SOCIETÀ

Dolomiti: Racconto della montagna

Onestà. La giornalista Cristina Da Rold sceglie questa parola per aprire il nostro Racconto della montagna. “Siamo influenzati dall'immagine e dai racconti edulcorati, il rischio è di sviluppare una visione poco concreta - spiega -. Vivere in montagna ha degli aspetti positivi ma anche diverse criticità: bisogna essere consapevoli che non è tutto perfetto, cercando un compromesso tra quello che desideriamo e quello che possiamo avere. Un dialogo più onesto con la montagna ci permetterà di approcciarla in modo più pieno”. Oltre le vette, le imprese eroiche dell’alpinismo, oggi la montagna ha bisogno di essere considerata dal punto di vista della partecipazione, della cura, della comunità.

Dunque, quali sono le parole giuste per raccontarla? E, in questo senso, qual è il ruolo e quali sono le responsabilità di chi fa letteratura o informazione? Ce lo siamo chiesto e abbiamo girato queste domande ai tre protagonisti del quarto e ultimo episodio della serie Dolomiti: Cristina Da Rold, giornalista scientifica, Pietro Lacasella, curatore di L'AltraMontagna, progetto online che approfondisce temi ambientali e sociali delle Terre Alte attraverso articoli, video e podcast, e lo scrittore Matteo Righetto, che nei suoi libri racconta la montagna riservandole un lucido sguardo ecologista (suoi La pelle dell'orso, I prati dopo di noi, La stanza delle mele, Il sentiero selvatico). Tre voci, tre esperienze, tre sguardi diversi accomunati da uno stesso profondo “sentire”, fondato sulla cura delle parole, nel rispetto di un ambiente bellissimo e fragile.

"Le Dolomiti sono l'orizzonte e sono casa, il posto che dà origine alle cose belle della mia vita - continua Cristina Da Rold, nata e cresciuta a Longarone, ora residente a Belluno -. Qui ho imparato cosa sono le stagioni e i profumi, tra tutti quello dell'aria. Questo è il luogo dove ho imparato il silenzio, a osservare senza toccare, a non voler possedere: lo dico senza voler esagerare, so bene che queste cose si imparano anche a scuola e nella relazione con gli altri, non voglio alimentare la visione edulcorata di cui ho parlato prima e che non mi appartiene. Di fatto, però, per me le Dolomiti sono l'occasione per un contatto concreto con il circostante".  

Siamo influenzati dall'immagine e dai racconti edulcorati, il rischio è di sviluppare una visione poco concreta Cristina Da Rold

Alla testimonianza di Da Rold si aggiunge quella di Pietro Lacasella, una formazione da antropologo e un presente di impegno al servizio di un progetto di informazione, L’AltraMontagna, che ha scelto di dar voce al reale, a chi abita, studia, vive la montagna, partendo dai territori meno conosciuti: "Alpi e Appennini custodiscono luoghi dotati di una carica attrattiva incredibile, motivo per cui spesso prendono vita fenomeni come l'overtourism - spiega -, questo accade perché, in un mondo che parla per immagini, spesso il turista sale in montagna spinto dal desiderio di fotografare ciò che ha visto decine di volte sui social network. Scattando queste fotografie non è raro che si vada a replicare un immaginario e un’idea di montagna che si è sedimentata dentro di noi. Si crea un circolo vizioso, perché più un luogo viene fotografato e condiviso, più cresce la sua carica attrattiva. La verità è che le Dolomiti, le Alpi e gli Appennini custodiscono anche tantissimi altri territori, dotati di fascino ma più nascosti, a volte considerati di serie b, di transizione come quelli prealpini, da attraversare in fretta per raggiungere la ‘vera montagna’”. Un racconto onesto può offrire a questi luoghi un'occasione per uscire dall'ombra.

Vi è la necessità di una nuova coscienza ecologica, nel mio piccolo cerco di trasmetterla: le urgenze sono tante, il mondo attorno a noi sta cambiando Matteo Righetto

Su presente e futuro della montagna si interroga anche Matteo Righetto, che ha scelto la montagna come casa filosofica, poetica, esistenziale: “Vi è la necessità di una nuova coscienza ecologica, nel mio piccolo io cerco di trasmetterla: le urgenze sono tante, il mondo attorno a noi sta cambiando, i cambiamenti climatici sono una certezza e la montagna ne è la prima vittima”.

Cosa può fare la letteratura in tal senso? “Esiste una disciplina che si chiama literary ecology o ecocriticism: si sta rivelando efficace nella sensibilizzazione delle questioni ecologiche perché la letteratura, la filosofia, la poesia possono veicolare molta più sensibilità su questi temi di quanto non riesca a fare un saggio critico. Un libro o un film possono intercettare un pubblico vasto, ecco perché come scrittore mi sento fortemente impegnato in queste battaglie”. E Righetto continua: “Nel Novecento la letteratura di montagna riguardava le grandi imprese alpinistiche, le conquiste delle vette, gli eroismi, poi lentamente lo sguardo è mutato: negli ultimi anni vi è una nuova sensibilità che ha rivalutato la relazione più profonda con la natura, e sono molte le opere ad aver testimoniato questa sensibilità. Va fatta però una distinzione: un conto è raccontare la montagna dall’esterno, come il più delle volte i lettori possono verificare, altro è raccontarla dall’interno, dalla sua intimità, per essere parte della montagna o, come diceva Aldo Leopold, pensare come una montagna, tenendo conto di tutte le relazioni sistemiche, non solo tra umano e non umano, offrendo a chi legge anche ciò che gli occhi non vedono e i sensi non colgono: un mondo bioculturale, come direbbe Mauro Varotto, che ha a che fare con la biodiversità ma anche con la bio-unicità delle culture locali, con le tradizioni perdute, con le lingue minoritarie, con tutte le specificità viste dall’interno. Tenere in considerazione tutto questo significa non solo fare vera letteratura di montagna, e non narrativa di evasione, ma soprattutto significa raccontarla con rispetto offrendo al lettore la possibilità di comprenderla più profondamente”. 


Dolomiti, la serie 

da un’idea di Massimo Pistore 

interviste di Antonio Massariolo e Francesca Boccaletto

riprese e montaggio di Massimo Pistore 


I protagonisti del quarto episodio:

Cristina Da Rold, giornalista

Pietro Lacasella, curatore di L’AltraMontagna

Matteo Righetto, scrittore


Location dell'intervista a Matteo Righetto:

Orto Botanico - Università di Padova


Guarda gli altri episodi della serie Dolomiti:

 - Dolomiti: la serie

Dolomiti: Foreste

Dolomiti: Ghiacciai

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