
Foto di Mike Bird: https://www.pexels.com/it-it/foto/edifici-rotto-escavatore-distrutto-11461002/
Superbonus, Ecobonus, Bonus ristrutturazione, Case Green, quando si entra nel campo della riqualificazione energetica privata, il nostro Paese è un labirinto burocratico fatto di decreti legge, leggi di bilancio, decreti ministeriali.
Legge di bilancio 2025
Partiamo dalla fine: la legge di bilancio 2025. Sappiamo che di fatto una delle prime agevolazioni per la riqualificazione degli edifici, datata 1998, è il bonus ristrutturazione. La Legge di bilancio non muta le cose, l’agevolazione rimane invariata al 50% che può essere spalmato su 10 anni ed il tetto massimo è di 96mila euro per le prime case. Ciò non dovrebbe variare per tutto il prossimo triennio.
Ecobonus e bonus verde
Invariato anche l’ecobonus, valido sia per gli edifici residenziali che per quelli non residenziali. Non sarà però più del 75% ma diventerà simile a quello ristrutturazione, cioè le detrazioni potranno essere al 50% se si tratta di prima casa, nel 2025 al 36% se seconda casa e nel biennio successivo al 30%.
Ciò che invece è cambiato, o meglio è totalmente sparito, con la Legge di bilancio 2025 è l’annullamento del bonus per le caldaie a gas e per il bonus “verde” che per quest’anno non sarà più disponibile, ma chi ha effettuato lavori tra il 2020 e il 2024 può ancora recuperare la detrazione del 36%.
Superbonus
Il Decreto Legge numero 34 del 19 maggio 2020 poi, all’articolo 119, aveva istituito il Superbonus, cioè quella detrazione fiscale per incentivare interventi di riqualificazione profonda energetica e sismica degli edifici residenziali. Era dilazionata in 5 anni ed era 70% per le spese sostenute nell’anno 2024 e del 65% per quelle sostenute nell’anno 2025.
Le direttive europee
Sempre in tema di riqualificazione energetica e di “case green” ci sono poi una serie di direttive dell’Unione Europea che il Governo italiano ha recepito. La prima che citiamo è l’844 del 30 maggio 2018, che si è tramutata in decreto legislativo, il numero 48, il 10 giugno 2020. La direttiva europea in questione è quella in cui l’Unione fissa importanti obiettivi di riduzione dei gas serra entro il 2030. Lo scopo era quello di ridurle di almeno il 40% entro il 2030 rispetto al 1990, di aumentare la quota di consumo di energia da fonti rinnovabili, e realizzare un risparmio energetico conformemente alle ambizioni a livello dell’Unione. Di fatto questa direttiva europea va a modificare la direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell'edilizia e la direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica.
Un decreto legislativo del 14 luglio 2020, il numero 73, invece, va ad attuare la direttiva UE 2002 del 2018, che a sua volta modificava la direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica.
Quando si parla di edilizia però, non c’è solo quella privata o quella commerciale, ma bisogna considerare anche tutti quei beni dello Stato, degli Enti o delle Regioni che devono essere riqualificati e sempre più sostenibili. Proprio per la riqualificazione energetica degli immobili della Pubblica Amministrazione Centrale (PREPAC), per il periodo 2021-2030 sono stati stanziati 355 milioni di euro. L'obiettivo è quello di efficientare almeno il 3% annuo della superficie utile del patrimonio edilizio dello Stato ed il coordinamento e il monitoraggio dello stato di avanzamento del Programma è affidato a una cabina di regia composta dal Ministero dello sviluppo economico e dal Ministero dell'ambiente. Sul sito del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica è possibile visionare tutti i progetti approvati.
In ultimo luogo, per ora, per quanto riguarda l’efficientamento degli edifici abbiamo un decreto MASE. È il numero 137 del 4 ottobre 2022 ed è relativo all’Avviso C.S.E. (Comuni per la Sostenibilità e l’Efficienza energetica). Questo è finalizzato alla realizzazione di interventi di efficienza energetica negli edifici delle Amministrazioni comunali attraverso l’acquisto e l’approvvigionamento di beni e servizi tramite il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (MePA). Il valore totale è di 320 milioni di euro.
Quando si entra nel campo della riqualificazione energetica, si entra nel grande labirinto burocratico del nostro Paese, un labirinto in cui diventa difficile riuscire a monitorare fondi stanziati e progetti approvati.
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