CULTURA

ROMA vince il Leone d'oro della 75° Mostra del cinema

ROMA del regista messicano Alfonso Cuarón vince il Leone d’oro. Si conclude così la 75esima Mostra del cinema di Venezia. Con una vittoria acclamata e (meritata) decisa dalla giuria capeggiata dalla presidente Guillermo Del Toro, l'attrice, regista, sceneggiatrice e produttrice Sylvia Chang, l'attrice danese Trine Dyrholm, l'attrice e regista francese Nicole Garcia, il regista e sceneggiatore Paolo Genovese, la regista sceneggiatrice e produttrice polacca Malgorzata Szumowska, l'attore regista produttore neozelandese Taika Waititi, l'attore austro-tedesco Christoph Walz e l'attrice inglese Naomi Watts.

Un film con cui Alfonso Cuarón è tornato a Venezia dopo cinque anni quando il suo Gravity aveva aperto l'edizione del 2013, per poi fare jackpot durante la notte degli Oscar. ROMA però, è ben distante da quel tipo di cinema, ma si è presentato fin da subito come una pellicola estremamente personale. Un film, a detta dello stesso regista, che parla delle donne della sua vita e lo fa con una potenza visiva straordinaria, certamente sottolineata dall'uso del bianco e nero digitale. Cleo è la domestica al servizio di una famiglia alto-borghese di Città del Messico nel 1970. Dopo essere rimasta incinta durante una delle sue prime esperienze sessuali, la ragazza viene abbandonata dal fidanzato quando la padrona di casa viene lasciata sola dal marito. Le due donne, sebbene appartenenti a due classi sociali diverse, si ritroveranno unite nel crescere i bambini di casa. Sullo sfondo, nel frattempo, si consumano le violenze dei militari nei confronti del movimento studentesco. 

Questo film è il prodotto del mio immenso amore per te, per il Messico Alfonso Cuarón

Con il Leone d'oro tra le dita, un Alfonso Cuarón visibilmente emozionato e grato ha ringraziato la Mostra per il premio, sottolineando quanto questo sia importante per lui. Poi, in lingua spagnola ha dedicato il film alla sua bambinaia, usando le testuali parole: "questo film è il prodotto del mio immenso amore per te, e per il Messico."

ll Leone d'argento per la miglior regia è andato a Jaques Audiard che con il suo The Sisters brothers. Il regista, non presente in sala, ha ringraziato attraverso un video messaggio e ha ricordato che è sempre un'emozione venire premiati per i propri sforzi. 

Il Leone d'argento - Gran premio della giuria va a Yorgos Lanthimos che, con The favourite, era fin dai primi giorni tra i principali "sospettati" per il massimo premio della Mostra. Il regista ha ringraziato la Mostra per l'invito, mentre un grazie speciale va ai produttori e agli attori.

Trailer del film ROMA di Alfonso Cuarón, vincitore del Leone d'oro 2018

Il premio Marcello Mastroianni ad un attore o attrice emergente è stato vinto da Baykali  Ganambarr che ha recitato in The Nightingale. Il ragazzo non ha perso l'occasione per ringraziare le donne che hanno reso possibile il film, partendo proprio dalla regista (l'unica quota rosa in corsa per il premio) Jennifer Kent.  La Kent ha anche ricevuto dalle mani di Taika Waititi il riconoscimento speciale della giuria. La regista nel suo discorso di ringraziamento ha voluto dedicare un pensiero alle donne: "vorrei dire a tutte le donne che se vogliono fare film, fatelo, perché abbiamo bisogno di voi. La forza delle donne è sicuramente la forza più potente di tutto il pianeta."

Gli ultimi due premi assegnati dalla giuria in questa edizione della kermesse veneziana sono le due coppe Volpi dedicate alle migliori interpretazioni maschile e femminile.

Willem Dafoe, il Vincent Van Gogh di At Eternity's gate, si è aggiudicato la coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile. L'attore si è dichiarato molto toccato dall'accoglienza favorevole che il film ha ricevuto a Venezia.  Invece la coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile è finita tra le mani della regina Anna di The Favourite, ovvero Olivia Colman. L'attrice, visibilmente emozionata, ha ringraziato Lanthimos per averle dato la parte e, per concludere ha detto in italiano: "sono innamorata della vostra città e sono onorata che la vostra città si sia innamorata del nostro film".

Nessun premio per i registi italiani presenti al concorso, sebbene Capri-Revolution abbia fatto incetta dei premi collaterali. Al film di Mario Martone sono stati assegnati ben sei riconoscimenti: il Premio Francesco Pasetti come miglior film, il Premio Carlo Lizzani, il Soundtrack stars award (premio per la colonna sonora) alle musiche di Sascha Ring e Philipp Thimm, il Premio Arca Cinema Giovani e il Premio Sfera 1932.

A concludere la cerimonia di premiazione il direttore de La biennale Baratta, che non perde l'occasione per sdrammatizzare: "quando arrivo io vuol dire che è davvero finita". Il direttore, dopo aver dato qualche numero sull'edizione appena conclusa (tra cui citiamo 8.000 accreditati e i 20.000 visitatori alla mostra storica all'Hotel des Bains), ha espresso soddisfazione per il gran numero di giovani presenti durante la kermesse e soprattutto al conferimento del Leono d'oro alla carriera a David Cronenberg. Inoltre ha sottolineato che questa edizione è stata tra le più frequentate di sempre.

Infine ha dato l'appuntamento al 28 agosto 2019 per l'edizione numero 76.

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