Deforestazione in Amazzonia, area di Manaus, Brasile.
L’America del Centro e del Sud sono seriamente vulnerabili e già gravemente colpite dal cambiamento climatico. Gli impatti inoltre sono amplificati dalle diseguaglianze, dalla povertà, dalla crescita e dalla densità della popolazione, dall’uso di suolo e soprattutto dalla deforestazione che ha come conseguenza la perdita della biodiversità e la degradazione del suolo. Il tutto rende le economie locali e nazionali ancora più dipendenti dalle diminuite risorse naturali per la produzione di beni di prima necessità.
Molti eventi estremi stanno già avendo ripercussioni su queste regioni e le previsioni indicano che aumenteranno con temperature più alte, maggiore aridità, aumento del livello del mare, erosione costiera, acidificazione degli oceani e dei laghi, sbiancamento delle barriere coralline, aumento della frequenza e dell’intensità dei periodi di siccità, con una conseguente diminuzione della disponibilità d’acqua che impatta sulla produzione agricola, sulla pesca tradizionale, sulla sicurezza alimentare e sulla salute umana.
Ecosistemi
Gli ecosistemi oceanici e costieri della regione, come le barriere coralline, gli estuari, le paludi salmastre, le mangrovie e le spiagge sabbiose sono altamente suscettibili al cambiamento climatico. Le proiezioni mostrano che le barriere coralline perderanno il proprio habitat, cambieranno il proprio range di distribuzione e soffriranno di sbiancamento causato dal riscaldamento dell’oceano. La distribuzione delle specie terrestri è già cambiata nelle Ande per via di temperature più alte. Fino all’85% dei sistemi naturali (specie animali e vegetali, habitat e comunità) degli hotspot di biodiversità della regione potrebbero venire colpiti dal cambiamento climatico.
La foresta Amazzonica, una delle più grandi riserve di biodiversità al mondo, è altamente vulnerabile per via della siccità: le alte temperature e la siccità osservate nel 1998, nel 2005, nel 2010, nel 2015 e nel 2016 (senza precedenti e attribuite al cambiamento climatico) hanno già impattato negativamente sull’ecosistema forestale. Tutto questo, combinato all’uso di suolo antropogenico, potrebbe anche aumentare la vulnerabilità degli ecosistemi terrestri a eventi estremi e incendi.
Città e insediamenti
Le aree urbane della regione sono vulnerabili per diverse ragioni, ma soprattutto per alti tassi di povertà, per infrastrutture non adeguate e distribuite in modo diseguale, per carenza di abitazioni e per la frequente occupazione di aree a rischio. Tali condizioni di vulnerabilità aumentano anche per via di istituzioni politiche e governative instabili, soggette a corruzione, e per una ridotta capacità finanziaria. Nella regione vengono spesso riportati anche impatti dei cambiamenti climatici sulla disponibilità d’acqua in aree urbane, sui sistemi di drenaggio e sulle infrastrutture fognarie.
Acqua
Il ritiro dei ghiacciai, l’aumento delle temperature, la variabilità delle precipitazioni, l’uso del suolo, le frane e le inondazioni hanno colpito gli ecosistemi, le risorse idriche, i mezzi di sostentamento. Le proiezioni indicano maggiore scarsità d’acqua e competizione per le risorse idriche. Tali interruzioni degraderanno ulteriormente gli ecosistemi come gli acquitrini e le comunità agricole, la salute pubblica e la produzione energetica, specialmente in aree che fanno molto affidamento sull’idroelettrico.
Cibo e Agricoltura
Dalla metà del XX secolo in avanti l’aumento delle precipitazioni ha avuto un impatto positivo sulla produzione agricola nel Sud America, sebbene lunghe e dure stagioni secche siano via via diventate più frequenti, colpendo l’economia e le città del Brasile sud-orientale.
Al contrario una riduzione delle precipitazioni e stagioni delle piogge alterate nel Centro America (nel cosiddetto corridoio secco: Honduras, Guatemala, El Salvador) e nelle Ande tropicali hanno avuto gravi conseguenze sull’agricoltura e sulla sicurezza alimentare, specialmente per aziende di media grandezza e per le popolazioni indigene delle montagne, le cui condizioni sono destinate a peggiorare, secondo le proiezioni.
Migrazioni
Le Ande, il Brasile nord-orientale e i Paesi settentrionali del Centro America sono tra le regioni più suscettibili alle migrazioni climatiche. I fattori climatici, quali siccità, tempeste tropicali, uragani e inondazioni, in questo caso si sommano a quelli sociali, politici e geopolitici.
Salute
Il cambiamento climatico influisce sull’epidemiologia delle malattie infettive dipendenti da fattori climatici. Alcuni esempi riguardano gli effetti delle alte temperature sulla trasmissibilità di malattie endemiche ed emergenti guidate da vettori, come la dengue, la chikungunya e Zika. Queste ed altre nei prossimi decenni aumenteranno, secondo le proiezioni.
AR6 WG2 IPCC, Fact sheet Centro e Sud America, figura 1
Opzioni di adattamento
Politiche e azioni a diversi livelli così come la partecipazione di attori di tutti i gruppi sociali, inclusi quelli più vulnerabili, sono elementi cruciali per un adattamento efficace. Approcci che integrino le conoscenze indigene e locali con le nozioni delle scienze naturali e sociali sono già cresciuti dal 2014 e stanno aiutando a migliorare i processi decisionali in questa regione, favorendo l’adattamento di ecosistemi e comunità.
Iniziative per migliorare gli insediamenti precari e garantire accesso alla terra e ad abitazioni dignitose sono in linea con le politiche di adattamento che mirano alla riduzione della povertà, della diseguaglianza e dell’esposizione al rischio di disastri.
Ostacoli all’adattamento
I maggiori ostacoli all’adattamento in ecosistemi terrestri, fluviali, oceanici e costieri sono di natura finanziaria. A questi si sommano l’instabilità istituzionale, servizi frammentati, inadeguata gestione delle risorse idriche, strutture di governo inadatte, scarsa analisi dei dati. Vanno inoltre colmate lacune nell’identificare i limiti alle capacità di adattamento e quelle delle capacità istituzionali di realizzare l’adattamento.
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