SOCIETÀ

Le sequoie sono in pericolo, ma c'è un piano per salvarle

La sequoia della California (Sequoia sempervirens) è uno degli alberi più alti del mondo, infatti può arrivare fino a 125 metri. Il suo fusto è rivestito da una corteccia spessa e spugnosa e cresce sulle montagne californiane, dalla parte del mare. La sequoia gigante (Sequoiadendron giganteum), invece, è uno degli alberi più grossi al mondo per diametro, cresce spontaneamente in California ad altitudini comprese tra 1.500 e 2.400 metri, ed è possibile osservarlo nelle foreste dei parchi nazionali della Sierra Nevada.

Le sequoie sono alberi molto resistenti: la loro vita dura migliaia di anni, eppure gli uomini, nonostante le loro dimensioni e la loro aspettativa di vita notevolmente inferiori, con le loro attività costituiscono una minaccia per questi giganti della natura. La crisi climatica, gli incendi e la siccità minacciano il futuro della specie. Come riportato sull'articolo del The Guardian Once they're gone, they're gone: the fight to save the giant sequoia, le sequoie giganti oggi vivono in California all'interno di 73 piccoli boschi, per lo più all'interno di parchi nazionali protetti, come il generale Sherman, l'albero più grande del mondo in termini di peso e ampiezza.

Cosa possiamo fare per salvare questi colossi architettonici progettati dalla natura? Il gruppo ambientalista no profit Save the Redwoods ha deciso di acquistare l'ultimo più esteso boschetto di sequoie appartenente alla famiglia Rouch, proprietaria dei 530 acri di Alder Creek da prima della Seconda guerra mondiale: all'interno di questa foresta c'è anche il quinto albero più grande del mondo, noto come Stagg Tree. L'accordo è il risultato di una contrattazione durata vent'anni tra gli attivisti e la famiglia possidente, che ha stabilito il prezzo di vendita della terra per 15 milioni di dollari. L'organizzazione spera di raccogliere la cifra entro la fine di quest'anno. Se l'acquisto andrà a buon fine, l'obiettivo è quello di ripristinare il bosco, rendendolo resistente al cambiamento climatico, tramite un lavoro coordinato con gli ecologi.

La situazione è complessa: è vero che il fuoco e il caldo estremi possono costituire una minaccia per le sequoie, ma è anche vero che la lotta agli incendi ha aggravato il problema. I coni di questi alberi si aprono col calore del fuoco e rilasciano i semi, che trovano terreno fertile – letteralmente – nella terra bruciata. Le sequoie con le loro cortecce spesse e le chiome alte, resistono a incendi regolari di basso livello. Ma durante lo scorso secolo l'uomo ha fermato gli incendi, forse come conseguenza di una "cultura pirofobica” che si è affermata col tempo (ne abbiamo parlato anche nell'articolo La biodiversità alpina tra natura e cultura). Perciò si sono accumulati sul suolo delle foreste detriti legnosi e alberelli altamente infiammabili, che alimentano fuochi più caldi e duraturi e permettono alle fiamme di propagarsi verso l'alto fino a raggiungere le chiome delle sequoie. Il cambiamento climatico sta peggiorando la situazione con intense ondate di calore e la siccità che rendono le foreste della California più asciutte e quindi più vulnerabili, anche dal punto di vista della resistenza agli scarabei della corteccia che uccidono più facilmente gli alberi indeboliti e sottoposti a stress idrico.

Le tecniche di fuoco prescritto o di fuoco controllato, potrebbero quindi rivelarsi utili per una futura gestione di Alder Creek e di altri boschi. Si tratta di uno strumento di amministrazione della natura molto antico, che permette, fra le altre cose, di preservare l'equilibrio di alcuni ecosistemi. Le fiamme vengono limitate e il fuoco è acceso in condizioni di sicurezza, ad esempio dal punto di vista meteorologico e di controllo del fumo. I vantaggi ottenibili sono: la pulizia del suolo, che si libera di erbacce e legna secca prevenendo lo scatenarsi di incendi incontrollati e dannosi, una riduzione degli insetti di specie infestanti che minano la salute degli alberi e la rapida decomposizione di resti delle piante che nutrono il terreno attraverso la cenere.

Certamente la gestione e conservazione del bosco richiede un grande lavoro di concerto da parte di diversi esperti e molte risorse economiche. L'organizzazione Save The Redwoods vuole investire in questo progetto con la speranza di rendere partecipe il pubblico, tramite la creazione di strade e sentieri, della bellezza eterna di questi alberi. Mike Rouch, che è cresciuto giocando nel bosco, ha spiegato che molti alberi di specie diverse vennero abbattuti dal nonno e dal padre per la segheria di famiglia, ma che la maggior parte delle sequoie non vennero toccate, non essendo un buon materiale per le costruzioni. Secondo lui sono alberi fatti per essere ammirati e ha dichiarato di essere molto felice di vendere Alder Creek a Save The Redwoods.

 

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