SCIENZA E RICERCA

New data for new challenges. Longevità e salute: la grande sfida

Vivremo sempre più a lungo? Secondo alcuni demografi è possibile che la longevità, già fortemente aumentata nel corso degli ultimi decenni in tutto il mondo, pur con tante differenze, possa migliorare ulteriormente. La domanda a quel punto però se saremo in grado di vivere più a lungo una vita sana, senza diventare automaticamente dipendenti da altri o da supporti e strutture per una parte consistente della nostra vita anziana.

Inaki Permanyer, demografo all’Università autonoma di Barcellona, è uno dei keynote speakers della Conferenza New data for the new challenges of population and society organizzata dal Dipartimento di Scienze Statistiche delll’Università di Padova il 22-24 Settembre.

Con la sua keynote dal titolo “Inequalities in health, longevity and healthy longevity” ,​​ Permanyer riflette sul tema della disuguaglianza dal punto di vista della durata della vita. Un indicatore, questo della longevità, che è influenzato da molti altri e che è piuttosto complesso analizzare proprio perché a seconda del paese, del sistema economico, della realtà urbana o rurale, può variare in modo sostanziale. Come può variare quando ci sono eventi drammatici e di grande impatto come una guerra o una pandemia.

Eppure, è un indicatore importante perché ci permette di valutare in modo comparativo i progressi fatti delle società in cui viviamo. Vediamo, negli ultimi decenni, significativi miglioramenti in tutto il mondo. La vita si è allungata ovunque e lo ha fatto in modo davvero molto consistente. Ma naturalmente non sono miglioramenti omogenei. La disponibilità di cibo e acqua, le condizioni igienico sanitarie, la disponibilità di farmaci, cure e vaccini, lo stato dell’ambiente e molti altri fattori influenzano la longevità di una popolazione. E questi fattori pesano nel confronto tra paesi. Ma pesano anche all’interno di uno stesso paese, dove ad esempio si vede che la longevità e lo stato di salute sono correlati con il grado di istruzione

Permanyer ragiona anche sulla sfida delle sfide: se da un lato i nostri obiettivi sono quelli di rendere la vita ancora più lunga, dall’altro la grande difficoltà è capire se questa longevità sarà o meno associata a uno stato di salute buono, a una capacità delle persone in età molto avanzata di vivere una vita indipendente e autonoma, di godere di una buona qualità di vita e così via. E, al tempo stesso, l’aumento della longevità ricade sulle società in termini di costi di mantenimento, di ragionamenti sul rapporto tra vita lavorativa e vita da pensionati, sulla sostenibilità di una popolazione sempre più anziana in una società caratterizzata in molti paesi ricchi anche da bassa natalità. Domande, ci dice Permanyer, che da anni si fanno negli ambienti della demografia così come in quelli della ricerca economica e politica.

Anche perché c’è un dato che va tenuto in considerazione più di altri nel ragionamento complessivo. L’umanità, in tutta la sua storia, non è mai stata così numerosa come negli ultimi decenni. Nel corso dei millenni le popolazioni sono sempre cresciute ma con tassi limitati e dunque, pur espandendosi e colonizzando nuovi ambienti, la popolazione mondiale nel suo complesso è sempre stata contenuta. Sappiamo invece che dalla seconda metà del '900 questa situazione è cambiata in modo drastico e ragionare oggi di longevità e salute in età avanzata pone questioni ben diverse rispetto a qualunque ragionamento possibile in epoche passate. 

Un aspetto chiave discusso da Permanyer è considerare non solo la disponibilità ma anche l’uso che si fa dei dati che sottendono queste ricerche sulla demografia e la longevità. In molti casi questi dati vengono contestualizzati, spesso all’infuori del mondo della ricerca, in narrazioni con un preciso obiettivo politico, forzati in correlazioni o addirittura in spiegazioni di rapporti causa effetto che non sono corrette né effettivamente utili a risolvere i problemi reali e concreti. I dati devono essere utilizzati invece per ragionare su politiche sensate e utili e lungimiranti che aiutino a ragionare sulla sfida attuale e a individuare soluzioni adeguate e sostenibili per la popolazione mondiale.

Qui le altre interviste di questa serie:

Guido Alfani - La lunga storia delle disuguaglianze

Fausta Ongaro - L'incertezza e l'impatto sulle scelte della vita

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