Foto per gentile concessione dell'Università di Pavia - L.E.N.A.
Facciamo una piccola ma doverosa premessa: quando si parla di nucleare è sempre bene cercare di non ridurre la complessità. La sola parola spesso arriva dritta alla parte meno razionale delle persone, che siano esse a favore o contro l’eventuale installazione di nuove centrali nucleari in Italia. Quello che vogliamo fare con questo nostro lungo reportage a puntate però non è certo dare indicazioni di merito o spiegare nel dettaglio che cos’è una centrale nucleare, ci sono persone ben più adatte di chi scrive a farlo, ma è dare una panoramica su una delle numerose diramazioni che esistono quando si parla di questo argomento. Il nucleare infatti è tema ben più complesso di un semplice si/no, e deve andare oltre ad una polarizzazione che, soprattutto su questo argomento, non facilita la comprensione di ciò di cui stiam parlando.
In questo reportage vogliamo raccontare, attraverso un viaggio per l’Italia, dove sono stipate le scorie radioattive, scorie che poi dovranno essere tumulate nel deposito nazionale di scorie nucleari. Nel nostro viaggio abbiamo già visto che nel nostro Paese non ci sono state solamente delle centrali per lo sviluppo di energia, ma ci sono stati, e in alcuni casi ci sono tutt’ora, anche alcuni reattori nucleari che servono a fare ricerca scientifica.
Uno di questi si trova a Pavia dal 1964. Precisamente il contratto per la costruzione del reattore interno all’università di Pavia è del 1962, ma solo due anni dopo si iniziò a mettere in piedi la struttura che raggiunse la sua criticità il 15 novembre del 1965.
Il reattore di ricerca si chiama TRIGA® Mark II ed è di proprietà del Laboratorio Energia Nucleare Applicata (LENA) che lo gestisce sia dal punto di vista tecnico che scientifico.
Il TRIGA, che è l’acronimo di Training, Research, Isotope production, General Atomic fu presentato per la prima volta durante Atoms for Peace, cioè il famoso discorso che l’8 dicembre 1953 il presidente degli Stati Uniti Dwight D. Eisenhower fece in favore dell’utilizzo pacifico dell’energia nucleare.
I primi tre reattori di ricerca TRIGA furono messi in funzione nel 1958 mentre a Pavia si iniziò a pensare al suo utilizzo nel 1962, quando l’allora Rettore Luigi de Caro firmò il contratto d’acquisto del TRIGA Mark II.
Il caricamento del combustibile avvenne il 15 novembre 1965 e la prima criticità venne raggiunta alle 19:32 di quel giorno. La massima potenza, cioè 250kW venne invece raggiunta il 20 novembre 1965.
In una pubblicazione dell’università di Pavia di possono vedere le foto dell’epoca, compresa quella dell’inaugurazione del LENA, avvenuta il 16 dicembre 1966 alla presenza del Ministro della Pubblica Istruzione, prof. Luigi Gui, del presidente del CNR, prof. Vincenzo Caglioti, del vicepresidente del CNEN, prof. Carlo Salvetti, e del Rettore, prof. Mario Rolla.
Come ogni reattore a fissione nucleare, anche il TRIGA del LENA negli anni ha prodotto delle scorie radioattive a lungo termine. Ad oggi, secondo l’inventario dell’ISIN, a Pavia ci sono ancora circa tre metri cubi di materiale radioattivo a bassa e molto bassa attività. La quantità, soprattutto rispetto ad altri luoghi che abbiamo approfondito nella nostra inchiesta, è risibile ma abbiamo scelto di approfondire il LENA per far conoscere anche l’utilizzo del nucleare a fini prettamente scientifici.
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La serie Scorie a riposo è sviluppata in parte con il supporto di Journalismfund.eu