CULTURA

Il mondo animale di Giulia Bignami tra scienza e ironia

Spesso gli scienziati e i divulgatori sono costretti a scontrarsi con un falso mito duro a morire: se ti diverte, non è una cosa seria. Quando parliamo di scienza, pensiamo soprattutto a persone con un camice che stanno in laboratorio 24/7, o a professori che non rinuncerebbero alla cravatta nemmeno in spiaggia. Se un divulgatore fa alzare l’angolo delle labbra a un lettore, perde 5 punti di credibilità, se lo fa sganasciare, ne perde 10. Per fortuna piano piano si sta mettendo da parte quest’idea, e lo dimostra il fatto che il libro di Giulia Bignami "I gatti lo sanno. Comportamenti incredibili dal mondo animale" edito da Giunti sia in finale al Premio Galileo 2024.

Immergendoci tra le pagine (stavolta è proprio il caso di usare quest’immagine forse abusata), partiamo alla scoperta di un mondo animale ricco di sorprese, comportamenti insoliti e capacità cognitive che non avremmo mai sospettato, e che spesso sono simili alle nostre (come avevamo tra l’altro raccontato relativamente ai pulcini). Ciò che rende davvero unico questo libro è la capacità dell'autrice di intrecciare la sua esperienza personale, le sue passioni e un vivace senso dell'umorismo con una trattazione scientifica rigorosa: questo mix di elementi fa sì che la lettura sia formativa ma anche leggera e divertente: ce n’è bisogno se sei un sapiens e scopri che le seppie sono più pazienti di te e non solo buone in umido.

Fin dall’introduzione ci accorgiamo che Bignami è una scienziata curiosa ma anche una narratrice brillante. Il libro si apre con un racconto della sua infanzia, quando sognava di diventare "cacciatrice di dinosauri o principessa". Un’entrata in scena spiritosa che però ribadisce quanto la frivolezza e la scienza non si escludano a vicenda come pensano alcuni. Certo, con il tempo dinosauri e carrozze sono stati archiviati, ma l’autrice, figlia di due astrofisici, ha mantenuto un’impostazione mentale scientifica che non disdegna incursioni in mondi più fiabeschi, che riguardino la musica (gli animali infatti hanno dei sorprendenti gusti musicali!), le stelle (che non hanno segreti per i piccioni) e, per passare a qualcosa di gradevole ma più prosaico, il vino, con i ratti sommelier che dopo l’esperimento non erano ubriachi quanto ci si aspetterebbe. È proprio questo l’approccio che emerge dal libro: guidata dalla curiosità, quella spinta irresistibile a esplorare, a capire come funziona il mondo, Bignami ci racconta il regno animale, e se, come si sente dire spesso, la felicità lavorativa si raggiunge facendo quello che ci piaceva da bambini, la sua carriera è invidiabile.

Il lettore viene subito catturato dalla freschezza e dall'ironia con cui l'autrice racconta delle sue prime esperienze con i fossili e della disillusione di quando, crescendo, ha realizzato che la carriera di principessa non era realmente praticabile. Il libro è strutturato come una raccolta di racconti brevi, ognuno dei quali si concentra su un aspetto peculiare del comportamento animale, spaziando tra specie molto diverse tra loro. Ogni capitolo è arricchito da riferimenti a esperimenti scientifici condotti in varie università del mondo e dalle illustrazioni allegre ed efficaci di Laurina Paperina. Questo formato rende il libro adatto anche a chi ha poco tempo da dedicare alla lettura, ma non vuole rinunciare al piacere di scoprire qualcosa di nuovo.

Uno degli aspetti più interessanti di I gatti lo sanno è il modo in cui Bignami riesce a collegare la scienza con la vita di tutti i giorni. Ogni comportamento animale che descrive viene posto in relazione con esperienze umane comuni: per fare un esempio, quando descrive il comportamento delle seppie nello "shrimp experiment" (una rivisitazione del più famoso Stanford marshmallow experiment, perché le seppie preferiscono i gamberetti), lo paragona alle sfide quotidiane che tutti affrontiamo nel cercare di resistere alle tentazioni (citando anche Oscar Wilde, naturalmente). Questo approccio rende il libro accessibile a un pubblico molto ampio, perché riesce a parlare della scienza in un modo che risuona con le esperienze personali di ciascuno di noi.

Il titolo stesso del libro, "I gatti lo sanno" (sì, c’è lo zampino di Ligabue), suggerisce già il tono giocoso con cui l'autrice si avvicina agli argomenti trattati. I gatti, notoriamente enigmatici e indipendenti, diventano una sorta di metafora per esplorare l'intelligenza e le capacità sorprendenti di altre specie animali. Ma il libro non si limita ai felini, anzi, se gli si può muovere un rimprovero è che dal titolo ce ne aspetteremmo di più. Troviamo invece una varietà di altre specie, dalle seppie ai pesci rossi, dalle carpe alle api, e Bignami ce le presenta dimostrando come anche le specie più distanti dall'uomo possano rivelare capacità cognitive sorprendenti.

Per il momento, non abbiamo ancora pienamente compreso la complessità del pensiero felino, ma quello che si può affermare con certezza è che i vostri gatti sanno dove siete, cosa state facendo e quanti croccantini riusciranno a estorcervi Giulia Bignami

Le passioni di Bignami per la scienza e per gli animali emergono chiaramente in ogni capitolo, e non è solo la sua formazione come chimica che le dà una mano a illustrare gli esperimenti in modo comprensibile anche per i più giovani, ma è soprattutto la sua passione per il mondo animale che dà al libro la sua forza emotiva: quando descrive il comportamento dei gatti, delle seppie o dei bombi, si percepisce il rispetto e l'ammirazione che nutre per queste creature, alcune delle quali hanno persino imparato a guidare una cabriolet (un po’ adattata, certo). Questa passione è contagiosa e spinge il lettore a volerne sapere di più, a guardare con occhi nuovi gli animali che ci circondano, perché non sono, come troppo a lungo si è pensato, esseri inferiori o banali, ma creature con una propria complessità, con una sensibilità, emozioni e abilità che meritano il nostro rispetto e la nostra attenzione.

Un elemento che arricchisce il libro, infatti, è la capacità di Bignami di mettere in discussione le nostre convinzioni più radicate. Spesso, magari anche in buona fede, tendiamo a sottovalutare l'intelligenza degli animali, considerando le loro azioni come semplici istinti, soprattutto se non sono animali domestici ma, per esempio, pesci e insetti. Il libro invece ci mostra come molte delle loro capacità siano il risultato di processi cognitivi complessi, non così diversi da quelli umani.

La capacità dell'autrice di mescolare umorismo e serietà è un altro dei punti forti del libro. L'ironia e l'umorismo non sono mai fini a se stessi, ma servono piuttosto a rendere più accessibile e piacevole l’apprendimento di concetti che, se trattati in modo troppo accademico, rischierebbero di risultare pesanti per alcuni. Bignami riesce a mantenere un tono leggero anche quando affronta temi molto seri, come l'estinzione delle specie o il declino della biodiversità. Le battute, spesso autoironiche, servono a rendere meno pesante il testo, ma non sminuiscono mai la profondità di questioni come quelle, e questa capacità di ironizzare, senza mai perdere di vista l'importanza della scienza, rende l’esperienza di lettura davvero piacevole.

Il libro non è solo un viaggio affascinante nel mondo animale, ma anche una riflessione sulla scienza stessa e sul suo ruolo nella nostra vita. Bignami ci ricorda che la scienza non è solo una materia scolastica e/o accademica, ma un modo di guardare il mondo, di esplorarlo e di capirlo. Attraverso gli occhi degli animali, l'autrice ci invita a riscoprire la meraviglia della natura e a non dare mai nulla per scontato. Ogni scoperta, per quanto piccola, per quanto (apparentemente) inutile, ci avvicina un po' di più alla comprensione di questo grande mistero che è la vita, “ci rende meno ignoranti”, come diceva il padre dell’autrice, e può anche migliorare le condizioni degli animali, che, giocando durante un esperimento come quello delle illusioni ottiche, possono abbassare i loro livelli di stress.

Questo libro, insomma, è un gioiellino che riesce a coniugare leggerezza e profondità, intrattenimento e conoscenza; le storie raccontate ci ricordano che la scienza può essere anche un’avventura entusiasmante, e Bignami riesce a trasformarla in un viaggio che, come ogni grande viaggio che affrontiamo, ci cambia profondamente. I gatti lo sanno è un libro che, pur nella sua apparente semplicità, è capace di lasciare un segno duraturo nel lettore, spingendolo a esplorare, conoscere e meravigliarsi di tutto ciò che, forse, prima non avrebbe notato.

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Premio Galileo 2024

La cinquina dei finalisti

  • Eroica, folle e visionaria di Silvia Bencivelli
  • I gatti lo sanno di Giulia Bignami
  • La materia del mondo di Ed Conway
  • Oltre Marie di Nastassja Cipriani e Edwige Pezzulli
  • Il male detto di Roberta Fulci

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