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“Nella storia dell’energia abbiamo vissuto l’era del carbone e l’era del petrolio. Ora ci stiamo dirigendo rapidamente verso l’era dell’elettricità, che definirà il sistema energetico globale e andando avanti sarà sempre più basata su fonti pulite”. Con queste parole, il direttore dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), Fatih Birol, ha presentato il World Energy Outlook (WEO) 2024, documento annuale che fotografa lo stato e le tendenze del sistema energetico globale e che viene pubblicato a meno da un mese dall’inizio della COP 29 sul clima di Baku, in Azerbaijan.
“Nei precedenti WEO, la IEA aveva messo in chiaro che il futuro del sistema energetico globale è elettrico. Ora è visibile a tutti” ha rimarcato Birol.
🗣 “In energy history, we’ve witnessed the Age of Coal and the Age of Oil – and we’re now moving at speed into the Age of Electricity”
— International Energy Agency (@IEA) October 16, 2024
Our Executive Director @fbirol on the latest trends emerging across the energy landscape. Read more in #WEO24 ➡️ https://t.co/MbPWTIC3A0 pic.twitter.com/8IZSimUBFO
Secondo i dati IEA, nel 2023 nel mondo sono stati aggiunti alla rete 560 GW di nuova capacità rinnovabile, raggiungendo una capacità di generazione elettrica pulita di 4.250 GW. A fine decennio, le fonti a basse emissioni genereranno la metà dell’energia elettrica globale.
Di conseguenza, secondo le stime del rapporto, la domanda combinata di tutte e tre le fonti fossili raggiungerà il picco e inizierà a calare. “Entro la fine del decennio l’economia globale può continuare a crescere senza usare quantità addizionali di petrolio, gas naturale e carbone” si legge.
La domanda di energia continuerà a crescere anche nei prossimi anni, soprattutto in mercati emergenti come India, Sud-Est Asiatico, Medio Oriente e Africa, ma globalmente la domanda di elettricità crescerà molto di più, guidata dalla Cina: se la prima, da qui al 2035, crescerà dello 0,5% ogni anno, la seconda crescerà del 3% ogni anno, 6 volte tanto. Dopo il 2030, secondo la IEA, la nuova domanda di energia globale potrà venire soddisfatta interamente dalla crescita delle fonti a basse emissioni.
The world is set to move rapidly into the Age of Electricity ⚡️
— International Energy Agency (@IEA) October 16, 2024
In recent years, electricity rose 2x as fast as total energy demand
But from now to 2035, it's set to grow 6x as fast, driven by EVs, air conditioners, AI & more
More in #WEO24 ➡️ https://t.co/pS0kBD0TxX pic.twitter.com/ESn9cT9duP
La richiesta di nuova elettricità sarà equivalente ad aggiungere ogni anno uno Stato come il Giappone alla domanda globale. La sola produzione fotovoltaica della Cina nel 2030 sarà equivalente all’intera domanda elettrica degli Stati Uniti.
L’elettrificazione dei consumi, dai trasporti alla climatizzazione degli edifici, passando per la rivoluzione digitale, impone che la nuova elettricità sia prodotta a basse emissioni e secondo le proiezioni della IEA solare ed eolico supereranno il carbone come maggiore fonte globale di generazione elettrica nel 2035.
As electricity's role in the energy mix rises, it's vital to ensure as much of it as possible is generated from clean sources
— International Energy Agency (@IEA) October 17, 2024
Under today's policy settings, solar & wind are both set to overtake power generation from coal by 2035
More in #WEO24 ➡️ https://t.co/62z6c1T20a pic.twitter.com/WAM8hysHu9
Secondo il WEO, è in vista anche il picco delle emissioni del settore energetico, che potrebbero iniziare a calare intorno alla fine del decennio. La Net Zero Roadmap della IEA però prevedeva che per mantenere uno scenario compatibile con l’accordo di Parigi il picco delle emissioni venisse raggiunto nella prima metà di questo decennio.
Oltre il raggiungimento del picco poi conta la velocità con cui le emissioni calano dopo averlo superato. Le proiezioni future delle politiche attuali dicono però che lo faranno troppo lentamente per restare in linea anche con l’obiettivo di un mondo non più caldo di 2°C rispetto all’era pre-industriale: si va verso un aumento di almeno 2,4°C a fine secolo.
A peak in global emissions is imminent under today's policy settings & market trends.
— International Energy Agency (@IEA) October 17, 2024
But stronger efforts are key to put emissions into rapid decline.
Fully implementing COP28 energy goals can put the world on a path towards net zero by 2050 👉 https://t.co/8afsKPuY7E#WEO24 pic.twitter.com/Q3LrlGD9M1
La velocità è il fattore cruciale anche nell’aumento delle fonti di generazione elettrica a basse emissioni e sebbene secondo Birol il mondo sta procedendo “rapidamente” verso l’era dell’elettricità, guardando ai dati quest’avanzata è ancora troppo lenta.
Secondo IRENA, l’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili, sebbene il 2023 abbia costituito un anno record, con installazioni cresciute di oltre il 50% rispetto a quello precedente, i circa 500 GW di nuove rinnovabili (60% dei quali erano però cinesi) sono solo la metà della media che dovremmo tenere da qui a fine decennio, per rispettare l’obiettivo fissato alla COP 28 di Dubai di triplicarle entro il 2030 e raggiungere i circa 11.000 GW di capacità rinnovabile installata.
La tendenza del ritmo di installazioni potrebbe portarci vicini a 10.000 GW nel 2030, ma secondo IRENA la somma dei piani nazionali (NDCs, che i paesi firmatari dell’accordo di Parigi devono aggiornare ogni 5 anni), mostra che a fine decennio avremo coperto solo i due terzi del cammino che porta a triplicare le rinnovabili.
L’altro obiettivo dell’accordo di Dubai è raddoppiare il tasso di efficienza energetica, per non vedere aumentare la domanda di energia al crescere della popolazione mondiale e della sua richiesta di benessere. Anche su quel fronte, ci sono stati finora solo miglioramenti marginali, secondo Francesco La Camera, direttore di IRENA.
Reaching 11.2 TW outlined by @IRENA to meet #3xRenewables is technically feasible & economically viable. We urge countries to use the next round of #NDC to close that gap and bring us back on track to save the planet & its people.
— IRENA (@IRENA) October 21, 2024
Learn more: https://t.co/Ga4phQtCnL pic.twitter.com/feCkgHI0zc
L’aumento della domanda di energia elettrica è poi una buona notizia per il clima solo se va a sostituire la domanda di combustibili fossili. Il carbone calerà il suo ruolo nella produzione elettrica, anche se lo farà principalmente nei Paesi occidentali, mentre continuerà a bruciare in Cina, India e Indonesia. Fino al 2030 invece crescerà la produzione sia di petrolio sia di gas naturale, soprattutto quello liquefatto (GNL).
L’andamento della domanda di petrolio in particolare dipenderà da quanto rapida sarà la diffusione dei veicoli elettrici. Il loro ritmo di vendita nel 2024 è calato in alcuni mercati chiave, come quello europeo, per via di una crisi di tutto il settore dell’automobile, anche e soprattutto quella con motore a combustione. Nella prima metà dell’anno anche la vendita delle pompe di calore elettriche per i sistemi di riscaldamento è calata in Europa.
Electric cars are making inroads in many markets 🚘
— International Energy Agency (@IEA) October 23, 2024
Their share of new car sales is set to rise from about 20% towards 50% by 2030 – driving down global oil use
Even if their uptake slows in key markets, a peak in oil demand remains on the horizon 👉 https://t.co/kB9LORil8n pic.twitter.com/k4g6Z3roQv
Entro fine decennio crescerà addirittura del 50% la capacità di produzione globale di GNL, spinta soprattutto da Stati Uniti e Qatar.
Sebbene oggi l’investimento globale in energia pulita ammonti a circa 2.000 miliardi di dollari l’anno, in crescita rispetto agli anni precedenti, quello direzionato ai combustibili fossili è ancora di quasi 1.000 miliardi di dollari l’anno. Nei prossimi anni secondo la IEA non vedremo più la scarsità di forniture fossili che abbiamo vissuto in conseguenza della guerra in Ucraina: l’ampia disponibilità di petrolio e gas farà scendere il prezzo dei combustibili fossili.
A huge wave of LNG supply is coming
— Fatih Birol (@fbirol) October 16, 2024
A rise of nearly 50% in global export capacity from now to 2030, mostly from US & Qatar, is set to bring lower natural gas prices
But imported gas still faces stiff competition from renewables and coal in price-sensitive developing economies pic.twitter.com/U7O2MRxide
Ciononostante, la precaria sicurezza di un sistema energetico incentrato su gas e petrolio resta la maggiore preoccupazione della IEA, che è nata proprio in seguito alla crisi petrolifera degli anni ‘70. “L’esperienza degli ultimi anni mostra quanto velocemente le dipendenze possano tradursi in vulnerabilità”.
“Gli impatti del cambiamento climatico, sempre più visibili, l’inerzia della transizione all’energia pulita e le caratteristiche delle tecnologie green stanno cambiando il significato di sistema energetico sicuro. (…) La sicurezza energetica e l’azione climatica sono inestricabilmente legate: eventi meteorologici estremi, intensificati da decenni di emissioni elevate, stanno già ponendo profondi rischi alla sicurezza energetica”.
Tripling renewables & doubling energy efficiency – goals set at COP28 – would cut greenhouse gas emissions by 10 billion tones by 2030 versus the current path
— International Energy Agency (@IEA) October 15, 2024
This would get the world 2/3 of the way to an energy system aligned with the Paris Agreement → https://t.co/mPlwHYtPIx pic.twitter.com/QwvzuqGFgt