CULTURA

Ragazze per l'ambiente, storie di scienziate e di ecologia

Storie di scienziate in prima linea per la salvaguardia ambientale: dieci "ragazze" straordinarie - appassionate, intelligenti, empatiche, coraggiose -, che hanno svelato e, in alcuni casi, ancora oggi stanno svelando i complessi e affascinanti meccanismi della natura. Dopo aver scritto Ragazze con i numeri, Vichi De Marchi e Roberta Fulci firmano una nuova raccolta di biografie per Editoriale scienza, concentrandosi questa volta esclusivamente sull’ambiente, tema di grande attualità. Lo fanno partendo da dieci studiose raccontate in Ragazze per l'ambienteStorie di scienziate e di ecologia (con illustrazioni di Giulia Sagramola).

"L'umanità è in pericolo - si legge nella prefazione -. Ma perché siamo arrivati a questo punto? Che cos'è che riscalda il mondo? Forse non sai che la prima persona a capirlo è stata una donna. Ci sono tante scienziate che hanno studiato e studiano l'ambiente, ma ambiente non è solo il cambiamento climatico. L'ambiente è una rete complessa fatta di esseri viventi, acque, suolo. Ma anche energia, sostanze chimiche, inquinamento". Queste prime considerazioni ci accompagnano nell'esplorazione dei mondi raccontati, in prima persona, dalle stesse scienziate: una soluzione che consente a lettrici e lettori di instaurare una relazione immediata e un legame più stretto con le protagoniste e "ha permesso anche a noi autrici di entrare profondamente nelle storie", spiega Roberta Fulci, che mette in evidenza anche l'importante, attento e spesso difficile lavoro fatto sulle fonti. "Così come è stato fatto con il libro precedente, ci siamo trovate a indagare le vite di scienziate note, come Rachel Carson che ha scritto moltissimo e sulla quale esiste tanto materiale online, e allo stesso tempo abbiamo dovuto fare ricerche su scienziate di cui si sapeva poco: due esempi? Eunice Newton Foote e Maria Klenova".

Montaggio: Elisa Speronello

"Volevamo parlare del contributo nella scienza, non dell'attivismo - racconta Vichi De Marchi -. Le cronache ci raccontano spesso di donne impegnate nella difesa dell'ambiente, ma ci raccontano meno le storie di chi ha dato un importante contributo scientifico". 

Per quanto riguarda la struttura, il libro propone un ordine "classico" di presentazione delle biografie, che parte dalla prima pagina e si conclude, linearmente, con l'ultima, ma presenta anche un ordine "alternativo", potremmo dire, personalizzabile.

Ogni lettore può scegliere, infatti, di percorrere la propria strada, senza sentirsi obbligato a rispettare uno schema prestabilito, creando collegamenti tra una storia e l'altra, assecondando interessi, gusti, curiosità e passioni personali. 

A ogni storia segue una scheda con una citazione, numeri relativi all'argomento trattato e soprattutto un consiglio "operativo", un invito all'azione rivolto prima di tutto ai giovani lettori e lettrici, dagli 11 anni, ma anche agli adulti, perché libri come questo riescono a superare le indicazioni di lettura legate all'età e parlare a tutte e tutti. "Un libro per ragazzi non semplifica, semplicemente raggiunge il lettore con altri mezzi. La divulgazione deve avere la capacità di attivare la nostra parte razionale ma anche quella emotiva, ed è ciò che noi vorremmo fare con queste storie", spiega De Marchi. "A me piace leggere libri pensati per bambini e ragazzi - commenta Fulci -. Ma la verità è che spesso si tratta di un privilegio professionale riservato alle categorie legate alle fasce più giovani. Detto ciò, io spero che questo libro possa rivelarsi utile anche per le persone più grandi, magari offrendosi come opportunità di approfondimento". Forse, questa lettura potrà riattivare quella consapevolezza ecologica che negli adulti appare talvolta sopita (e nei ragazzi invece sembra essere più viva che mai).

Le scienziate raccontate nel libro sono Rachel Carson, Eva Crane, Barbara Mazzolai, Caitlin O’Connell, Eunice Newton Foote, Maria Klenova, Anne Innis Dagg, Mária Telkes, Susan Solomon, Gitanjali Rao. La chiusura è affidata a una geniale ed entusiasta scienziata di quindici anni: una scelta che rivela la volontà di guardare al futuro con un certo ottimismo. Un ideale passaggio di testimone.


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Qui viene raccontata anche la storia dell’etologa Jane Goodall, classe 1934. “Quel che volevo era viaggiare e vivere a contatto con la natura, insieme ai miei adorati animali […] Ora, a ottantatré anni, ho la soddisfazione di vedere la mia impresa riconosciuta come un modo rivoluzionario di studiare gli animali. Ma ancora oggi nessuno conosce la risposta alla mia più grande curiosità: quando guardo negli occhi uno scimpanzé, che cosa pensa lui, mentre guarda me?”.

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