CULTURA

Venezia 77, la Mostra nell'anno della pandemia

Una cosa è certa: sarà un'edizione insolita, eccezionale, per l'atmosfera, gli umori, le scelte fatte, per questo 2020 che sta sconvolgendo il mondo. La 77esima Mostra internazionale d’arte cinematografica della Biennale di Venezia (con il neo-presidente Roberto Cicutto) - diretta da Alberto Barbera e con Cate Blanchett a guidare la giuria della competizione principale - ha presentato un programma "adattato" al periodo che stiamo vivendo: ridotto nelle sezioni (non ci sarà Sconfini), nei titoli (molte le produzioni sospese a causa del coronavirus) e negli arrivi delle star. "Ma il cuore della Mostra è salvo - afferma Barbera - Arriviamo a 62 film, a cui si aggiungono 15 cortometraggi. Il numero di film italiani è analogo a quello dell'anno scorso, e quest'anno la selezione italiana è davvero di grande qualità: il nostro cinema, nonostante l'attuale periodo difficile, sta vivendo una fase felice. Non sarà un festival autarchico, sono più di 50 i Paesi rappresentati. Ci saranno anche titoli da Paesi oggi duramente colpiti dal coronavirus". Eppure, nonostante le rassicurazioni e l'evidente impegno, si ha la sensazione di essere di fronte a un'edizione molto provata dalle circostanze. Del resto, non si poteva fare diversamente. Volontà e cura sono incontestabili (per superare le difficoltà si è scelto anche di fare rete, collaborando con altri festival internazionali), ma la pandemia ha lasciato il segno: i due trapezisti "sospesi", disegnati da Lorenzo Mattotti per il manifesto 2020, rendono bene l'idea. 

Il programma, dal 2 al 12 settembre al Lido, conferma le sezioni competitive Venezia 77 Orizzonti, la sezione Fuori Concorso Biennale College cinema. Le proiezioni in sala si terranno adottando tutte le misure di sicurezza sanitaria. Due le arene all'aperto allestite. Il concorso Venezia Virtual Reality non si svolgerà sull’isola del Lazzaretto Vecchio ma sarà fruibile online. Venezia Classici si terrà all’interno del programma del festival Il cinema ritrovato, promosso dalla Cineteca di Bologna, dal 25 al 31 agosto nella città emiliana. Scompare, per quest'anno, Sconfini. 

Tra i film in concorso nella sezione Venezia 77 spiccano Nomadland di Chloé Zhao (con Frances McDormand, indimenticabile in Tre manifesti a Ebbing, Missouri, film passato per la Mostra qualche anno fa e giunto poi agli Oscar), che arriverà anche ai festival di Telluride, Toronto e New York, Dear Comrades (Cari compagni) di Andrei Konchalovsky, Laila in Haifa di Amos Gitai, Le sorelle Macaluso di Emma Dante e, ancora, Susanna Nicchiarelli, straordinaria regista di Nico,1988, film vincitore di Orizzonti nel 2017, ora in concorso con Miss Marx (gli altri due italiani in concorso sono Claudio Noce con Padrenostro e Gianfranco Rosi con Notturno). Nella sezione Fuori Concorso troviamo, per citarne alcuni, il documentario Greta, Thunberg ovviamente, in cui la giovane attivista svedese viene raccontata dal regista Nathan Grossman,Salvatore - Shoemaker of dreams di Luca Guadagnino, Sportin' Life di Abel Ferrara e il tributo a Federico Fellini firmato da Giuseppe Pedersoli, La verità sulla Dolce vita. Di qualità la sezione Orizzonti, dedicata alle nuove tendenze estetiche ed espressive del cinema mondiale, con, tra gli altri, Genus Pan di Lav Diaz. Qui tutti i titoli della selezione ufficiale.

Alla regista Ann Hui e all’attrice Tilda Swinton i Leoni d’oro alla carriera. Le percentuali sulla presenza femminile al Lido sono quasi invariate: 22% è la percentuale di film diretti da donne, sale invece al 28% la percentuale delle donne invitate alla Mostra (il 3% in più rispetto all'anno scorso), e sono 8 su 18 i film diretti da registe in concorso nella sezione principale, tutti scelti "per la qualità - precisa Barbera - non per seguire un protocollo di genere". E sulla questione, dimostrando impegno e interesse, il direttore aggiunge: "Dobbiamo sicuramente fare di più". Ha ragione, le percentuali non contano o forse non bastano, il prossimo passo sarà eliminare la coda "al femminile" dalla descrizione di un cinema di qualità da considerare oltre il genere.

Ad aprire l'edizione 2020 sarà un film italiano (Fuori concorso): Lacci di Daniele Luchetti, dal romanzo di Domenico Starnone, con Alba Rohrwacher, Luigi Lo Cascio, Laura Morante, Silvio Orlando, Giovanna Mezzogiorno, Adriano Giannini, Linda Caridi. “Negli ultimi tempi abbiamo avuto paura che il cinema potesse estinguersi – ha dichiarato Daniele Luchetti - E invece durante la quarantena ci ha dato conforto, come una luce accesa in una caverna. Oggi abbiamo una consapevolezza in più: i film, le serie, i romanzi, sono indispensabili nelle nostre vite. Lunga vita ai festival, dunque, che permettono di celebrare tutti assieme il senso vero del nostro lavoro. Se qualcuno ha pensato che potesse essere inutile, ora sa che serve a tutti”. “Da undici anni la Mostra non veniva aperta da un film italiano – ha spiegato Barbera - [...] Sostenuto da un cast eccezionale, il film è il segno del felice momento che sta attraversando il nostro cinema”.

Italiano è anche il film di pre-apertura (Fuori concorso): Molecole di Andrea Segre, documentario realizzato nella Venezia chiusa per il coronavirus, tra febbraio e aprile 2020, in cui una storia collettiva, quella di un mondo in lockdown, intreccia quella personale del regista, il suo legame con il padre veneziano morto dieci anni fa, scienziato chimico-fisico. E sempre italiano sarà il film di chiusura (Fuori concorso), girato sempre a Venezia l'anno scorso, durante i giorni di acqua alta: Lasciami andare di Stefano Mordini, con Stefano Accorsi, Valeria Golino, Maya Sansa.

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