, permettendo così di non sprecare l’impegno di numerosi operatori impiegati nella realizzazione di un film. 

Per prima cosa è stata sospesa la regola relativa alla proiezione nella contea: ora, infatti, i film saranno ritenuti ammissibili anche senza la distribuzione nelle sale e solamente in digitale. Tuttavia, verranno presi in considerazione solamente le produzioni che avevano già previsto prima del lockdown la proiezione nei cinema. Anche l’Academy, a causa dell’emergenza Covid-19, cede sotto al fascino dello streaming ma ha rassicurato che è solamente una deroga per la prossima edizione per gli Oscar. Per partecipare, però, i film dovranno essere resi disponibili ai membri dell’Academy almeno 60 giorni prima della loro pubblicazione sulle varie piattaforme. 

Non solo: il nuovo regolamento prevede che le categorie miglior montaggio sonoro e miglior mixaggio sonoro vengano inglobate in un’unica categoria, miglior sonoro, per premiare il lavoro di squadra presente dietro a questo settore. Le altre novità introdotte riguardano il miglior film internazionale (denominazione già utilizzata nell’edizione 2020) e la miglior colonna sonora. Nel primo caso, i film verranno valutati sin da subito da tutti i membri dell’Academy; mentre nel secondo le colonne sonore dovranno contenere almeno il 60% di composizioni originali, che sale all’80% nel caso di sequel e film in franchising. Inoltre, se le sale riapriranno e si tornerà alla regola dei sette giorni, i film potranno essere ammessi anche se distribuiti al di fuori della contea di Los Angeles: si stanno valutando altre città importanti com New York, Chicago, Miami e Atlanta. 

Ci sono alcuni rumors su un possibile slittamento della data di consegna degli Oscar, a causa della realtà mutevole della pandemia. Si ipotizza di spostare la cerimonia da febbraio alla fine di maggio o all’inizio di giugno, dando così anche una possibilità in più alle produzione cinematografiche obbligate a posticipare la data, ammettendo le pellicole che usciranno all’inizio del 2021. Sono tre le volte nella storia degli Oscar in cui la cerimonia è stata ritardata: nel 1938 a causa di un’inondazione a Los Angeles, nel 1968 dopo l’assassinio di Martin Luther King e nel 1981 dopo l’attentato al presidente Ronald Regan.

Si prospettano quindi cambiamenti importanti anche per il mondo delle premiazioni e dei festival cinematografici. L’emergenza è stata gestita dai vari organizzatori attraverso differenti soluzioni, dalla versione online del Tribeca Film Festival alle premiazioni in tv dei David di Donatello. Altri invece, come il Festival di Cannes, hanno deciso di posticipare la partenza, augurandosi che le condizioni sanitari migliorino. La Mostra del Cinema di Venezia ha confermato l’avvio per il 2 settembre, dichiarando che non potrebbe essere sostituita da una versione online. Il Torino Film Festival, invece, sta pensando a una versione ibrida per la prossima edizione: reinventarsi è la parola chiave per evitare slittamenti o chiusure.

Per dimostrare l’importanza di queste manifestazione e per dare un assaggio al pubblico, dal 29 maggio sarà disponibile su Youtube il progetto We Are One che coinvolge 20 festival internazionali, da Venezia a Cannes ma ancheLondra, Berlino, Mumbai, New York, Tokyo e molti altri. Fino al 7 giugno saranno presenti nella piattaforma film, documentari, cortometraggi ma anche conversazioni e commedie pescati dagli archivi dei vari festival. La visione è completamente gratuita e sarà possibile supportare attraverso una donazione l’Organizzazione mondiale della sanità e le comunità locali. 

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