CULTURA

Mostra del Cinema di Venezia, 78esima edizione

La Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia non si è mai fermata, offrendosi in presenza anche negli anni della pandemia. Dopo l'esperienza eccezionale dell'anno scorso - con un programma adattato e quindi più sobrio, ridotto nelle sezioni e nei titoli, e straordinarie misure di sicurezza anti-Covid - nel 2021 il festival torna al Lido, dall'1 all'11 settembre, per la sua 78esima edizione.

L'apertura è affidata a Madres paralelas di Pedro Almodóvar, in concorso a Venezia78. Grande attesa per Dune di Denis Villeneuve (già regista di Blade Runner 2049 e Arrival), Fuori Concorso in prima mondiale, "con effetti speciali mai visti", ha commentato il direttore Barbera (3 settembre). Il 31 agosto, per la pre-apertura, doppio programma in Sala Darsena del Palazzo del Cinema con La Biennale di Venezia: il cinema al tempo del Covid, un diario filmato da Andrea Segre, alle 18.30, e a seguire, alle 21, Per grazia ricevuta del 1971, scritto, diretto e interpretato da Nino Manfredi, omaggio all’attore e regista per i 100 anni dalla nascita.

La presentazione ufficiale del programma completo si è tenuta oggi, 26 luglio, in diretta streaming sul sito web e sui canali social della Biennale, con Roberto Cicutto, presidente della Biennale di Venezia, e Alberto Barbera, direttore artistico del settore Cinema. "L'anno scorso siamo riusciti a fare la Mostra in presenza, attivando un protocollo che ha funzionato. Quest'anno speravamo di poterci rilassare un po', ma non sarà così - ha spiegato Cicutto -. Dunque le restrizioni rimarranno", con riduzione della capienza nelle sale, la prenotazione e l'assegnazione del posto, il controllo agli accessi e, da quest'anno, la presentazione del green pass. "Abbiamo inoltre scelto di puntare sulla sostenibilità - ha aggiunto Cicutto -, con un percorso di neutralità carbonica", applicando un carbon management plan, mettendo in atto un processo per quantificare le emissioni di gas a effetto serra. Siamo la prima rassegna a intraprendere un percorso di questo tipo".

"Al termine della scorsa edizione, pensavamo che quello fosse l'inizio della normalità ma non è avvenuto - ha commentato Barbera -. Abbiamo comunque lavorato tutto l'anno senza sosta, selezionando i film. Ci ha sorpreso la qualità media, più alta del solito: come se la pandemia avesse stimolato la creatività. Mi sento perciò di essere ottimista sullo stato di salute del cinema mondiale, nonostante le difficoltà. Con il green pass e le vaccinazioni in corso speriamo che l'autunno segni la ripartenza".

"Anche quest'anno film da tutto il mondo, da 59 Paesi - ha continuato Barbera - La presenza italiana nel concorso principale è più consistente del solito, non per sostenere a ogni costo il nostro cinema, ma è perché questa è la fotografia di un momento di grazia. Altra considerazione: erano 8 le donne registe lo scorso anno, sono 5 quest'anno: sembra un passo indietro, ma si tratta di un cedimento temporaneo. Ultima constatazione: il ritorno in forze degli americani, con le star mancate l'anno scorso".

Presidente di giuria del concorso principale Venezia78 è Bong Joon Ho, regista di Parasite, vincitore di una Palma d’oro a Cannes, un Golden Globe, un Critics Choice Award, due BAFTA e quattro Oscar per il miglior film, miglior film internazionale, miglior regista e miglior sceneggiatura originale. La giuria della sezione Orizzonti è presieduta dalla regista e sceneggiatrice Jasmila Žbanić. Quella del Premio Venezia Opera Prima Luigi De Laurentiis - Leone del Futuro avrà come presidente il regista, sceneggiatore e produttore Uberto Pasolini.

Leone d'oro alla carriera a Jamie Lee Curtis e omaggio a Citto Maselli con il restauro di Storia d'amore, film del 1986 grazie al quale Valeria Golino vinse la Coppa Volpi (5 settembre). 

Il programma di Venezia78 è ricco, con molti film che superano le due ore e record di titoli italiani, ben cinque. Dopo l'apertura con il film di Almodovar, toccherà, tra gli altri, a The Power of the Dog di Jane Campion, America Latina dei fratelli D'Innocenzo, con Elio Germano, Il buco di Michelangelo Frammartino, The Lost Daughter di Maggie Gyllenhaal, Spencer di Pablo Larrain, sui giorni della separazione di Diana dalla famiglia reale. Terzo film italiano in concorso è Freaks Out di Gabriele Mainetti, già regista cinque anni fa dell'osannato Lo chiamavano Jeeg Robot, quarto è Qui rido io di Mario Martone. L'ultimo film italiano in concorso è firmato da Paolo Sorrentino: È stata la mano di Dio. Nel cast anche Toni Servillo: l'attore è a Venezia con ben tre film.

Il programma di Orizzonti si apre con Les Promesses con Isabelle Huppert, che racconta il rapporto tra integrità politica e le promesse di un candidato sindaco. Tra i titoli anche l'italiano Atlantide di Yuri Ancarani, girato a Venezia, che racconta i giovani della laguna che vivono in simbiosi con i loro barchini. Inu-Oh è l'unico film d'animazione di questa edizione.

Nella nuova sezione Orizzonti Extra, con un premio per la prima volta attribuito dagli spettatori, tra i titoli troviamo Land of dreams di Shirin Neshat e Shoja Nazari con Matt Dillon, e La ragazza ha volato di Wilma Labate.

Tra i titoli Fuori Concorso, i documentari Republic of Silence di Diana El Jeiroudi, Hallelujah: Leonard Cohen. A Journey, a Song e De André#De André. Storia di un impiegato di Roberta Lena, Django & Django di Luca Rea, ed Ezio Bosso. Le cose che restano di Giorgio Verdelli.

Con Silvio Orlando protagonista, l'opera di Roberto Andò, Fuori concorso, dal titolo Il bambino nascosto è il film di chiusura della 78esima Mostra del cinema. Orlando è con Toni Servillo protagonista anche di Ariaferma di Leonardo di Costanzo, sempre Fuori Concorso. E ancora The Last Duel di Ridley Scott, con Matt Damon, Adam Driver, Jodie Come, Ben Affleck (un film in prima mondiale Walt Disney), il musical Last Night in Soho di Edgar Wright. Nella sezione dedicata alle serie tivù, fuori concorso: Scenes of a Marriage di Hagai Levi, riscrittura del capolavoro di Ingmar Bergman. 

Lorenzo Mattotti, illustratore, artista e autore italiano che da anni vive a Parigi, firma per il quarto anno l’immagine del manifesto ufficiale della Mostra, e per il terzo anno la sigla della kermesse. L’immagine del manifesto della 78esima edizione raffigura “due personaggi che si filmano reciprocamente in una sorta di danza, di duello giocoso – spiega Mattotti – in un rapporto mediato dalla cinepresa. Una danza sotto i riflettori di un set, un movimento di energie comuni, un rituale di sguardi. Sguardi a confronto potrebbe intitolarsi l’immagine, in un periodo in cui lo sguardo acquista forza come una nuova relazione tra le persone. I due personaggi simboleggiano due visioni diverse che si incontrano e si confrontano, si guardano e si studiano, ma non si oppongono: grazie al Cinema e al suo ruolo centrale, creativo, propositivo”.


Venezia78

Madres Paralelas di Pedro Almodovar; Mona Lisa and the blood moon di Ana Lily Amirpour; Un autre monde - Stéphane Brizè; The power of the dog di Jane Campion; America Latina di Damiano e Fabio D'Innocenzo ; L'événement di Audrey Diwan; Competencia oficial di Gastòn Duprat/Mariano Cohn; Il buco di Michelangelo Frammartino; Sundown di Michel Franco; Illusions perdues di Xavier Giannoli; The lost daughter di Maggie Gyllenhaal; Spencer di Pablo Larraìn; Freaks out di Gabriele Mainetti; Qui rido io di Mario Martone; On the job: the missing 8 di Erik Matti; Zeby nie bylo sladow (Leave no traces) di Jan P. Matuszynski; Captain Volkonogov escaped di Natasha Merkulova/Aleksey Chupov; The card counter di Paul Schrader; È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino; Vidblysk (Reflection) di Valentyn Vasyanovych; La caja di Lorenzo Vigas.

Fuori Concorso

Non fiction: Life of crime 1984-2000 di Jon Alpert; Tranchées di Loup Bureau; Viaggio nel crepuscolo di Augusto Contento; Republic of silence di Diana El Jeiroudi; Hallelujah: Leonard Cohen, a journey, a song di Daniel Geller/Dayna Goldfine; Deandré#Deandré, storia di un impiegato di Roberta Lena; Django & Django di Luca Rea; Ezio Bosso, le cose che restano di Giorgio Verdelli.

Fiction: Il bambino nascosto di Roberto Andò; Les choses humaines di Yvan Attal; Ariaferma di Leonardo Di Costanzo; Halloween kills di David Gordon Green; La scuola cattolica di Stefano Mordini; Old Henry di Potsy Poncirolu; The last duel di Ridley Scott; Dune di Denis Villeneuve; Last night in Soho di Edgar Wright.

Cortometraggi: Plastic semiotic di Radu Jude; Lyang ye bu neng liu (The night) di Tsai Ming-Liang,Sad film di Vasili.

Serie: Scenes from a marriage (Ep. 1-5) di Hagai Levi.

Orizzonti

Les Promesses di Thomas Kruithof; Atlantide di Yuri Ancarani; Miracol (Miracle) di Bogdan-George Apetri; Pilgrimai (Pilgrims) di Laurynas Bareisa; Il paradiso del pavone di Laura Bispuri; Pu Bu (The Falls) di Chung Mong-Hong; El hoyo en la cerca di Joaquin Del Paso; Amira di Mohamed Diab; A plein temps di Eric Gravel; Cenzorka (107 mothers) di Peter Kerekes; Vera Andrron Detin (Vera dreams of the sea) di Kaltrina Kransiqi; Bodeng Sar (White building) di Kavich Neang; Wela (Anatomy of time) di Jakrawal Nilthamrong; El otro Tom di Rodrigo Plà/Laura Santullo; El gran movimiento di Kiro Russo; Once upon a time in Calcutta di Aditya Vikram Sengupta; Nosorih (Rhino) di Oleg Sentsov; True things di Harry Wootuff; Inu-Oh di Yuasa Masaaki.

Orizzonti Extra: Land of dreams di Shirn Neshat/Shoja Azari; Costa Brava di  Mounia Akl; Mama, Ya doma (Mama, I’m home) di Vladimir Bitokov; Ma nuit di Antoinette Boulot; La ragazza ha volato di Wilma Labate; 7 prisioneiros di Alexandre Moratto; Sokea mies, joka ei halunnut nahda Titanicia (The blind man who did not want to see Titanic) di Teemu Nikki; La macchina delle immagini di Alfredo C. di Roland Sejko. 

Nella stessa pagina, l'elenco dei cortometraggi di Orizzonti.

Qui i titoli di Biennale college cinema e queste le Proiezioni speciali.

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