CULTURA

La scienza nascosta nei luoghi di Padova: Agripolis

Soprattutto oggi alcune specifiche attività di ricerca hanno bisogno di spazi e di attrezzature difficilmente compatibili con i limiti imposti dal centro storico di un’antica città: per questo sembrava inopportuno lasciare fuori da questa guida alcune importanti realtà scientifiche e tecnologiche che, pur non essendo fisicamente in città, sono a essa strettamente collegate. Una sorta “Padova fuori Padova” che continua oggi la tradizione di una città che per secoli è stata il punto di riferimento scientifico per tutti i domini della Serenissima.

Parliamo quindi del campus di Agripolis, che sorge a Legnaro, dieci chilometri a sud-est di Padova, come una vera e propria cittadella scientifica e didattica; uno spazio interdisciplinare in cui convivono didattica e ricerca, università e altri enti come l’azienda agraria sperimentale di 110 ettari di superficie “Lucio Toniolo”, Veneto Agricoltura (azienda della Regione del Veneto) e l’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie.

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Era l’anno accademico 1995-96 quando ad Agripolis presero il via i corsi dell’allora Facoltà di Agraria, mentre l’anno precedente vi si era trasferita la Facoltà di Medicina veterinaria, in precedenza ospite dell’Istituto tecnico agrario “Duca degli Abruzzi” di Padova. Del resto una cattedra di agricoltura venne istituita presso l’Università di Padova fin dal 1766, mentre la Facoltà di Agraria venne ufficialmente creata nel 1946, e fino al trasferimento ad Agripolis era ubicata nell’area dell’ex Orto Agrario.

Oggi ad Agripolis, costruita su un modello che ricorda quello dei campus anglosassoni, studenti e ricercatori formano insieme una comunità dinamica e stimolante che si ritrova ogni giorno negli edifici e nei grandi prati che li attorniano. Di fronte sorge l’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie (Izsve), punto di riferimento per la sanità e la sicurezza veterinaria per Veneto, Friuli Venezia Giulia e province autonome di Trento e Bolzano. Un centro di eccellenza che fa parte di una rete di dieci istituti distribuiti su tutto il territorio italiano e che negli ultimi anni si è fatto apprezzare a livello internazionale anche per le attività e le ricerche sull’influenza aviaria, la malattia di Newcastle e in generale sulle malattie infettive che passano dagli animali all’uomo: ambiti nei quali, oltre che con il ministero della Salute, l’Istituto collabora attivamente con l’Organizzazione mondiale per la Sanità animale (Oie) e con l’Organizzazione delle Nazioni unite per l’Alimentazione e l’agricoltura (Fao).

Studenti e ricercatori formano una comunità dinamica e stimolante che si ritrova ogni giorno negli edifici e nei grandi prati che li attorniano

Altro centro d’eccellenza in campo scientifico e sanitario è poi l’Ospedale veterinario universitario didattico (Ovud) dell’Università di Padova, nato nel 2010. L’Ovud cura le malattie degli animali da compagnia e del cavallo e fornisce servizi di pronto soccorso 24 ore su 24, ricovero, consulenza specialistica nelle diverse discipline della medicina veterinaria, terapia intensiva e laboratorio analisi; inoltre i dipartimenti collegati al servizio svolgono al suo interno gli esami autoptici con strutture dedicate come la sala necroscopie, citologia, istolopatologia. Sul fronte della ricerca il personale dell’ospedale, che comprende anche veterinari non universitari, è attivo in diversi settori: dalla radiologia sperimentale sugli adattamenti scheletrici in mammiferi sia terrestri che marini al soccorso e allo studio, in collaborazione con gli enti dello Stato preposti, degli animali selvatici feriti o spiaggiati.

L’Ovud svolge una triplice funzione: didattica, di ricerca e di servizio per il territorio. Le prime due funzioni sono quelle a più stretta valenza universitaria: al suo interno gli studenti del corso di studi in medicina veterinaria svolgono l’attività didattica pratica  obbligatoria per il conseguimento della laurea, lavorando sotto la supervisione dei docenti. L’approfondimento diagnostico e terapeutico delle malattie degli animali costituisce poi sia la principale attività dei docenti clinici veterinari sia il tema delle loro ricerche. Infine, va rimarcata la funzione di servizio pubblico svolta in un settore non ancora del tutto supportato dal Servizio sanitario nazionale.

L’Ovud è oggi un possibile punto di riferimento per i proprietari di animali da compagnia, compresi quelli più recentemente entrati nelle nostre case: furetti, conigli, piccoli roditori, uccelli e rettili delle specie più diverse. Oltre che per questa trasversalità, le più moderne strutture sanitarie veterinarie si distinguono per l’elevata qualità dei servizi offerti che prevedono l’uso di sofisticati strumenti diagnostici quali ecografi, endoscopi, apparecchi per tomografia computerizzata e risonanza magnetica. Tenersi aggiornati sulle malattie e sui relativi rimedi nelle diverse specie animali, comprese quelle selvatiche (volpi, gufi e – perché no? – anche tigri), non è impresa da poco… Un ospedale a tutti gli effetti e di eccellenza, dedicato però alla cura dei beniamini animali, siano essi pelosi, pennuti o squamati.

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